I 10 migliori road movie di tutti i tempi e dove sono stati girati

Ecco 10 dei migliori road movie di tutti i tempi e le location dove sono stati girati se siete appassionati di viaggi e del genere.

Il film on the road sono da sempre un genere cinematografico molto affascinate e che ci permette di intraprendere degli incredibili viaggi senza neanche uscire da casa. I personaggi, che di solito hanno un fine ultimo da raggiungere, imboccano dei percorsi che permettono allo spettatore di vedere paesaggi spettacolari e vedute mozzafiato. Ma quali sono i migliori road movie di tutti i tempi?

Thelma e Louise Cinematographe.it

Di seguito abbiamo voluto elencarvi 10 dei migliori film on the road della storia del cinema e le location che hanno aiutato a renderli tali. Quindi, se siete appassionati di viaggi, questi film fanno decisamente per voi.

1. Rain Man – L’uomo della pioggia (1988)

Paramount Channel

Questo intramontabile road movie ci regala delle interpretazioni di altissimo livello da parte di Dustin Hoffman e Tom Cruise che da sole sono una ragione più che sufficiente per recuperare questo film se ancora non avete avuto la possibilità di vederlo. Ma è anche l’occasione per intravedere parti meno note degli Stati Uniti. Mentre incontriamo per la prima volta Charlie Babbitt (Cruise) a Los Angeles, ci ritroviamo molto presto a Cincinnati, Ohio, dove il personaggio di Cruise visita la casa della sua infanzia e l’istituto dove viene finalmente riunito con il fratello scomparso da tempo, Raymond (Hoffman). La clinica psichiatrica “Walbrook” dove è ricoverato Raymond è in realtà il convento di St. Ann di Melbourne, che si trova in Kentucky.

Da qui, nel film, si spostano attraversando il paese, ma nella realtà rimangono più o meno nelle stesse zone: il loro primo hotel dove si fermano è il Vernon Manor in Oak Street a Cincinnati; il caffè dove Raymond conta gli stuzzicadenti è Pompilio’s a Newport, appena oltre il fiume nel Kentucky; e l’aeroporto dove non riescono a trovare un volo Qantas è di nuovo a Cincinnati e nel Northern Kentucky International. Per le scene che si svolgono in aperta campagna, si trasferiscono invece in Oklahoma: El Reno, vicino a Oklahoma City, presta le sue location per il motel texano, la stazione di servizio e la fattoria dove Raymond recupera i programmi televisivi persi fino a quel momento. Dopodiché, si torna in territori più familiari con il Caesars Palace di Las Vegas, per poi approdare di nuovo a Los Angeles e infine di nuovo al punto di partenza a Walbrook, dopo aver imparato alcune grandi lezioni di vita lungo la strada.

2. Thelma & Louise (1991) tra i migliori road movie di tutti i tempi

ocean's 8, cinematographe.it

Stanche di una vita di noiosi servizi domestici, le nostre eroine si mettono in viaggio e continuano a guidare in uno dei più grandi esempi del genere road movie. Tenete presente, però, che molto poco è come sembra qui, con un viaggio attraverso il Midwest girato per lo più in California e negli stati limitrofi. L’Arkansas, il punto di partenza delle due protagoniste, è in realtà la zona intorno a Bakersfield, a nord di Los Angeles, e sia il bar dove Thelma (Geena Davis) viene aggredita che il motel dove le due incontrano JD (Brad Pitt) sono a Los Angeles.

Per gli ampi spazi aperti le scene sono invece state girate a Unaweep Canyon e Bedrock in Colorado, ma quello che viene presentato come il deserto del New Mexico è stato in realtà girato vicino a Moab nello Utah, mentre l’inseguimento della polizia era nella vicina Cisco. Anche alla fine del loro viaggio le due donne si trovano ancora nello stato dello Utah: non nel Grand Canyon, ma Dead Horse Point, a circa 560 kilometri più a nord-est.

3. Punto zero (1971)

L’anello mancante tra Easy Rider e Hazzard, questo viaggio attraverso il paese cerca di dare agli spettatori un significato esistenziale attraverso un inseguimento automobilistico pieno di azione. Si può quasi seguire il percorso del tormentato autista Kowalski (Barry Newman) e della Dodge Challenger truccata che sta cercando di consegnare dal Colorado alla California, con una dieta a base di pillole e poco altro.

