Tornare a vincere: il film con Ben Affleck è ispirato a una storia vera? Tutti i parallelismi con la vita dell’attore

Le analogie tra Tornare a vincere e la vita reale di Ben Affleck sono più di quanto ci si possa immaginare

Tornare a vincere è un film drammatico ambientato nel mondo dello sport basato sulle seconde opportunità. Offre una straziante narrazione di un uomo in lutto, che ha perso tutto nella vita. Durante il percorso verso la redenzione, deve scavare dentro sé stesso, guardare ai propri demoni interiori. La pellicola è diretta da Gavin O’Connor, meglio conosciuto per Warrior, un altro avvincente dramma sportivo, con volti principali Tom Hardy e Joel Edgerton.

I parallelismi tra Jack Cunningham e Ben Affleck

tornare a vincere, cinematographe

In Tornare a vincere il regista ha deciso di scritturare Ben Affleck nei panni del protagonisti Jack Cunningham, operaio edile alcolizzato, un tempo star locale della pallacanestro. Non è mai in grado di riprendersi dalla dolorosa fine della moglie e trascorre un’esistenza piena di dolore e solitudine. Tuttavia, ha l’occasione di redimersi nel momento in cui gli viene offerto un posto come allenatore nella squadra di basket della sua alma mater.

Poiché il racconto tocca temi così reali, è naturale chiedersi cosa o meglio chi l’abbia ispirata. Insomma, Tornare a vincere è tratto da una storia vera? No, non lo è. Tuttavia, vi si avvicina più di quanto ci si possa immaginare. Gavin O’Connor è un’ex stella del football UPenn, che ha pure praticato basket negli anni del liceo. Dunque, sa esattamente il fatto suo sull’argomento.

’altro canto, ad aver riscosso l’interesse sono stati i parallelismi tra Jack e Ben Affleck nella lotta all’alcolismo. Il celebre divo di Hollywood è sempre stato onesto fino in fondo a riguardo. Ma nonostante i precedenti tentativi di recupero, come scrive The Cinemaholic, è crollato in seguito al divorzio da Jennifer Garner. I due hanno ufficialmente diviso le loro strade nel 2018, lo stesso anno Ben in cui ha girato Tornare a vincere.

Quando Affleck aveva firmato per il film di O’Connor si trovava in una fase iniziale di recupero. Più tardi, intorno alle riprese, ha trascorso circa 40 giorni in un centro di trattamento delle dipendenze da alcool. Curiosamente, è uscito dalla riabilitazione il giorno in cui è stato dato il primo ciak. In principio O’Connor era all’oscuro della ricaduta e del recupero di Affleck. Ma, una volta appresa la notizia, era leggermente preoccupato.

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Dal canto suo, l’attuale compagno di Jennifer Lopez era disposto a confrontarsi con le proprie paure e insicurezza. Riteneva Tornare a vincere una terapia, definendola catartica. In un’intervista rilasciata a US Weekly, si è soffermato sui punti in comune tra lui e la “maschera” portata in scena: essere un alcolizzato in recupero, attraversare conflitti familiari, divorziare. Ai microfoni del New York Times ha ammesso che il matrimonio naufragato con Jennifer Garner è stato il suo più grande rimpianto. Dopo aver bevuto in modo abbastanza contenuto per parecchio tempo, ha iniziato a cedere alle tentazioni successivamente ai problemi coniugali, il che ha complicato ulteriormente il rapporto.

In un momento cruciale di Tornare a vincere, l’interprete ha avuto un crollo emotivo, proprio mentre Jack Cunnigham fa ammenda alla moglie. Interpellato dall’Associated Press, O’Connor ha spiegato di non aver incluso la versione originale perché sembrava troppo intimo. Probabilmente Affleck aveva un sacco di cose da dire riguardo alla sua vita, ha concluso il cineasta.

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