The ugly stepsister: 5 film simili da vedere se ami il body horror
Se hai amato la revisione dark e cupa della fiaba di Cenerentola, preparati a entrare in altri cinque regni incantati e macabri.
Se The ugly stepsister ti ha conquistato con il suo modo di rievocare il lato oscuro delle fiabe, con la sua protagonista imperfetta e desiderosa di amore e riscatto, allora ci sono altri film che sapranno accendere le stesse corde emotive. Andiamo ad esplorare, quindi, altri 5 film che potrebbero piacerti se vuoi entrare in un mondo dove le fiabe rivelano il loro lato oscuro e distante dall’essere racconti per bambini.
Leggi anche The Ugly Stepsister: recensione del body horror di Emilie Blichfeldt
The ugly stepsister: la fiaba di Cenerentola diventa body horror

Già catalogabile tra i più interessanti titoli dell’anno, questo The ugly stepsister, opera scandinava diretta dalla norvegese Emilie Blichfeldt, è una cupa versione ribaltata della fiaba di Cenerentola, dal punto di vista della sorellastra brutta. Attraverso toni grotteschi e alcune imbeccate che confluiscono perfino nel body horror, il film esplora i temi della bellezza, dell’identità e della pressione sociale, da un’angolazione distante dal solito e con una fotografia dallo stile crepuscolare e pittorico, alternando toni freddi, chiaroscuri marcati e tonalità pastello. Andiamo a scoprire una cinquina di titoli che potresti dover scoprire se questa cupa rilettura fiabesca ti è piaciuta.
Leggi anche Cos’è il body horror e quali sono i film migliori da vedere
1. Otèsanek (2000)
Jan Švankmajer, maestro dell’animazione in stop motion, riscrive la fiaba del “bambino di legno”, partendo da una vecchia fiaba ceca (non molto dissimile dall’essere una revisione di Pinocchio) in una forma che ti resterà impressa come un incubo “lynchiano”. Una coppia sterile trova la felicità dando vita a un ceppo d’albero dalle sembianze umane, ma ciò che nasce dall’ossessione non porta mai alla luce: cresce nell’oscurità, e divora. Il film è un horror fiabesco sul desiderio impossibile e sul tabù della maternità negata, temi che risuonano anche nelle versioni più crude di una fiaba moderna come The Ugly Stepsister, dove l’amore e l’identità sono battaglie dolorose, e niente nasce senza un prezzo.
2. The lure (2015)
Una dark fairy tale che si rifà a La sirenetta e la immerge in un nightclub polacco degli anni ‘80. Due sirene adolescenti diventano attrazione da palcoscenico a base di musica disco, eros e violenza. Sono predatrici, ma anche creature in bilico tra trasformazione e tragedia.
Il film alterna musical e body-horror: la metamorfosi non è un dono, è un dolore. La storia racconta l’identità come lotta per adattarsi senza autodistruggersi.
3. Il racconto dei racconti (2015)

Matteo Garrone ci riporta alla radice primordiale delle fiabe, trasportando Giambattista Basile: non erano storie educate, ma ammonimenti brutali. Nel suo mondo visivamente magnifico, il potere consuma chi lo possiede, il desiderio si nutre dei sogni e l’innocenza è una merce di scambio. Ogni scelta porta una cicatrice e nessun personaggio si salva senza perdere qualcosa di essenziale. Come in The Ugly Stepsister, la tragedia non è una deviazione dalla fiaba: ne è la sostanza.
4. November (2017)
Basato sul folklore estone, è una fiaba dark che mischia poesia e bizzarria totale: spiriti fatti di utensili chiamati kratt, epidemie d’amore e magia ottenuta rubando ossa, il tutto avvolto in un affascinante bianco e nero. Il film alterna sottile ironia e tragedia, mostrando un mondo povero dove la stregoneria è un modo per sopravvivere alla fame. Una fiaba sporca, visivamente magnetica che sarà una bella scoperta per chi ha apprezzato lo stile di The ugly stepsister.
5. Gretel & Hansel (2020)

Oz Perkins rilegge la celebre fiaba con un ribaltamento sottile ma fondamentale: lo sguardo è quello di Gretel. La componente femminile diventa centrale, esplorata come risveglio di poteri e desideri, incluse pulsioni che la società vuole reprimere.
Il film affascina per il rigore estetico: geometrie inquietanti, boschi che sembrano organismi viventi, una casetta non di marzapane ma di tentazione quasi sacra. La strega non è solo male puro, ma è un modello alternativo, una seduzione verso l’autonomia assoluta, in tal senso incarna il lato oscuro dell’indipendenza femminile e della negazione della maternità. Gretel deve scegliere tra diventare vittima o erede del potere.
Leggi anche Gretel e Hansel: spiegata l’assenza della casa di marzapane