Non entrare! – I luoghi infestati (reali) dei film

Tantissimi sono gli horror che trattano di case e luoghi infestati, molti di essi sono ispirati a “fatti realmente accaduti”, scritta che sovente troviamo all’inizio dei film che ci apprestiamo a guardare. Si tratta di leggende o di fatti oggettivi di cui abbiamo testimonianze? Probabilmente entrambe le cose! Esploriamo insieme alcuni luoghi realmente sinistri, fonte d’ispirazione cinematografica e teatro di fenomeni paranormali.

Il vero Overlook Hotel

Luoghi infestati

Non tutti sanno che il famoso Hoverlook Hotel, ricreato in studio da Kubrick, è stato ispirato da un reale albergo: lo Stanley Hotel, un’enorme struttura di 140 camere in stile neo-georgiano situato in vista del Rocky Mountain National Park, Colorado. Lo stesso Stephen King vi alloggiò all’interno, e fu ispirato da esso per scrivere il suo romanzo Shining.

Aperto nel 1909 dall’ imprenditore Freelan Oscar Stanley, il lussuoso hotel ospitava principalmente clienti appartenenti all’ alta società, rifiutando quelli non idonei, anche se la struttura era quasi vuota.

Nell’ ottobre 1974 Stephen King trascorse con la moglie una notte nell’albergo. A causa del freddo e della neve in arrivo  i due si ritrovarono ad essere gli unici ospiti e cenarono in un’enorme sala da pranzo vuota, dopo aver camminato lungo infiniti corridoi deserti! La camera in cui dormirono era proprio la 217, diventata in seguito al film un luogo di culto. Prima che lo Stanley diventasse The Shining Hotel, la stanza 217 aveva avuto una storia interessante.

Nel 1917, la capo governante Elizabeth Wilson, temendo che una tempesta avrebbe fatto saltare l’energia elettrica, iniziò ad accendere le lanterne dell’hotel. Mentre cercava di accenderne una in quella che oggi è la stanza 217, la lanterna esplose, facendo crollare il pavimento sotto i piedi della donna, che precipitò nella stanza di sotto, incidente che per gli appassionati di paranormale è più inquietante di quanto possa sembrare. Sembra, infatti, che l’intero hotel sia infestato, un certo numero di casi di attività spettrali sono stati riportati soprattutto nella sala da ballo. Il personale della cucina  ha riferito di aver sentito i rumori di una festa in corso all’interno di essa, per poi scoprire che la stanza era deserta. Persone nella hall hanno affermato di aver sentito qualcuno suonare il pianoforte della sala, ma nessuno è stato trovato seduto di fronte allo strumento.

I dipendenti ritengono che si tratti del fantasma di Flora, la moglie di FreeLan O. Stanley, la quale sapeva suonare il pianoforte. Alcuni cacciatori di fantasmi sostengono che la camera più infestata sia la 401, abitata dal “ladro fantasma”, il quale ruberebbe gli effetti personali degli ospiti, alcuni di essi affermano di aver visto un uomo in piedi sopra al letto prima che corresse dentro l’armadio. Oltre alla stanza 401, molti amanti del paranormale ritengono che tutto il quarto piano dello Stanley sia luogo centrale di strani ed inspiegabili fenomeni. Molti sostengono di aver sentito le risatine spettrali di bambini che correvano su e giù per i corridoi. Un altro degli spiriti più spesso segnalati all’hotel è quello di un ex addetto alla manutenzione, di nome Paul, che morì per un attacco di cuore mentre spalava la neve fuori dall’hotel, nel 2005.

Le guide turistiche sostengono che Paul interagisca con gli ospiti durante le visite notturne alla struttura. Leggenda o realtà, il luogo sembra decisamente inquietante, ancor più da quando ha inaugurato l’ultima modifica:  un labirinto aperto al pubblico, che lo consacra definitivamente come “The Shining Hotel”.

The Conjuring: la vera casa infestata

Luoghi infestati

The Conjuring è un horror dal clima fortemente inquietante, ancor di più se pensiamo che è tratto da accadimenti reali. La famiglia Perron è composta da Carolyn e Roger (interpretati da Lili Taylor e Ron Livingston) e le loro cinque figlie Andrea, Nancy, Christine, Cindy e April (Shanley Caswell, Hayley McFarland, Joey King, Mackenzie Foy e Kyla Deaver); nel gennaio del 1971 si trasferirono a Harrisville, in una fattoria con 14 camere.

Quella che sembrava essere la casa dei sogni si trasformò ben presto in un terribile incubo. La tenuta fu edificata nel 1736 e fu abitata, secondo le successive ricerche effettuate dagli stessi Perron, da otto generazioni, le cui storie comprendono suicidi, omicidi, misteriose sparizioni e annegamenti. Secondo i documenti ufficiali, effettivamente, la fattoria nei secoli è stata testimone di due suicidi per impiccaggione, un suicidio per avvelenamento, due annegamenti e la scomparsa di quattro donne, morte congelate.

Tra gli avvenimenti più raccapriccianti avvenuti all’interno della casa c’è sicuramente quello di Bathsheba Sherman che, all’età di 93 anni ( nel 1885) morì impiccata. Quando era una giovane donna, Bathsheba aveva un bambino in sua cura, che morì. Dopo un esame del corpo del bambino fu trovato un ago  infilzato nel suo cranio; Bathsheba fu accusata di omicidio colposo, ma a causa della mancanza di prove il caso fu abbandonato. Tuttavia, l’opinione pubblica la considerò sempre colpevole dell’accaduto.

