House of Gucci: la storia vera del film sulla famiglia italiana di stilisti di moda

La storia vera da cui è tratto il film House of Gucci, diretto da Ridley Scott e tutti gli eventi accaduti intorno al marchio.

House of Gucci, diretto da Ridley Scott, uno dei film più attesi dell’anno, uscito il 16 dicembre 2021, è una delle pellicole più controverse dell’ultimo periodo. Recensioni contrastanti da parte della critica che hanno lodato la messa in scena e criticato la caratterizzazione quasi assente di alcuni personaggi, nonostante la forte presenza di grandi star del cinema, e ottimi incassi al Box Office: nella top ten il film ha guadagnato sia il secondo che il terzo posto nei primi giorni di programmazione. Interamente basato su una storia vera, il film House of Gucci, con Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Al Pacino, Jeremy Irons e molti altri, include solo una parte della nota storia Gucci culminata in un omicidio. Oltre a un risposta fredda e divisa da parte della stampa estera e italiana, il film, che racconta fedelmente la drammatica storia della famiglia Gucci e di quello che era il loro marchio, il regista ha ricevuto critiche anche dai veri eredi di Aldo Gucci per l’interpretazione dell’immagine della loro famiglia. Nonostante House of Gucci sia basato su una storia vera, anche il film biografico più accurato non può includere ogni aspetto degli eventi della realtà, quindi ci sono dei dettagli che Ridley Scott è stato costretto a tralasciare. Non si tratta solo di esigenze di drammaturgia e di copione, ma anche di tutti quegli eventi su cui ancora non si è fatto luce, che rimangono avvolti nel mistero e che non si possono trattare. Ecco una serie di fatti ed elementi non presenti o contrastanti raccontati in House of Gucci.

La rissa in sala riunioni nel 1982

Nel 1982 durante una riunione del consiglio di amministrazione di Gucci, Paolo Gucci, interpretato da Jared Leto, ha portato un registratore, incitando a un confronto tra chi al momento controllava il marchio Gucci. Mentre ci sono diversi resoconti su ciò che è accaduto, il consenso generale afferma che Maurizio abbia dovuto trattenere Paolo mentre Aldo cercava di portare via il registratore. Secondo Jenny Gucci nel suo libro Gucci Wars, Paolo ha poi chiamato la polizia, riportando ferite su tutto il viso. L’avvocato di famiglia Domenico De Sole, presente all’incontro, ha contestato queste affermazioni: Paolo Gucci ha riportato poco più di un graffio. Secondo Jenny invece, Paolo ha avuto anche problemi di vista dopo quello scontro.

I film di Rodolfo

Nella vera storia dietro House of Gucci, Rodolfo non faceva solo parte del marchio e della famiglia Gucci. Rodolfo era un attore di nome Maurizio D’Ancora, apparso in più di quaranta film dal 1929 al 1946. Il personaggio di Jeremy Irons aveva anche realizzato lui stesso un film: un lungometraggio sulla sua famiglia. Nel film si parla di questo passato del personaggio di Irons, ma non approfonditamente dei suoi 20 anni di carriera né di questa importante pellicola sulla propria famiglia. Intitolato Il cinema nella mia vita, il film di Rodolfo era stato girato per il figlio, Maurizio: Rodolfo voleva che Maurizio potesse avere e rivedere più immagini della madre Sandra, scomparsa quando lui era ancora piccolo.

House of Gucci: l’arresto di Patrizia Reggiani

House of Gucci mostra come Patrizia Reggiani, volto di Lady Gaga, abbia indirettamente ammesso l’omicidio del marito. Nel film, la si vede scrivere “paradeisos”, parola greca che indica “paradiso”. All’epoca però Patrizia non era l’unica sospettata. La polizia stava indagando su molteplici potenziali motivi che potessero aver portato all’omicidio di Maurizio Gucci, comprese le transazioni commerciali, tra cui l’investimento in un casinò svizzero. C’erano state e c’erano ancora numerosi conflitti all’interno della famiglia Gucci, quindi la polizia stava indagando su più fronti. Non si sa però esattamente come la polizia sia arrivata ad incriminare Patrizia Reggiani. Si dice che sia stata indicata come colpevole e arrestata tramite una soffiata anonima, e ancora oggi non è nota la vera identità di chi abbia fatto il suo nome. Nel 1997 Patrizia Reggiani è stata condannata a 29 anni di carcere. Nel 2000, la sua condanna è stata ridotta a 26 anni, ma ha finito per scontarne solo 18, prima di essere rilasciata per buona condotta. Il periodo che Patrizia ha trascorso in prigione avrebbe potuto essere molto più breve, ma non essendo disposta a prendere parte a un programma di integrazione al lavoro per trovare un’occupazione una volta finito di scontare la pena, questo non è stato possibile. Nell’ottobre del 2011 alla Reggiani era stata offerta la libertà vigilata a condizione che avesse accettato di trovare un lavoro, ma lei scandalizzata ha risposto: “Non ho mai lavorato in vita mia, e di certo non inizierò ora“. La Reggiani è stata poi rilasciata nel 2016 e riceve ancora oggi, ogni anno, 1,2 milioni di dollari dall’eredità del suo defunto ex marito.