Il suo viaggio inizia a Denver, partendo dalla Dan’s Corner Tavern su Brighton Boulevard, per poi prende l’Interstate 70 ovest e svoltare a No Name (un posto sorprendentemente reale). Ritorna brevemente sulla I-70 dopo alcuni cambi di corsia avanzati, ma svolta di nuovo per evitare un posto di blocco a Rifle e lo vediamo poi attraversare lo Utah, mentre corre contro il pilota di una Jaguar su un ponte a Muddy Creek, appena a nord di Hanksville. I poliziotti che lo inseguono si fermano al confine con il Nevada, dopo di che da una stazione di servizio appena fuori Carvers, in Nevada, con l’aiuto di un flashback, veniamo catapultati dall’altra parte dello Stato. Lo vediamo attraversare la città di Austin, quasi 100 kilometri più a nord, e dirigersi nel deserto, intorno alla palude salata di Humboldt. Da qui, aiutato da un cacciatore di serpenti, da un hippy e da una motociclista, il viaggio prosegue per Cisco, presumibilmente in California, ma che in realtà è l’omonima città fantasma nello Utah, a circa metà strada tra Rifle e Huntsville.

4. Easy Rider – Libertà e paura (1969) tra i migliori road movie di tutti i tempi

Easy Rider reboot fase di sviluppo - cinematographe.it

Una delle grandi espressioni della controcultura, Easy Rider rimane il road movie più citato e conosciuto, nonché uno dei migliori di sempre. Nel complesso è stato girato dove è ambientato, salvo per alcune scene come per esempio la prima, in cui Billy (Dennis Hopper) e Wyatt (Peter Fonda) ottengono la loro scorta di cocaina che è ambientata in Messico ma effettivamente girata a El Prado, nel New Mexico. Da lì si parte per la vola di Los Angeles, poi sulla Route 66 fino a Ballarat, dove Wyatt simbolicamente si spoglia del suo orologio. Il motel dove il proprietario cerca di non farli entrare è il Pine Breeze Inn, a Flagstaff in Arizona, sempre sulla Route 66 che ora è un bar per motociclisti.

I protagonisti si accampano presso le rovine del Wupatki National Monument lì vicino prima di dirigersi verso la Monument Valley. Quindi, invece del Texas come ci viene detto, in realtà torniamo in New Mexico, dove recuperano l’avvocato ubriaco George Hanson (Jack Nicholson) dal carcere di Las Vegas, a nord-est di Albuquerque. Il bar dove la gente del posto diventa sgradevole ci riporta a est, in Louisiana, in una città chiamata Morganza, da dove i protagonisti proseguono direttamente verso il Mardi Gras di New Orleans, trascorrendo gran parte del tempo nel vecchio cimitero di St Louis vicino a Basin Street. La fine improvvisa del loro viaggio, del film e di tutto il loro folle sogno arriva a durante una delle tappe di ritorno, appena fuori Krotz Springs vicino a Baton Rouge.

5. Soft Top Hard Shoulder (1992)

Soft Top Hard Shoulder è un film quasi dimenticato del curriculum del grande Peter Capaldi, noto soprattutto come il dodicesimo Dottore in Doctor Who. Questo film è decisamente figlio dei suoi tempi, ma è anche un tentativo piuttosto affascinante di dare al road movie un sapore un po’ più britannico. Gavin Bellini (Capaldi) è uno scozzese alla deriva in una Londra dove i pantaloni a zampa di elefante e i capelli cotonati sono ancora di moda, che deve tornare assolutamente a casa a Glasgow per vedere il padre malato.

Temerariamente, affida il suo urgentissimo viaggio alla sua vecchia Triumph Herald, che non è di sicuro l’auto che lui crede che sia: “Mangiamo catrame”, grida, mentre viene sorpassato da entrambi i lati avanzando lungo la corsia centrale. Il viaggio di Bellini sulla M6 è una lista di guasti, imprevisti e incontri con personaggi curiosi, tra cui un’intrigante collega scozzese, Yvonne (Elaine Collins), ma con il lieto fine ad attenderlo alla fine del suo viaggio attraverso un eccezionale scenario. Morecambe Bay è particolarmente bella da vedere in questo film; anche Tebay Services in Cumbria riceve decisamente il rispetto che merita; e le strade sconfinate di Strathclyde in Scozia sono una vera e propria boccata d’aria fresca.

6. La Strada (1954) tra i migliori road movie di tutti i tempi

Questo film di Federico Fellini su degli artisti itineranti segue il rozzo artista di strada Zampanò (Anthony Quinn) e la sua assistente/schiava Gelsomina (Giulietta Masina) attraverso l’Italia centrale, catturando la veduta delle città e i paesi del dopoguerra. È una malinconica sfilata di bellezza andata in decadenza, che si svolge su un carro coperto ed è stata girata tra il Lazio e L’Aquila.

