I ponti di Madison County: le migliori frasi del film di Clint Eastwood

Dal 1995, I ponti di Madison County fa sognare generazioni di romantici con le sue frasi iconiche. Ecco le migliori selezionate per voi.

Dal 1995, anno dell’uscita nelle sale di I ponti di Madison County, Clint Eastwood ha sdoganato la sua visione del mondo sentimentale, facendo sognare generazioni e generazioni di romantici. La storia fugace e irrealizzabile che unisce Francesca e Robert per un pugno di giorni è stata capace di rivelare varie sfaccettature della possibile vita amorosa della coppia, grazie anche alla maestria con cui il regista (e protagonista) ha saputo sintetizzare tutto un mondo possibile in poche immagini e parole.

Ciò che infatti stupisce e ha un effetto disarmante sul pubblico, oltre al sentimento esplosivo che nasce e che viene sopito tra i due, è la consapevolezza dei due personaggi. La coppia ha infatti un livello di lucidità che poco lascia a fraintendimenti: ognuno di loro sa bene da dove viene, quali sono le sue aspettative e cosa vuole dalla vita. Questo permette loro di prendere decisioni anche molto difficili senza rinunciare a se stessi.

I ponti di Madison County è costellato di frasi iconiche che rappresentano tutto questo, come il momento in cui Francesca asserisce che:

Quello che io e Robert avevamo avuto non sarebbe potuto continuare se fossimo rimasti insieme e quello che io e Richard avevamo sarebbe svanito se ci fossimo separati.

A fare da contraltare a tale lucidità di pensiero ci sono anche varie dichiarazioni di resa di fronte al sentimento amoroso, sia da parte di Francesca sia di Robert. Quelle pronunciate dalla donna, soprattutto, si contraddistinguono per essere focalizzate sul sentimento in sé, sulla forza della natura misteriosa e coinvolgente che li ha rapiti.

Mi rendevo conto che l’amore non obbedisce alle nostre aspettative, è mistero puro e semplice.

O ancora:

In quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo. Ricompose i frammenti del mio essere in un tutto.

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Francesca e Robert in uno dei loro incontri.

Da parte di Robert, invece, l’ammirazione è rivolta soprattutto alla donna e a ciò che potrebbero costruire insieme:

Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti. E in ogni caso non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato e che si chiama ‘noi’.

Oppure

C’è gente che cerca una cosa simile per tutta la vita e non la trova, altri non sono nemmeno che esiste.

E anche:

Non si illuda Francesca, lei non è affatto una donna semplice.

La disarmante sicurezza con cui Robert affronta la storia d’amore sia riassume in quelle che sono le parole forse più iconiche di I ponti di Madison County:

Questo genere di certezza si prova una sola volta nella vita.

Il ragionamento sicuro di Eastwood, con i suoi toni duri e virili si scontra però contro le certezze, altrettanto consapevoli, di Francesca, che riflette spesso sulla sua condizione di donna e madre di famiglia, sia a livello intimo:

Mi comportavo come un’altra donna, eppure ero più me stessa di quanto non fossi mai stata.

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Uno sguardo intenso scambiato tra Francesca e Robert.

E anche:

Alla mia famiglia ho dato tutta me stessa, a Robert voglio dare quello che resta di me.

Ma la riflessione abbraccia anche, e soprattutto, la sfera sociale e l’imposizione culturale che inevitabilmente subiscono anche gli spiriti più forti, cosa che potrebbe quasi stupire sapendo che dietro la creazione del film c’è un’icona di mascolinità come Clint Eastwood che ha sorprendentemente saputo rendere giustizia sullo schermo al romanzo di Robert James Waller.

Una donna quando si sposa e ha dei figli ferma la sua vita per dedicarsi completamente alla famiglia, poi i figli crescono, se ne vanno e tu ti trovi sola a cercare di ricominciare la tua vita, ma non ne sei più capace, è passato troppo tempo.