Gangs of New York: la storia vera del film di Martin Scorsese

Gangs of New York pone al centro la rabbia di chi si sente assediato, il desiderio di cambiare vita di chi ha lasciato la terra d'origine per un futuro migliore.

Nella carriera di Martin Scorsese ci sono moltissimi titoli, tra questi c’è anche Gangs of New York, un racconto crudo che non si risparmia narrando un’America tumultuosa, percorsa da tensioni razziali e piagata dalla Guerra Civile che spacca la nazione. Il film mostra una lotta senza quartiere tra bianchi, neri, immigrati irlandesi e politicanti corrotti e Scorsese sceglie un cast d’eccezione: Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis, Cameron Diaz e Liam Neeson.

Cinematographe.it, Gangs of New YorkGangs of New York: quanto di vero c’è nel film di Scorsese

Alla base del film ci sono luoghi e fatti realmente esistiti e avvenuti e ovviamente ci sono anche licenze poetiche utili a rendere più digeribile e più “cinematografica” questa storia – l’estrema ferocia mostrata nei combattimenti e nelle rivolte viene considerata dagli storici come un’esasperazione -; Gangs of New York trae ispirazione dal libro – The Gangs of New York: An Informal History of the Underworld, un trattato sulle gang armate che popolavano il quartiere newyorkese dei Five Points nel XIX secolo – del 1928 di Herbert Asbury.

Il regista non fa sconti, anzi, rende il tutto più violento, schietto e spietato rispetto al libro: per fare solo un esempio, basta citare il quartiere dei Five Points, ambientazione del film che era nella realtà sicuramente una zona pericolosa – nel 1839 il sindaco Philip Hone disse che la città era infestata da gang di criminali recidivi che battevano le strade, rendendo rischioso camminare di notte – ma non più di altre; alcuni personaggi sono la “copia” di quelli che hanno camminato, vissuto lì, altri invece sono la sintesi di varie figure dell’epoca.

I Five Points – costituiti, come dice Bill, da Mulberry Street, Worth, Cross, Orange e Little Water – che lo spettatore impara a conoscere nel film sono quelli che venivano chiamati Collect Pond – oggi area che comprende Chinatown e il Distretto finanziario della Grande Mela -, una sorgente di acqua destinata al fabbisogno della città dove poi sono state costruite molte fabbriche che proprio per il loro lavoro inquinavano le acque. Per il fatto che non c’erano possibilità di evitare l’inquinamento o di bonificare la zona, questa venne coperta di terra diventando bacino di malattie e sporcizia. Lì si insediarono solo gli ultimi, gli immigrati irlandesi, che durante il periodo tra il 1845 e il 1852 si insediarono nel quartiere.

Cinematographe.it, Gangs of New YorkGangs of New York: Bill Cutting e Amsterdam, la storia dietro ai due personaggi

Se la superficie narrata dal film è proprio quella della storia, sono esistiti realmente anche i personaggi? Bill Cutting/Daniel Day-Lewis è basato sul personaggio realmente esistito del pugile, macellaio e leader politico-criminale William Poole, noto come Bill Il Macellaio. Sia nella pellicola che nella realtà Bill Il Macellaio è in conflitto con gli immigrati irlandesi, soprattutto con i Conigli Morti, non combacia tutto però tra il personaggio del grande schermo e quello di carne e ossa: Poole per molti non proveniva dai Five Points e con ogni probabilità non ha ucciso mai nessuno. Cutting, nel film, riesce a passare indenne alla Guerra Civile, sopravvive e aderisce ai disordini del 1863, mentre Poole soccombe e perde la vita nel 1855, morte meno “eroica” e “poetica” di quella toccata al personaggio cinematografico (Il Macellaio perde la vita durante una sparatoria per mano di Amsterdam).

Per quanto riguarda Amsterdam/Leonardo DiCaprio egli sembra aver preso ispirazione da John Morrissey: il ragazzo è un immigrato irlandese arrivato negli Stati Uniti da piccolo, conosciuto come ottimo lottatore, giocatore d’azzardo e capo dei Conigli Morti – il nome della gang sembra essere nato per un problema di comprensione. Un giornalista americano aveva capito “rabbit”, coniglio, invece che ráibéad che in irlandese dovrebbe essere tradotto come “uomo di cui aver paura”. La parola “Dead” nello slang voleva dire “molto”, quindi il nome del gruppo si sarebbe dovuto tradurre “uomo di cui avere molta paura”.

Non sembra che l’odio tra Amsterdam e Bill il Macellaio sia nato perché quest’ultimo aveva ucciso suo padre, bensì nella realtà molto più banalmente lo scontro avvenne perché Morrissey aveva impedito a Poole di organizzare un seggio elettorale e in cambio aveva ottenuto il diritto di aprire una casa da gioco senza l’interferenza della polizia.

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Gangs of New York (2003) Daniel Day-Lewis in una scena del film

Gangs of New York: un film che riesce a rappresentare abbastanza bene la storia delle gang di New York

Ciò che il film mostra, gli scontri tra gli irlandesi e gli americani, è qualcosa di realmente esistito, anche i giornali dell’epoca erano soliti descrivere gli immigrati come inetti, ubriachi, ostili, senza decenza o moralità e gli americani proprio per questo li consideravano degli esseri inferiori e verso di loro nutrivano gli stessi sentimenti che provavano per la gente di colore. Lo scontro era purtroppo vivo anche per motivi religiosi. Gli irlandesi, arrivati negli Stati Uniti, erano a maggioranza cattolica, mentre il resto del paese era protestante. I Five Points sentivano sotto la pelle ogni sommovimento che agitava ogni angolo del paese, e lo buttava fuori come lava incandescente, non a caso quella era una terra in cui venivano “ghettizzati” i più poveri dei poveri. Gangs of New York pone al centro la rabbia di chi si sente assediato, il desiderio di cambiare vita di chi ha lasciato la terra d’origine per un futuro migliore, i disordini, quelli che nascono dagli abissi del disaggio, uno tra tutti quello scoppiato in seguito al varo della legge sulla coscrizione. Amsterdam sfida i Nativi ad una battaglia, proprio mentre in città scoppiano dei violenti disordini popolari causati dall’imposizione della leva obbligatoria – i più ricchi potevano pagando 300 dollari non andare in guerra o farsi sostituire da qualcuno – per sostenere l’esercito nella guerra di Secessione, in cui rimangono linciati dalla folla numerosi cittadini benestanti e persone di colore.

Scorsese e Gangs of New York parlano nel modo giusto degli scontri che imperversarono in città in quegli anni, riescono a fotografare abbastanza fedelmente la storia delle gang di New York, l’odio contro gli immigrati irlandesi, la Guerra Civile e le tensioni razziali.