Il periodo di Aldo in prigione

Il libro In the Name of Gucci: A Memoir di Patrizia Gucci descrive in dettaglio quanto traumatico sia stato per Aldo Gucci il periodo passato in carcere. Aldo venne infatti condannato a un anno e un giorno di prigione per evasione fiscale. Il film House of Gucci si è invece basato non sul libro di memorie di Patrizia, ma sul libro di Sara Gay Forden. Nel libro, The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed, Forden scrive che Aldo Gucci utilizzava linee telefoniche non private, ma a carico del marchio Gucci e dell’azienda per scopi personali e cioè per chiamare la donna con cui si frequentava, prosciugando parte dei conti telefonici. Tra i due libri, anche i resoconti sul periodo di Aldo in prigione sono contrastanti: Patrizia ha descritto l’esperienza come angosciante, arrivando addirittura a dire che Aldo era diventato il “fantasma di se stesso”,  Forden invece ha riportato una lettera di Aldo, dove l’uomo descriveva il periodo in prigione come “riposante”.

Cosa è accaduto alle loro figlie

In House of Gucci, Maurizio e Patrizia hanno una sola figlia che chiamano Alessandra, Patrizia dice inoltre al suo suocero Rodolfo che è stata sua l’idea di chiamare la figlia come la madre di Maurizio. In realtà, la madre di Maurizio si chiamava Sandra e nella vita reale, la coppia ha avuto due figlie. House of Gucci ha infatti semplificato la storia rimuovendo dalla foto la figlia di Patrizia e Maurizio, Allegra, la seconda bambina. Sia Alessandra che Allegra ora vivono in Svizzera con le loro famiglie. Inizialmente avevano un buon rapporto con la madre e Allegra ha persino studiato legge per avere tutti gli strumenti possibili per la riduzione della pena della madre. Negli anni però il rapporto tra Patrizia e le sue figlie è diventato più teso: entrambe hanno allontanato Patrizia dalla loro vita. Nonostante non posseggano nessuna delle proprietà del marchio Gucci, sia la famiglie di Allegra che di Alessandra sono molto benestanti: hanno ereditato milioni di dollari dal patrimonio di Maurizio, da tutte le proprietà residenziali Gucci e da uno yacht.

House of Gucci e la falsificazione della firma

Maurizio è fuggito in Svizzera durante le indagini sui falsi, riconosciuto alla fine colpevole di aver falsificato la firma di suo padre, e successivamente assolto. Anche se Maurizio era colpevole, il film insinua che sia stata Patrizia a falsificare la firma.

Il processo per omicidio

House of Gucci non tratta l’intero processo per l’omicidio da cui è partito l’interesse e da cui ha avuto inizio lo scalpore e lo scandalo Gucci. Racconta una minima parte, cioè solo la condanna. Come parte della difesa della Reggiani, i suoi avvocati hanno sostenuto che in realtà, le minacce sia telefoniche che dal vivo, erano state fatte da una persona in condizioni precarie di salute poiché aveva appena subito un intervento chirurgico al cervello a causa di un tumore. Patrizia è stata poi successivamente dichiarata idonea per essere processata. Una volta iniziato il processo, la sua difesa ha iniziato a sostenere che Pina, personaggio di Salma Hayek, molto amica della Reggiani, avesse ricattato Patrizia che non aveva mai presto parte al complotto per uccidere il marito, almeno non fino al ricatto di Pina. Patrizia ha poi preso la parola durante il processo, e quando è stata interrogata su questo ricatto, ha affermato che è stata costretta a pagare 365.000 dollari, ma ha anche aggiunto la frase: “ne è valsa la pena“. Questa affermazione ha reso traballante e incongruente la teoria secondo il ricatto da parte di Pina nei confronti di Patrizia.

I ruoli delle figure femminili della famiglia Gucci in House of Gucci

Non ci sono molte donne Gucci presenti in House of Gucci. In realtà Guccio Gucci aveva avuto 5 figli e una figlia di nome Grimalda. Grimalda ha trascorso anni a lavorare per Gucci; alla morte del padre però a tutti i suoi fratelli è stata assegnata una quota dell’eredità Gucci mentre lei è stata esclusa. Secondo quanto riferito, lei e suo marito, Giovanni Vitali, aiutarono a salvare l’azienda dalla bancarotta a metà degli anni ’20, ma nonostante questo, uno dei figli di Aldo, Roberto, ha affermato che il padre gli aveva sempre detto che alle donne non era permesso essere partner di Gucci. Nel suo libro In the Name of Gucci: A Memoir, Patrizia Gucci ha riferito che era evidente che sua zia Grimalda fosse nata di genere sbagliato. Grimalda ha ricevuto solo 12 milioni di lire e una piccola parte dall’eredità del padre, nonostante avesse lavorato duramente per l’azienda Gucci. I suoi fratelli hanno inoltre bloccato il suo tentativo di modificare legalmente il testamento. Non solo Patrizia Gucci ha espresso più volte il suo dolore per Grimalda, ma anche la moglie di Paolo, Jenny Gucci, ha scritto: “Era noto che nel mondo Gucci le donne erano cittadine di serie B e non sarebbero mai state inclusa nella gestione dell’azienda” nel suo libro intitolato Gucci Wars.

house of gucci, cinematographe.it

Il desiderio di Rodolfo Gucci

Anche se Maurizio ha supervisionato quasi tutte le visite di Rodolfo quando le condizioni di salute del padre sono peggiorate, Aldo è riuscito a parlare di una questione spinosa con Rodolfo. La discussione riportata nel dettaglio nel libro di Patrizia Gucci In the Name of Gucci: A Memoir. È scritto che Rodolfo fece giurare ad Aldo di tenere d’occhio Maurizio e di assicurarsi che Patrizia non mettesse mai le mani sulle azioni della società. Nel suo libro, Patrizia ha affermato che consentire alla nuora di Rodolfo, Patrizia, di assumere un ruolo attivo in Gucci, abbia fatto credere ad Aldo di aver deluso Rodolfo non sostenendo i suoi ultimi desideri durante gli eventi della Maison Gucci.

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