Stronger – Io sono più forte: la vera storia di Jeff Bauman

La vera storia raccontata in Stronger – Io sono più forte, il film con Jake Gyllenhaal nei panni di Jeff Bauman.

Presentato in anteprima in Italia durante la scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma, Stronger – Io sono più forte è il film di David Gordon Green con protagonista Jake Gyllenhaal, tratto dalla straordinaria storia vera di Jeff Bauman, ferito gravemente durante l’attentato alla maratona di Boston nel 2013.
Cosa è accaduto davvero quel giorno e in che modo il film, in uscita nelle sale italiane il 4 luglio con Leone Film Group, ripercorre la storia di Bauman?

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Stronger e l’attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013

Stronger - Cinematographe.it

Era una bellissima giornata di sole, quella del 15 aprile 2013 a Boston: Jeff Bauman, 27 anni, aveva accompagnato la sua fidanzata Erin Hurley alla partenza dell’annuale maratona e successivamente si era recato al traguardo con le due coinquiline per attendere il suo arrivo. Tra la folla in attesa degli atleti, Bauman aveva notato un ragazzo con uno zaino sulle spalle ed eccessivamente coperto e questo particolare gli era sembrato strano, vista la giornata molto calda. Neanche il tempo di realizzare questo pensiero che ci fu una forte esplosione. Bauman si trovò per terra e tra il fumo e la confusione generale vide una delle coinquiline della sua ragazza ferita e che non riusciva a muoversi. Jeff, però, non era messo meglio: dolorante e atterrito dalla paura si accorse di non riuscire a muovere le gambe che erano ormai ridotte a brandelli di muscoli, tessuti e ossa. Bauman fu presto soccorso da Allan Parter, un medico che era tra il pubblico ed era rimasto illeso e che poi si precipitò ad aiutare altre persone. Un altro angelo custode giunse ad aiutare Jeff: si trattava di Carlos Arredondo che lo sollevò, lo mise su una carrozzina e lo portò verso l’ambulanza come mostra la fotografia che è diventata simbolo di questo attentato.

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In seguito si scoprirà che Arredondo è un noto attivista pacifista e sostenitore delle associazioni di veterani di guerra e quel giorno, come spesso fa durante simili manifestazioni, stava distribuendo bandiere in ricordo di suo figlio e di tutti i militari morti in guerra. Fu uno dei pochi a non scappare dopo l’attentato ma ad affannarsi ad aiutare quanta più gente possibile.

Bauman fu portato d’urgenza in ospedale e solo in quel momento si accorse di non sentire quasi niente: il timpano destro era stato distrutto dall’esplosione, l’altro gravemente danneggiato. Bauman venne sottoposto a una lunga operazione e due giorni dopo gli furono amputate entrambe le gambe sopra il ginocchio.

Jeff Bauman: una vera storia di rinascita!

Bauman riuscì a dare all’FBI, in seguito all’operazione, una descrizione dettagliata di uno degli attentatori che fu poi identificato con il nome di Tamerlan Tsarnaev. In poco tempo Jeff Bauman diventò simbolo di forza e di resilienza, motivo di ispirazione per molte persone. Come mostrato nel film, la famiglia cavalcò l’onda di questo “successo” mentre Bauman iniziò a soffrire di crisi post-traumatiche. Quello che voleva veramente era rialzarsi in piedi, ritornare a camminare.

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Indossò per la prima volta le protesi alla fine di maggio dello stesso anno ma questo fu solo l’inizio del percorso di rinascita. Un anno dopo l’attentato, Bauman è tornato al lavoro al banco dei salumi di Costco, una grande catena di ipermercati. Nel 2014, in occasione dell’anniversario dell’attentato, ha pubblicato il libro autobiografico dal quale il film ha preso ispirazione, Più forte, nel quale racconta del supporto fondamentale che la fidanzata Erin ha dato nel suo percorso di rinascita. La coppia si è sposata e ha avuto una bambina. Nel 2017, però, hanno annunciato il loro divorzio, pur legandoli un affetto profondo. Jeff ed Erin rimarranno comunque il simbolo di un legame che va oltre il dolore più atroce.