Jamie Lee Curtis: 10 film per conoscere la regina di Hollywood
10 titoli per rileggere la storia di un'icona.
Jamie Lee Curtis è un volto che ha attraversato decenni di cinema americano con una naturalezza che sembra quasi scontata, ma in realtà è frutto di un talento raro e di una dedizione al mestiere che non si è mai spenta. Figlia d’arte, è cresciuta all’ombra di due leggende del grande schermo, ma ha saputo costruirsi un’identità tutta sua, fatta di ruoli che hanno saputo sfruttare la sua capacità di essere autentica, versatile e soprattutto molto umana. Non è solo la “scream queen” per eccellenza, ma un’attrice capace di muoversi tra horror, commedia, dramma e action senza mai perdere mordente o credibilità. Jamie Lee Curtis ha una presenza che cattura, uno sguardo che dice più di mille parole e una capacità di farci ridere e piangere a seconda di quello che richiede la scena. Quello che emerge dai suoi personaggi è un equilibrio tra forza e fragilità, ironia e profondità, che le ha permesso di essere amata da più generazioni. Nel corso degli anni ha dimostrato di non voler essere incasellata in un solo tipo di ruolo, ma di voler sperimentare e mettersi alla prova in contesti diversi. La sua carriera è anche un racconto di evoluzione personale e professionale, in cui si percepisce la passione autentica per la recitazione. In questo articolo ripercorriamo dieci tappe fondamentali della sua carriera, dieci ruoli che raccontano la sua arte in modo emblematico.
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1. Halloween – La notte delle streghe (1978), di John Carpenter

Questo film è il punto di partenza che ha consacrato Jamie Lee Curtis come icona del cinema horror e come la vera “scream queen”. Nel ruolo di Laurie Strode, una giovane babysitter perseguitata dal misterioso e spietato Michael Myers, Curtis incarna alla perfezione la ragazza ordinaria travolta da una spirale di terrore. La sua interpretazione si distingue per una combinazione di vulnerabilità e determinazione, dando al personaggio una profondità che trascende il semplice stereotipo della vittima. La regia di Carpenter, con la sua atmosfera tesa e claustrofobica, esalta la presenza di Curtis che riesce a rendere ogni momento di paura autentico e palpabile. Laurie Strode diventa così un modello di resistenza femminile, un simbolo di coraggio che ha influenzato tutto il genere slasher negli anni a venire. L’intensità fisica e emotiva di Curtis è la vera anima del film, rendendolo un cult senza tempo.
2. Fog (1980), di John Carpenter
Con Fog, Jamie Lee Curtis ritorna al cinema horror/thriller con un ruolo che mostra una sua maturazione come attrice. Interpreta Elizabeth, una donna che si trova coinvolta in un mistero inquietante legato alla nebbia spettrale che avvolge una cittadina costiera. In questo film, Curtis non è solo la figura femminile in pericolo, ma diventa un personaggio proattivo, che cerca di scoprire la verità e proteggere la comunità. La sua performance è meno “urlata” rispetto a Halloween, più sottile e carica di tensione psicologica. La regia di Carpenter sfrutta abilmente la sua capacità di evocare paura e suspense, ma anche di mostrare la forza interiore di Elizabeth. Questo ruolo rafforza la sua posizione nel cinema di genere e segna il suo passaggio da semplice “final girl” a protagonista con una complessità maggiore. Il film, anche se meno noto di Halloween, rimane un cult del genere.
3. Non entrate in quella casa (Prom Night, 1980), di Paul Lynch

Con Prom Night, Jamie Lee Curtis entra ancora una volta nel filone slasher ma con un approccio diverso. Qui interpreta Kim, una ragazza che deve fare i conti con un passato traumatico e un assassino che torna a perseguitarla. Il film è un classico esempio di horror anni ’80, ma quello che lo distingue è proprio la performance di Curtis, che riesce a trasmettere sia la paura che la determinazione di una giovane donna che lotta per la propria sopravvivenza. La sua interpretazione evita gli eccessi, concentrandosi su una resa più realistica e umana del terrore. La regia di Lynch enfatizza il clima di paranoia e tensione, e Curtis riesce a mantenere una credibilità che fa di Kim un personaggio che lo spettatore sostiene e a cui si affeziona. Questo film ha contribuito a consolidare ulteriormente la sua immagine nel mondo dell’horror.
4. Una poltrona per due (Trading Places, 1983), di John Landis
In questo passaggio dalla suspense all’ironia, Jamie Lee Curtis si mette in luce nel ruolo di Ophelia, una prostituta astuta e brillante che diventa un’alleata chiave dei protagonisti maschili. Questo film è una commedia sofisticata che gioca con i temi della classe sociale e dell’inganno, e Curtis si dimostra perfettamente a suo agio in un ruolo che richiede tanto carisma quanto capacità comica. La sua Ophelia è un personaggio pieno di personalità, capace di tenere testa a star come Eddie Murphy e Dan Aykroyd. La sua interpretazione aggiunge una dimensione di umanità e intelligenza a una figura che poteva facilmente risultare stereotipata. La regia di Landis mette in risalto la sua chimica con gli altri attori e il suo tempismo comico, facendola emergere come una protagonista completa e affascinante.
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5. Un pesce di nome Wanda (1988), di Charles Crichton

