Storia di una ladra di libri: il film racconta una storia vera?

Il 27 marzo 2014 usciva nella sale cinematografiche italiane Storia di una ladra di libri, diretto da Brian Percival. Il film era tratta dal libro di Mark Zusak il cui titolo in lingua originale è The book thief. 

Il libro dello scrittore australiano fu un vero e proprio successo: rimase nella lista dei best-sellers del New York Times per ben 230 settimane. In Italia la prima edizione è apparsa nel 2009 con il titolo (in seguito modificato) La bambina che salvava i libri. 

Storia di una ladra di libri è tratto dal libro di Mark Zusak The book thief

Quello che in molti si sono chiesti è se ci sia qualcosa di vero in questa storia. L’intero racconto filmico, così come quello letterario, sono narrati dal personaggio della Morte, elemento che romanza la storia. Tuttavia i fatti sono inseriti in una cornice storica e geografica reale. La storia è infatti ambientata tra la Germania e l’Austria durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il dubbio sulla veridicità o meno dei fatti narrati è stato dissipato dallo stesso scrittore. Mark Zusak ha infatti affermato in molte interviste di aver tratta del materiale dalla storia personale dei suoi genitori. Infatti Mark Zusak è australiano ma i suoi genitori vengono proprio dalla Germania.

Tuttavia la storia raccontata nel suo libro non ha un fondamento reale. Più che altro lo scrittore ha nutrito questa storia delle suggestioni ricavate dai racconti dei genitori. L’autore, durante il periodo di composizione del suo romanzo, si recò più volte in Germania e in Austria per poter vedere con i suoi occhi i luoghi che voleva raccontare. Tra i racconti della madre uno lo colpì in particolare, un racconto di cui si è parlato in diverse interviste.  

Storia di una ladra di libri di Zusak è stato ispirato da un episodio accaduto in Germania a sua madre

La storia riguarda un episodio accaduto quando la madre dello scrittore australiano aveva solamente sei anni. All’epoca abitava ancora in Germania e la Seconda Guerra Mondiale era una realtà quotidiana. Un giorno, racconta Zusak alla Chicago Public Library, sua madre sentì un rumore. Era come se del bestiame stesse passando nelle strada sotto casa sua. Si affacciò alla finestra e vide che in realtà erano delle persone, ebrei che venivano caricati su delle camionette per essere poi trasportati verso i campi di concentramento. In mezzo a questi uomini c’erano un anziano, sfinito dalla stanchezza, e un ragazzo che per aiutare l’anziano cercò di offrirgli un pezzo di pane. Un soldato vide la scena e picchiò entrambi. Il ragazzo per essere stato gentile e il vecchio per aver accettato la gentilezza.

Questo racconto, riferito varie volte da Zusak, deve averlo molto impressionato. Ma più che utilizzarlo come base per una trama lo ha utilizzato come suggestione. Una sorta di stato d’animo, di sentimento che permea l’intero romanzo. Un sentimento che Brian Percival ha saputo trasferire in maniera piuttosto fedele anche al suo film.

Mark Zusak ha impiegato tre anni per scrivere il libro e pensava che nessuno lo avrebbe letto.

Storia di una ladra di libri, ha ottenuto una buona accoglienza alla sua uscita da critica e pubblico. Lo stesso Mark Zusak ha apprezzato la trasposizione cinematografica del suo libro ed è rimasto colpito dal successo ottenuto. Lo scrittore ha infatti dichiarato di aver scritto il libro per se stesso, con la convinzione che nessuno lo avrebbe letto. A quanto affermato dall’autore è stato il libro più difficile che ha scritto: la stesura è durata ben tre anni.

Il cast del film vede Sophie Nélisse nei panni della protagonista Liesel Meminger. Insieme a lei Geoffrey Rush (Hans Hubermann), Emily Watson (Rosa Hubermann) e Ben Schnetzer (Max Vandenburg).

Il film ottenne varie nomination tra cui quella per la Miglior colonna sonora a John Williams agli Academy Awards. La protagonista Sophie Nélisse ottenne invece la nomination come Miglior giovane interprete ai Critics’ Choice Movie Award. Il film è stato distribuito dalla 20th Century Fox.