Il Legame: il significato del film di Domenico de Feudis

La storia de Il Legame è quella di Francesco, che porta per la prima volta la sua compagna Emma e la figlia di lei Sofia a conoscere sua madre Teresa...

Il Legame, opera prima di Domenico de Feudis, è un film affascinante che attinge a piene mani nella tradizione culturale del sud e nell’archivio dell’immaginario orrorifico e della paura; sono proprio questi bagagli che danno senso e significato al film. Traendo spunto dal concetto di fascinazione del saggio di antropologia Sud e Magia di De Martino, il film è immerso in una Puglia misteriosa e potente, effusa e profusa di credenze, tradizioni e riti.

Il legame_Cinematographe.itIl Legame: il morso di un ragno e l’invidia di Ada

La storia è quella di Francesco che porta per la prima volta la sua compagna Emma e la figlia di lei Sofia a conoscere sua madre Teresa, che vive in una antica villa circondata da ulivi centenari. La donna si dice sia una guaritrice, perché capace di operare riti magici sulle persone. Una notte Sofia viene punta nel sonno da una tarantola, da questo momento Emma e sua figlia assisteranno ad eventi sempre più inquietanti.

Tutto parte da quel morso che poi si scopre essere causato dall’invidia. L’invidia di colei che ha perso tutto proprio quando credeva di aver tutto in mano; l’invidia di Ada, la donna con cui Francesco un tempo aveva avuto una lunga relazione e dalla quale non aveva avuto figli perché quando lei era rimasta incinta lui, in un primo momento le aveva chiesto di non portare a termine la gravidanza, in un secondo momento aveva tentato di farle perdere la creatura con un rituale. Lei è un ricordo, uno spirito che c’è ma non vediamo fino ad un certo punto, è colei che vuole vendicarsi e vuole riavere ciò che pensa le spetti di diritto, un figlio.

All’inizio di Il Legame Teresa ed Emma guardano Francesco suonare il pianoforte con la piccola Sofia e la prima, per “rassicurare” l’altra dice: “Non essere gelosa di loro. Il legame con una madre è indissolubile”. In queste parole ci sono già alcuni temi fondamentali per il film: gelosia, legame, maternità. Gelosia. Essere gelosi di qualcosa che si ha, qualcosa che si vorrebbe e non si può avere. Legame, quello che unisce persone – e non necessariamente consanguinee – al di là di tutto. Maternità, quella che si vive, quella che si vorrebbe, quella che si pretende con la forza.

Ada, la figura terribile che tenta di portarsi via Sofia, reca con sé il desiderio di maternità e il ricordo di ciò che Francesco le ha chiesto e le ha fatto. La donna colpisce Sofia e così Emma perché l’uomo ha con lei ciò che da lei in passato non ha voluto, crea con quella bambina, a forza, grazie al morso del ragno, un legame che costituisce un nucleo familiare che non c’è mai stato e che lei crede di meritarsi.

Ada lungo il film sembra riesca a portare a termine il suo progetto, Francesco sembra morto ma, in realtà, nella scena finale l’uomo riapre gli occhi nella grotta – è vivo e vegeto -, e nello stesso momento come per ricreare quel legame per cui Ada ha tanto sofferto Sofia prova un nuovo fastidio, potrebbe essere stato gettato su di loro un nuovo malocchio.

Il legame_Cinematographe.itIl Legame: tutto parte dal sangue

Un altro elemento cardine, fondamentale per ciò che rappresenta e per il valore che ha in un film come questo, è il sangue, quello che scorre, che si coagula, quello delle preghiere intonate prima del pranzo.

Prezioso sangue che ci dà la vita

Il sangue è mezzo attraverso cui si dà origine a legami, si uniscono persone: infatti Ada riesce a creare un “rapporto” con Sofia proprio attraverso il morso della tarantola e l’unica possibilità per salvare la ragazzina è far scorrere il sangue dalle ferite che porta sul corpo come per rigettare il male.

Ci sono vari momenti in cui de Feudis ci vuol far capire che la storia si fonda sulla volontà di Ada di avere Sofia. La maternità mai raggiunta si evince dai rami secchi, simboli dell’incapacità di dare vita, dagli ulivi che solitamente rappresentano la pace, sradicati. Sofia si strappa una ciocca di capelli e li lega con dei ramoscelli per sancire così il rapporto suo e di Ada. Sofia è legata ad Ada e si capisce questo anche dalle vene sulla sua pelle che fuoriescono e dal veleno del ragno che si diffonde; questa rete che si manifesta sul suo corpo rappresenta anche quella che collega i personaggi.

Ada però nonostante non abbia il sangue di Sofia crede che quella sia cosa sua e crede di poter fare di lei ciò che vuole; solo un rituale, un malocchio può fondere corpi che non “si appartengono”. Infatti la grotta dove la donna porta Sofia è una sorta di nido e proprio grazie a quella corrispondenza diventa più potente e pericolosa e alla fine del film, in una delle scene più forti costringe Emma a pugnalarsi e soffoca Teresa. A questo punto però tornano in mente le parole della preghiera: prezioso è il sangue che ci dà la vita; quando Emma sanguina e il suo sangue tocca Sofia, le due tornano a vivere perché quei due corpi “si appartengono”. Questo momento sembra riportare tutto – il rapporto tra Sofia e Emma e il distacco tra Ada e Sofia – al suo posto.

L’ultima immagine però ci fa capire che le cose non stanno proprio come si può immaginare: Francesco che sembra morto riapre gli occhi e contemporaneamente Sofia avverte un nuovo dolore.

Il legame_Cinematographe.itSofia può vedere tutto

Un altro elemento importante de Il Legame sono gli occhi, attraverso questi il male parla; essi trasmettono l’oscuro nascosto in noi. Perdono di lucentezza, si appannano, diventano lattiginosi quando si è sottomessi ad una qualche Ombra. Ada ha uno sguardo/non sguardo spaventoso, lo stesso di Sofia quando è sotto la sua influenza, di Francesco dopo che è stato morso e di Emma quando si accoltella. Questi occhi tornano ad essere “normali” solo nel momento in cui corpo e anima si liberano dal malocchio – addirittura gli occhi di Ada perdono il “velo” nell’istante finale in cui Emma la accoltella.

Inevitabilmente in un film come questo il guardare diventa movimento e azione fondamentale; infatti la vittima della fattura deve GUARDARSI allo specchio per potersi salvare dal maligno. Sofia quando è posseduta da Ada può vederla anche quando noi non la vediamo; si GUARDA intorno con occhi atterriti e angosciati, perché il MALE le sta esplodendo da dento. Ancora quando Emma viene mandata con uno dei riti di Teresa nel “covo” di Ada per tentare di salvare Sofia e Francesco, viene invita a GUARDARE senza essere vista perché a quel punto non sarebbe più stata al sicuro.

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