Circolava voce tra gli abitanti del posto che Bathsheba avesse sacrificato il bambino come offerta al diavolo per ottenere la bellezza eterna. Gli strani avvenimenti iniziarono sin dal primo giorno, con presenze sia innocue che negative: entità che infastidivano e tiravano le gambe alle ragazze durante la notte, porte sbattute e bambini urlanti.

Bathsheba portò i Perron a cercare l’aiuto dei Warren, gli studiosi sostenevano  che la donna si fosse tolta la vita per restare per sempre nella casa e che praticasse strani rituali. Non si sa con certezza se le ricerche dei Worren furono influenzate pesantemente dal folklore popolare, ad ogni modo le loro convinzioni si rafforzarono dopo che Carolyn raccontò loro di un’esperienza vissuta in casa tempo prima: mentre era seduta sul divano, aveva improvvisamente sentito un dolore sul polpaccio, in seguito al quale ritrovò sulla gamba il segno di una ferita.

Secondo Andrea si trattava di un “cerchio perfettamente concentrico, come se un grande ago le avesse infilzato la pelle”. Da quel momento in poi, l’entità che tormentava i Perron divenne ufficialmente Bathsheba ed è contro di lei che si concentrarono gli sforzi dei Warren. Come nel film, sembra che lo spirito tormentasse soprattutto la madre.

L’ esorcismo che ci viene mostrato in The Conjuring è quindi realmente avvenuto, anche se l’esito , nella realtà , fu molto diverso: Roger, preoccupato per le condizioni della moglie, cacciò i Warren di casa. La famiglia abitò nella casa fino al 1980, attualmente la casa magione esiste ancora ed è abitata da persone che sembrano essere state testimoni di strane apparizioni.

Amityville Horror

Luoghi infestati

La casa infestata più famosa del mondo, fonte di ispirazione  per film e romanzi, è una casa in stile coloniale olandese, situata al 112 Ocean Avenue ad Amityville, New York. Al paranormale, i fantasmi e le presenze ci si può credere oppure no, su questo non c’è dubbio. Qualsiasi sia l’opinione in merito la storia di questa casa è certamente interessante per i fatti oggettivi che si sono verificati al suo interno, le stranissime coincidenze che la caratterizzano ed il passato su cui si basa, particolarmente duro ed inquietante quanto un film horror. George e Kathy Lutz acquistarono la casa nel dicembre 1975, dopo appena 28 giorni fuggirono a gambe levate, spaventati da strani avvenimenti che si verificavano in quella che pensavano essere la casa dei loro sogni. Ma andiamo a ritroso e scopriamo quali sono stati i fatti antecedenti a tuttociò.

La splendida casa di Amityville fu venduta alla famiglia Lutz ad una cifra ridicola, questo perché non molto tempo prima al 112 Ocean Avenue successe un brutto fatto che scosse l’intera cittadina: sei omicidi.

 Verso le 6:30 del mattino del 13 novembre 1974, Ronald “Butch” DeFeo Jr. irruppe sconvolto in un bar della sua città chiedendo aiuto e dicendo che qualcuno aveva sparato ai suoi genitori. Quando la polizia arrivò sul posto trovò i genitori ed i fratelli di Butch senza vita, ognuno disposto nel proprio letto. Ci volle pochissimo per capire che il racconto di Ronald era pieno di incongruenze e, messo alle strette, il ragazzo confessò gli omicidi dicendo che gli era stato suggerito da “voci nella sua testa” che sentiva quando era nella casa, dove vedeva ombre muoversi attorno a lui e mani nere che gli indicavo il fucile.

Quando l’agente immobiliare racconta alla famiglia Lutz il fatto di cronaca nera avvenuto all’interno della casa, i due ci pensano un attimo ma poi decidono che l’affare è troppo conveniente per rinunciarvi, e così si trasferiscono dopo poco. Cosa successe nei 28 giorni di soggiorno ad Amityville? La coppia racconta di cattivi odori nelle stanze, una strana muffa difficile da eliminare ed una stanza che si riempiva sempre di mosche. Oltre gli apparenti problemi di manutenzione ve ne erano altri decisamente più inquietanti: rumori sinistri, passi che provengono dal piano superiore, porte che sbattono, i due si sentivano toccare da strane presenze.

La figlia più piccola iniziò a parlare con un’ amica immaginaria, i mobili si spostavano da soli e George si svegliava tutte le notti alle 3.15, l’ora della strage. Durante le visite, anche gli amici della coppia sembravano percepire le stesse identiche cose, così Kathy e George fecero benedire la casa, ma la situazione non cambiò. Una notte la casa fu scossa da un tremendo temporale, “un uragano che fece cigolare tutta la casa” come dissero i Lutz, ma la mattina seguente scoprirono che ad Amityville non vi era stata nessuna tempesta, tranne che per loro: fu il fatto che li portò a fuggire come razzi da lì.

I coniugi Warren, gli stessi della fattoria di Harrisville, si interessarono alla vicenda e passarono un periodo all’interno della casa di Amityville per condurre studi sull’ attività paranormale al suo interno: arrivarono alla conclusione che fu edificata sui resti di un cimitero indiano, che ne avrebbe fatto un luogo maledetto nonché prigionia per gli spiriti della famiglia Defeo.

Per alcuni fu solamente una storia di suggestione ed invenzione ma, qualunque sia la verità, la storia di Amityville diventò l’esempio più noto legato a vicende di fantasmi da cui nascerà una lunga saga cinematografica di film più o meno riusciti, dal primo Amityville Horror  di  Rosenberg del 1979 al remake del 2005.

A fuggire dalla casa furono anche altri coinquilini, ma questa volta a causa di presenze molto più fastidiose di quelle dei fantasmi: i curiosi turisti dell’ orrore!