Con Un pesce di nome Wanda, Jamie Lee Curtis mostra ancora una volta il suo talento per la commedia, interpretando Wanda Gershwitz, una donna brillante e manipolatrice coinvolta in un piano criminale bizzarro e comico. Il film è una commedia britannica che mescola giallo e farsesco, e Curtis si distingue per la sua abilità di bilanciare sensualità, ironia e ambiguità morale. La sua Wanda è allo stesso tempo divertente e imprevedibile, capace di usare il suo fascino per ottenere ciò che vuole, ma anche di rivelare lati più vulnerabili. La regia di Crichton la valorizza mettendo in evidenza la sua capacità di dominare la scena, soprattutto in dialoghi taglienti e situazioni comiche complesse. Questo ruolo è un esempio perfetto di come Jamie Lee Curtis possa spaziare da ruoli seri a ruoli leggeri con estrema disinvoltura.
6. Blue Steel – Bersaglio mortale (1990), di Kathryn Bigelow
In questo thriller d’azione Jamie Lee Curtis interpreta Megan Turner, una giovane poliziotta che si ritrova coinvolta in una caccia a un serial killer psicopatico che la prende di mira. Il film unisce suspense, adrenalina e un tocco di dramma personale, e Curtis offre una performance intensa e convincente. La sua Megan è determinata, ma anche fragile, costretta a confrontarsi con le proprie paure e insicurezze mentre cerca di mantenere il controllo. La regia di Kathryn Bigelow esalta l’energia fisica e la complessità emotiva del personaggio, offrendo a Curtis uno spazio per esprimere una gamma ampia di emozioni. Questo film segna una svolta importante nella carriera dell’attrice, confermandola come protagonista capace di reggere film ad alto tasso di tensione.
7. True Lies (1994), di James Cameron

Nel blockbuster action di James Cameron, Jamie Lee Curtis interpreta Helen Tasker, una donna sposata con un agente segreto che scopre per caso la doppia vita del marito. La Curtis è straordinaria nel mostrare la trasformazione del personaggio, da moglie frustrata e ignara a eroina che prende in mano la situazione con coraggio e umorismo. La sua performance è un mix di azione, comicità e sensualità, con scene fisicamente impegnative che dimostrano la sua versatilità e determinazione. Cameron dirige Curtis con maestria, sfruttando la sua capacità di bilanciare momenti divertenti e sequenze di tensione, rendendo Helen uno dei personaggi femminili più memorabili degli anni ’90. Questo ruolo le ha fruttato anche un Golden Globe e ha ampliato il suo pubblico, consolidando la sua fama internazionale.
8. Quel pazzo venerdì (2003), di Mark Waters
In questo remake della commedia familiare, Jamie Lee Curtis interpreta Tess Coleman, una madre che magicamente scambia il corpo con la figlia adolescente. Curtis riesce a portare una freschezza e una comicità irresistibile al ruolo, mostrando un lato dolce e divertente della sua recitazione. Il film esplora le difficoltà di comunicazione tra generazioni, e Curtis è perfetta nel rendere le frustrazioni e i momenti di tenerezza di una madre in conflitto ma profondamente legata alla figlia. La sua chimica con Lindsay Lohan è palpabile, e la sua interpretazione dà cuore e calore a una commedia che poteva facilmente essere banale. La regia di Waters valorizza questo equilibrio tra umorismo e emozione.
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9. Halloween (2018), di David Gordon Green

Jamie Lee Curtis torna dopo quarant’anni a interpretare Laurie Strode in questo sequel diretto del capolavoro originale, portando con sé tutta la gravità e la profondità di un personaggio segnato dal trauma. La Laurie di Curtis non è più la ragazza ingenua degli anni ’70, ma una donna temprata dalla paura, dalla perdita e da una determinazione feroce a proteggere la sua famiglia. La sua performance è intensa, fisica ed emotiva, con una presenza che domina lo schermo e un’energia che riesce a far rivivere la tensione e la paura in modo contemporaneo. La regia di Green esalta questa trasformazione, permettendo a Curtis di esplorare una gamma emotiva molto ampia, tra rabbia, dolore e speranza di redenzione. Questo ritorno ha riconsegnato al pubblico un’icona vivente dell’horror.
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10. Everything Everywhere All at Once (2022), di Daniel Kwan e Daniel Scheinert
In questo film originale e rivoluzionario, Jamie Lee Curtis interpreta Deirdre Beaubeirdre, una dura funzionaria fiscale che si trasforma in un personaggio sorprendentemente complesso e ricco di sfumature. Curtis riesce a essere comica, spietata e dolente nello stesso tempo, offrendo una performance che è stata premiata con l’Oscar come miglior attrice non protagonista. Il film è un viaggio folle attraverso universi paralleli, e Curtis domina ogni scena con un controllo impressionante e una capacità di adattarsi a situazioni assurde mantenendo credibilità e umanità. Il ruolo mostra la capacità di Curtis di reinventarsi continuamente e di affrontare nuovi orizzonti artistici senza perdere la sua essenza. È uno dei momenti più alti della sua carriera recente.
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