Quella volta che Jean-Luc Godard litigò con François Truffaut, “ti comporti come una merda”

Le cause dello scontro artistisco e le lettere con le pesanti offese che si scrissero Jean-Luc Godard e François Truffaut.

I due della Nouvelle Vague è il titolo del documentario diretto da Emmanuel Laurent, scritto e narrato da Antoine de Baecque, ex direttore della rivista francese Cahiers du Cinéma. Il documentario è incentrato sulla storia dell’amicizia e della sua fine tra Jean-Luc Godard e François Truffaut. L’amore, la passione e l’ossessione per il cinema li fecero incontrare e poi separare.

L’origine e le offese pesanti dello scontro tra Jean-Luc Godard e François Truffaut

François Truffaut e Jean-Luc Godard non sono solo registi, produttori o sceneggiatori, bensì maestri del cinema che rivoluzionarono il mondo dell’arte e della Nouvelle Vague a partire dai primi anni ’60. Se l’obiettivo della macchina da presa è l’occhio del regista, il loro fu così anticonformista e all’avanguardia da realizzare pellicole straordinarie e memorabili. Nel panorama della Nouvelle Vague si affermarono Truffaut e Godard e, come spesso accade nel mondo dell’arte, gli autori sono destinati a incontrarsi, confrontarsi e talvolta, scontrarsi. Ricordiamo che la Nouvelle Vague è il movimento cinematografico francese che sostiene la posizione del regista, la cui visione del mondo deve esprimersi attraverso uno stile personale che esalti la realtà senza fare ricorso agli effetti artificiali.

Godard e Truffaut si incontrano alla sede della famosa rivista cinematografica Cahiers du Cinéma tra il 1952 e il 1953 e, nonostante il rapporto umano e professionale, lo scontro fu inevitabile. Fin da subito, Truffaut rispose agli standard commerciali del Cinema mainstream, mentre Godard instaurò uno stile più deciso e radicale. Quest’ultimo, nel 1969, si unì al Gruppo collettivo Dziga Vertov diventandone il principale esponente e prendendo le distanze dall’affermazione di Truffaut “Ci sono solo gli autori, non ci sono opere”. Il Dziga Vertov infatti sostiene che l’autore non debba essere più posto al centro dell’opera, anzi, deve evitare qualsiasi tipo di narcisismo ed egocentrismo. 

Così le opere di Godard diventano una riflessione sul linguaggio cinematografico, mentre quelle di Truffaut seguono le regole tradizionali, sono incentrate sulla trama e rispettano le tecniche del montaggio classico. Nel 1973 François dirige Effetto Notte, la sua personale dichiarazione d’amore nei confronti del cinema, un film nel film zeppo di citazioni e omaggi che, proprio per la sua essenza metacinematografica di svelare la tecnica e le illusioni del mezzo, rivela il trucco utilizzato per simulare la notte, cioè la presenza di un filtro applicato alla macchina da presa mentre si gira con alla luce del sole. L’uscita di questo film scatenò gli animi di Godard che scrisse una lettera al collega Truffaut che non le mandò a dire. Qui sotto sono riportate le lettere condivise da alcuni utenti su Twitter, ma prima ecco i punti più salienti e provocatori delle due lettere inedite dello scontro.

In apertura Godard scrive a Truffaut: “Ho visto ieri Effetto notte. Probabilmente nessuno ti dirà che sei un bugiardo, così lo faccio io” per poi rivolgergli una frecciatina: “Ci si chiede come mai il regista sia l’unico che non scopa in Effetto notte”. Truffaut di tutta battuta risponde: “Secondo me tu ti comporti come una merda.

https://twitter.com/oldfilmsflicker/status/1206273146145263616?s=20&t=gdjEmgTzZyqf3ZjMZbgEjQ

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