La Principessa Sissi racconta una storia vera? Ecco cosa accadde all’Imperatrice d’Austria Elisabetta

La vera storia della Principessa Sissi, tra dolori e sofferenze in una corte che non la accettava.

Nel 1955 arrivò al cinema il film La Principessa Sissi, film diretto da Ernst Marischka e con protagonista la bellissima Romy Schneider. La pellicola racconta la soria della principessa Elisabetta Amalia Eugenie di Wittelsbach e del suo amore con l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Ciò che racconta la storia cinematografica del regista Marischka è un amore non privo di ostacoli, ma molto felice e idilliaco, quasi simile a quello di una fiaba Disney. Ciò che avvenne nella realtà, però, è alquanto diverso, così come la storia di quella che oggi è ricordata come la principessa Sissi.

L’infanzia della principessa Sissi

la principessa sissi, cinematographe.it

Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach nacque come duchessa di Baviera alla Vigilia di Natale del 1837, dal duca Massimiliano Giuseppe di Baviera e Ludovica di Baviera. Nonostante il disinteresse del padre – che viveva la propria vita tra amanti e figli illegittimi – Elisabetta visse un’infanzia abbastanza serena a Monaco, nel palazzo di famiglia. Sin da piccola fu abituata a vivere la vita come una principessa. A quattordici anni conobbe l’amore, infatuandosi del conte Richard S., uno scudiero di suo padre. Dato che però il ragazzo non era un buon partito, venne allontanato dal palazzo e fu proibito alla ragazza di cercarlo. Questo evento traumatizzò Elisabetta, che si chiuse in se stessa, dedicandosi completamente alla poesia.

Nel 1853 erano in corso alcune trattative, secondo le quali Elena – la sorella di Elisabetta – avrebbe dovuto sposare l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria. Quando andarono a Ischl, però, Francesco Giuseppe si infatuò non di Elena, bensì di Elisabetta. Iniziò un breve ma intenso corteggiamento di Francesco Giuseppe, fino a quando non ottenne il consenso di Elisabetta per celebrare le nozze tra i due. La coppia si mostrò ben presto anche in pubblico.

la principessa sissi, cinematographe.it

Il matrimonio e la dura vita di corte di Sissi

Prima del matrimonio, Elisabetta dovette affrontare uno studio matto e disperato per colmare alcune lacune dovute alla sua scarsa educazione. Imparò il francese, l’italiano e la storia austriaca. Nel frattempo si prepararono le nozze, che furono celebrate la sera del 24 aprile nella Chiesa degli Agostiniani. Elisabetta era ormai imperatrice d’Austria.

la principessa sissi, cinematographe.it

A differenza di ciò che raccontano nelle versioni cinematografiche, Elisabetta dovette affrontare molte difficoltà. Si ritrovò – a discapito della sua semplice educazione – al centro della rigida corte viennese, a cui l’imperatrice doveva sottostare. Strappata via dalla sua vita e dalle sue abitudini, l’imperatrice di ammalò, accusando una tosse continua e stati di ansia. Nel frattempo, il desiderio dell’arciduchessa Sofia di rendere la nuora una perfetta imperatrice fece sì che la giovane ragazza iniziasse a provare odio verso la madre di suo marito. La giovane imperatrice veniva criticata a corte per la sua scarsa educazione e per la sua incapacità di adattarsi alla vita di società.

Nonostante l’inizio del matrimonio molto tormentato, Elisabetta rimase incinta cinque mesi dopo le nozze e la prima bimba – chiamata Sofia come la nonna – fu cresciuta da quest’ultima. A distanza di solo un anno, Elisabetta diede alla luce la sua seconda bambina, Gisella, allevata anch’ella dalla nonna. Questo allontanamento dalle proprie figlie, rese Elisabetta ancora più triste e rammaricata. Nel 1958 nacque il terzo figlio di Elisabetta e Francesco Giuseppe, l’arciduca Rodolfo, principe ereditario dell’impero d’Austria. Il parto fu difficile ed Elisabetta si ammalò, affrontando la febbre che tornava imperterrita a distanza di brevi periodi. La febbre, associata a debolezza e mancanza di appetito, scompariva solo quando la principessa era in compagnia di qualcuno della sua famiglia bavarese.

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Nel frattempo Elisabetta perdeva consenso non solo a corte, ma anche e soprattutto tra il popolo, che non la acclamava e non la reclamava come sua imperatrice. Questo provocò in Elisabetta un ennesimo stato di ansia, che si tramutò ben presto in vera e propria disperazione. Si dedicò quindi a cure dimagranti e cavalcate sfrenate, che sollevavano ennesime critiche della corte.

La crisi e la morte dell’imperatrice Elisabetta

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Durante la crisi politica del 1859-1860, un’altra crisi si stava consumando nel matrimonio imperiale. Alle presunte notizie sul tradimento di Francesco Giuseppe, Elisabetta reagì con un atteggiamento di sfida, organizzando balli a cui erano invitati i rampolli dell’alta società viennese, ma non i loro genitori. Alla fine del biennio l’imperatrice subì un crollo emotivo e fisico, dovuto a crisi nervose e cure dimagranti. Fu consigliato di trasferirsi in un paese caldo. Molto probabilmente – benché nulla sia confermato da fonti certe – Elisabetta ebbe un disturbo psichico, quella che oggi è chiamata anoressia nervosa, che comporta irrequietezza e rifiuto del cibo e del sesso.

Nel 1989 l’imperatrice affrontò il suicidio del figlio Rodolfo. Quello stesso anno la sua vita fu messa in pericolo da un attentato, messo in azione dall’anarchico italiano Luigi Lucheni. L’imperatrice, colpita dal coltello dell’anarchico, si accasciò e riprese il suo cammino apparentemente senza alcun dolore. Quando fu portata nella sua camera d’albergo ormai non c’era più nulla da fare. Morì per un’emorragia interna il 10 settembre.

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