Sanremo 2023: 12 duetti “cinematografici” che vorremmo vedere
Sanremo è il Natale laico degli Italiani. Dopo il grande annuncio di Amadeus inerente i nomi dei 22 big in gara abbiamo stilato una lista dei duetti cinematografici che sogniamo.
Sanremo è il rito collettivo che il nostro Paese si concede, ogni anno, per spezzare l’inverno e sospendere per una settimana – 5 giorni di gara più il pomeriggio domenicale post finale, rigorosamente nel salotto di zia Mara Venier – piccole e grandi preoccupazioni contingenti. Da qualche anno a questa parte, per gli habitué dei social (farsi un giro su Twitter, per credere), è un evento che solleva entusiasmi totalizzanti e riaccende la propensione nostrana alla freddura bonaria e alla dissacrazione ludica, non senza qualche indulgenza di troppo nella partigianeria e nell’irrisione degli sgraditi.
Sanremo 2023: chi sono i 22 big in gara già annunciati da Amadeus (ma mancano ancora sei concorrenti)
Il 4 dicembre 2022, Amadeus, al quarto anno consecutivo come direttore artistico, ha annunciato i 22 big che gareggeranno nell’edizione 2023 (a cui, il 16 dicembre, si aggiungeranno i sei artisti che risulteranno vincitori della selezione Giovani). I big annunciati sono i seguenti: Giorgia, Articolo 31, Elodie, Colapesce e Dimartino, Ariete, Modà, Mara Sattei, Leo Gassman, Cugini di Campagna, Mister Rain, Marco Mengoni, Anna Oxa, Lazza, Tananai, Paola e Chiara, Lda, Madame, Gianluca Grignani, Rosa Chemical, Coma_Cose, Levante e Ultimo.
La notizia più attesa riguarda, però, da sempre, la serata dei duetti. Come è noto, gli artisti in gara potranno scegliere di portare canzoni proprie o di altri la cui pubblicazione, in ambito nazionale ed internazionale, è avvenuta tra il 1° gennaio del 1960 e il 31 dicembre del 1999: a cantarle, insieme a loro, ci sarà per ciascuno un ospite. In attesa, dunque, di sapere quali saranno le cover (e gli ospiti) per la serata dei duetti, noi ci permettiamo di sognare. Da Anna Oxa e Luca Marinelli – in memoria di Lo chiamavano Jeeg Robot – a Paola&Chiara featuring Ambra, per l’egemonia culturale caldeggiata dall’account Sapore di male, senza dimenticare gli ex ex in buoni rapporti Elodie e Marracash, tutti i duetti ‘cinematografici’ che vorremmo ascoltare (e vedere) al prossimo festival della canzone italiana.
1. Ultimo e Mahmood
Cominciamo questa carrellata di fanta-duetti con un auspicio di pace. Il 2022 è stato un anno duro, tra crisi economiche ed energetiche, virus sempre nuovi e guerre che non sembrano finire. Sarebbe bello che, almeno a Sanremo, sull’implacabile realtà vincesse la fiaba. Ed allora, il prossimo anno, ci auguriamo di vedere Ultimo, che, nel non lontano 2019, se la prese perché, da favorito, si era visto soffiare il primo posto dall’allora sconosciuto Mahmood, che vinse con Soldi anche grazie al sostegno dei giornalisti, duettare con colui che, in quell’occasione, nella conferenza stampa post finale, apostrofò irrispettosamente come “il ragazzo“, non ritenendolo degno non solo del primo posto ottenuto a suo discapito, ma neanche di essere chiamato per nome.
2. Marracash ed Elodie
Tra gli strappi che vorremmo vedere ricuciti c’è anche quello, molto doloroso, tra Elodie e Marracash, tra cui ora, dopo essersi sperticati a lungo in mutue dichiarazioni di amore imperituro nonostante la rottura, pare non corra affatto buon sangue. Ci sarebbe, in effetti, da cantare insieme, sul palco più importante, quella struggente Niente canzoni d’amore di bukowskiana ispirazione incisa dal rapper nel 2015 e ‘coverizzata’ dalla cantante romana nel 2020, nonché interpretata da entrambi – ma mai in duetto – nelle date estive dei rispettivi concerti. Una perla del cantautorato urbano che è oggetto di un piccolo culto. All’Ariston otterrebbe la consacrazione che merita. Certo, si tratterebbe di fare eccezione al regolamento, ma per la causa, perché no?
3. Lazza e l’attrice iraniana Golshifteh Farahani tra i duetti cinematografici che ci piacerebbe vedere a Sanremo 2023
Insieme a Lazza, rapper pianista di grandissimo talento, ci piacerebbe vedere Golshifteh Farahani, attrice iraniana che, prima di dedicarsi al cinema, ha studiato pianoforte e canto: è un vero prodigio di versatilità artistica, come recentemente dimostrato a Buenos Aires, quando ha cantato insieme ai Coldplay Baraye, l’inno della ‘rivoluzione’ delle donne e dei giovani iraniani che stanno lottando per lo sradicamento del regime degli ayatollah.
4. Giorgia ed Elisa insieme per celebrare il matriarcato
Tra le signore (in gara), ci sarà anche sua maestà Giorgia, che ritorna, dopo ben ventidue anni, per il suo quinto Sanremo: nell’ultimo a cui partecipò, nel 2001, si vide superare da Elisa, ed allora sarebbe splendido se le due duettassero insieme per celebrare il matriarcato della canzone italiana, di cui sono ora le esponenti più vocalmente dotate ed eleganti dal punto di vista esecutivo. Sorelle nel talento (enorme) e nella grazia con cui lo hanno, negli anni, custodito e raffinato.