Vediamo Zampanò uscire da un commissariato di via Corinto a Roma, mentre la processione religiosa e lo spettacolo del funambolo detto Il Matto (Richard Baseheart) si svolge a Bagnoregio a Viterbo. Il circo a cui si uniscono è a Fiumicino, e uno degli altri spettacoli si svolge a Rocca di Mezzo, a est. È solo arrivati qualche kilometro più a nord, a Rocca di Cambio, che i due finalmente si separano.

7. Nel corso del tempo (1976)

In questo film, che è il terzo di una trilogia di road movie europei, Wim Wenders racconta una curiosa storia d’amore nel bel mezzo di una affannata e in declino Europa post guerra. Girato in bianco e nero, il film inizia con il tentativo di suicidio di Robert (Hanns Zischler), che poi chiede un passaggio al riparatore di proiettori cinematografici Bruno (Rüdiger Vogler) e viaggia con lui dal nord al sud della Germania.

Apparentemente con un percorso pianificato ma senza copione, Wenders ci porta lungo il confine della Germania dell’Est, partendo da Lüneberger Heide, a sud di Amburgo. Visitiamo Lüchow, Wolfsburg e la sua fabbrica Volkswagen, Helmstedt e il suo cinema Roxy, e Hof, per finire in una capanna ai margini dell’Europa occidentale. Non succede molto durante il film ma, ciononostante,  ci sentiamo diversi alla fine del viaggio.

8. I diari della motocicletta (2004) tra i migliori road movie di tutti i tempi

Il futuro rivoluzionario marxista Ernesto “Che” Guevara (Gael García Bernal) e il suo amico Alberto Granado (Rodrigo de la Serna) girano il Sud America su una Norton 500 del 1939, che durante il tragitto ha qualche strano guasto.

Partendo da Buenos Aires, fanno visita alla fidanzata di Guevara a Miramar, poi si dirigono a sud-ovest verso il Lake District e Villa La Angostura a Neuquén, prima di svoltare in Cile e infine Valparaíso con la sua funicolare. Poi tocca l’aridità da record del deserto di Atacama nel loro viaggio verso nord verso il Perù, dove attraversano Cusco, la Valle Sacra degli Incas e Machu Picchu. Da qui la discesa verso Leticia in Colombia e Caracas in Venezuela prima di tornare a casa e iniziare una nuova vita.

9. Clockwise (1986)

Se volete un road movie britannico, allora questo potrebbe proprio fare al caso vostro: non epico ma farsesco e non pieno di spazi aperti e sconfinati ma un susseguirsi di stradine di campagna, città mercantili e squallide svolte. I nostri compagni di viaggio sono il preside Brian Stimpson (John Cleese), che cerca di raggiungere Norwich per il discorso che darà la svolta alla sua carriera, e la studentessa Laura (Sharon Maiden).

La sua scuola, Thomas Tompion, in realtà è la Menzies High di West Bromwich ma il treno che perde è alla stazione ferroviaria Paragon di Hull. Degna di nota è la scena con i monaci, girata al Wenlock Priory, un monastero normanno in rovina con annessa abbazia; nelle vicinanze è stata girata la scena in cui Cleese, in modalità Basil Fawlty, vandalizza una cabina telefonica, appena fuori dall’hotel The Raven di Much Wenlock, dove il barone de Coubertin e il dottor William Penny Brookes furono ispirati a far rivivere i Giochi Olimpici nel 1890. Per il resto è una successione di strade statali nel cuore del Middle England: la A49 vicino a Shrewsbury, la A491 a Hagley, la B4378 a Bourton Westwood. E quando finalmente il signor Stimpson arriva alla Norwich University, siamo davvero tornati nelle Midlands, all’Università di Birmingham e alla King Edward’s School di Edgbaston.

10. Il posto delle fragole (1957) tra i migliori road movie di tutti i tempi

Il posto delle fragole, di Ingmar Bergman, è un classico esistenzialista in bianco e nero, con simboli e sequenze oniriche e alcune vedute molto belle della Svezia. Seguiamo il vecchio scontroso professor Borg (Victor Sjöström) nella sua enorme berlina Packard 120 Touring del 1937 mentre, accompagnato dall’elegante nuora Marianne (Ingrid Thulin), guida verso sud-ovest da Stoccolma a Lund per ritirare una laurea ad honorem.

Il viaggio inizia a Slussen di Stoccolma e la prima tappa è a Saltsjöbaden, appena a sud-est, dove Borg trova la sua vecchia casa estiva e ha un primo flashback. Dopo aver caricato tre giovani autostoppisti pranzano al ristorante Gyllene Uttern, sulla terrazza affacciata sul lago Vättern (che è ancora lì). La fine del viaggio si svolge presso la Cattedrale di Lund, dove un Borg molto cambiato riceve il suo premio.

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