Lady Bird: il significato del film di Greta Gerwig con Saoirse Ronan

Lady Bird è uno splendido affresco di quanto importante sia il punto da cui poter spiccare il volo, che per quanto faticoso e imperfetto resterà per sempre casa.

Ladybird, ladybird fly away home,Your house is on fire and your children are gone,

All except one, and her name is Ann,And she hid under the baking pan.

Coccinella, coccinella vola via a casa, la tua casa è in fiamme e i tuoi figli se ne sono andati,

Tutti tranne uno, e il suo nome è Ann, e si è nascosta sotto la teglia.

Quello di una filastrocca popolare per bambini, usata spesso come ninna nanna, è il nome che la protagonista dello straordinario film d’esordio di Greta Gerwig decide di attribuire a se stessa in un atto di ribellione ed emancipazione, soprattutto nei confronti di una madre opprimente e ipercritica: di quelle da cui potersi sottrarre solo dandosi fuoco o lanciandosi da una macchina in corsa. Christine “Lady Bird”  McPherson (un’eccezionale Saoirse Ronan) è una studentessa dell’ultimo anno di un liceo cattolico di Sacramento e disprezza la sua piccola città con tutta se stessa, considerandola uno spazio vitale troppo limitante per le sue ambizioni. Eccentrica, presuntuosa e vittima di quella tipica goffaggine adolescenziale che fa sentire sempre meno adeguati rispetto agli altri, Christine sogna di fuggire lontano in occasione della scelta del college, magari in quella New York di cinema e musica dove tutto è possibile e si può decidere di essere chiunque. Desiderio ovviamente osteggiato dalla madre Marion, con la quale Lady Bird vive un rapporto conflittuale di perenne complicità/ competizione, in cui due donne di generazioni differenti ed opposti percorsi di vita si scontrano sul campo di battaglia di ciò che per l’una non sarebbe mai stato possibile ma non per questo deve essere negato all’altra, destinata a sentirsi una costante ingrata mentre Marion si scapicolla per sbarcare il lunario facendo doppi turni da infermiera in un ospedale psichiatrico.

Lady Bird: amarsi senza piacersi

mamma, cinematographe.it

Il film di Greta Gerwig è un concentrato di emozioni in divenire, in cui la regista accompagna il primo volo fuori dal nido della protagonista colorandolo con tutti i sentimenti contrastanti del caso, mostrando come – da una prospettiva esterna – i  piccoli grandi conflitti di Lady Bird siano perfettamente integrati in uno spazio-tempo che profuma di casa, tanto amato quanto detestato, un po’ come quella madre così profondamente generosa ma suo malgrado crudele nel non riuscire a evitare di farle pesare ogni cosa.

Sacramento è splendente e rassicurante in ogni angolo che caratterizza la vita di Christine, che sia dalla parte giusta o sbagliata dei binari, ma non può piacerle per il  suo ricordarle costantemente ciò che è e ciò che forse non potrà mai diventare, indipendentemente da quanto lontano andrà. Rischiando magari di far la fine di suo padre, licenziato dal lavoro e vittima da anni di una depressione nascosta e logorante o di suo fratello, laureato a pieni voti per poi essere confinato alla cassa di un supermercato.

Un’ipotesi che Lady Bird non accetta, e che cerca di esorcizzare prendendosela col suo nome di battesimo e col luogo che le ha dato i natali e che sembra volerla ancorare a terra come una calamita, mentre si affanna per raggiungere la vita che vorrebbe fingendo di essere di più, fingendo di essere migliore. Ma se fosse già la versione migliore di se stessa?

Un film pieno di gratitudine e speranza

lady bird, cinematographe

Fra amori sbagliati, apparenze che ingannano, colpi di scena, frequentazioni funzionali e amicizie preziose, Lady Bird rivela il suo significato nella profonda gratitudine che permea tutto il film: nello sguardo pieno di meraviglia di Marion mentre guarda il panorama ritornando a casa, nel suo dolore per non essere riuscita a vincere il risentimento e dire addio alla propria bambina e nella dolcezza di un padre che riesce a rompere il muro di silenzio fra madre e figlia con un tocco unico. Ma soprattutto nell’indissolubile legame con Sacramento che Christine non può sciogliere ma che dovrà vivere da lontano per apprezzare. Nella magia della mancanza, che tutto rende improvvisamente nitido.