5. Tra gli enfants prodige a Sanremo 2023 vorremmo vedere Madame con Blanco
Dopo la partecipazione nell’edizione senza pubblico del 2021, anche Madame torna a Sanremo. Accanto a lei, in duetto, serve un fuoriclasse altrettanto precoce e di ubiquo talento, tra scrittura e canto: Blanco, con la sua energia nervosa, sarebbe perfetto. I due, insieme, hanno inciso Tutti muoiono, canzone poco conosciuta al grande pubblico, ma di ottima fattura. All’Ariston potrebbe attualizzare – non che ne sia bisogno – un pezzo della grande tradizione cantautorale, qualcosa di De Gregori o di Battiato. Oppure attingere a Battisti, l’artista infinito.
6. I Måneskin coi Cugini di Campagna
Gli amanti del trash – a cui Sanremo fornirà, come ogni anno, una cospicua dose – apprezzerebbero, invece, senz’altro, un ensemble Cugini di campagna–Måneskin, in quanto i primi, a fine 2021, avevano accusato i secondi di copiare i loro look. Sul palco, insieme, potrebbero sfidarsi a colpi di outfit sopra le righe e ricomporre l’amarezza del dissidio (si veda anche la categoria di cui sopra). Due piccioni con una fava. E mematori in visibilio.
7. Un duetto tra figli d’arte non guasterebbe a Sanremo 2023
A LDA – acronimo di Luca D’Alessio – e Leo Gassmann, figli d’arte – o di papà? – consigliamo di invitare i più noti genitori per accaparrarsi la simpatia delle nonne d’Italia e dimostrare, magari, che sono bravi, se non più, quanto loro. Alessandro Gassmann è a rigore un attore, ma anche lui a cantare non è niente male: dato il clima natalizio, suggeriamo di ascoltare Qualche stupido “Ti amo”, incisa con Irene Grandi, nel 2008, per poterne apprezzare le doti canore.
8. Gianluca Grignani e il figlio ‘elettivo’ Irama
Un’altra coppia padre-figlio, questa volta non di sangue ma elettivi, che vorremmo rivedere sul palco è quella composta da Gianluca Grignani e Irama. L’anno scorso, il più giovane, allora in gara, aveva sorretto il mentore in un’esibizione ad alta intensità de La mia storia tra le dita. Ci piacerebbe veder contraccambiato il favore, anche perché Irama, che arriva sempre alle soglie del podio, quest’anno ci mancherà molto. Le sue treccine, neanche a parlarne.
9. Mara Sattei con il fratellino senza volto
Per restare in tema riunioni di famiglia, è infine inevitabile pensare a Mara Sattei e alla possibilità che trascini con sé sul palco il suo celebre fratellino senza (quasi) volto: Tha Supreme, rapper e produttore (ascoltatissimo) che ha delegato a un cartoon il compito di rappresentarlo. In alternativa, data l’eleganza che la contraddistingue, ci piacerebbe vederla accanto a un rapper gentiluomo – magari Ernia o, ancora meglio, Mecna – o, per contrasto, insieme a un irriducibile tamarro come Guè (ex) Pequeno.
10. Per liberare l’energia repressa non ci dispiacerebbe un duetto tra Rosa Chemical e Aiello a Sanremo 2023
Arriviamo, infine, alla categoria degli imprevedibili. Al festival del prossimo anno Amadeus ha invitato Rosa Chemical, rapper che, l’anno scorso, si era fatto apprezzare, ad ora tarda, in un eccentrico duetto non binary con Tananai sulle note di A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà. Sarebbe stato magnifico ritrovarlo insieme a Tananai in gara, ma i due artisti hanno preferito presentarsi in solitaria. Perché il pubblico sanremese generalista possa a pieno lasciarsi sedurre dal camaleontismo irriverente di Rosa Chemical servirebbe una spalla forte, quella che potrebbe offrire soltanto un artista ingiustamente incompreso della penultima edizione della kermesse: il passionale Aiello. Tananai potrebbe invece farsi guidare da Ornella Vanoni che, la scorsa estate, aveva preso sotto la sua guida Colapesce e Dimartino, con cui ha cantato Toy Boy, salvo poi lamentarne la carenza di brio. Con uno come Tananai, al secolo Alberto Cotta Ramusino, non dovrebbe rischiare di annoiarsi. Insieme potrebbero interpretare Rossetto e cioccolato o qualche altro capolavoro vanoniano.
11. Paola&Chiara con Ambra Angiolini
Paola&Chiara, la coppia di sorelle che ha segnato l’immaginario estetico e sonoro degli anni Novanta, si rimette in gioco: per coerenza stilistica, ci piacerebbe vedere con loro Ambra Angiolini sulle note di Ti appartengo, così da far esplodere uno degli account Instagram più amati, Sapore di male, che da tempo caldeggia “l’egemonia culturale” delle suddette artiste, vestali della liberazione pulsionale.
12. Anna Oxa e Luca Marinelli (omaggiando lo Zingaro) sulle note di Un’emozione da poco
Infine, sogniamo il climax: Anna Oxa e Luca Marinelli, in duetto per Un’emozione da poco, omaggio al genio cantautorale di Ivano Fossati, che l’ha scritta nel 1978, e a quello cinematografico di Gabriele Mainetti, che ha concepito il personaggio dello Zingaro, incarnazione di uno spirito jokeresco e indomito che, alla canzone interpretata magistralmente da Anna Oxa, affida tutta la propria sapienza mimetico-performativa, il trasformismo, il gusto della provocazione e il puro piacere di rappresentarsi eccedendo le definizioni. A Sanremo, vorremmo vedere qualcosa del genere. Noi ci crediamo.