Febbre da cavallo: le curiosità più interessanti sulla commedia cult con Gigi Proietti

Febbre da cavallo, il film di Steno con Gigi Proietti, è ricco di retroscena. Ecco tutte le maggiori curiosità sul film del 1976

È sempre affascinante scoprire come i “vecchi” film siano tutt’oggi amati e visti da milioni di persone. Sono i cosiddetti cult, quelli che non ci si stanca mai di vedere, di cui si parla anche a distanza di anni, ricordando scene e dialoghi impressi ormai nella memoria di ognuno. Anche Febbre da cavallo è uno di quei film che suscita sempre lo stesso effetto ogni volta che è trasmesso in tv.

Uscito nel 1976 e diretto da Steno, Febbre da cavallo è interpretato da Gigi Proietti, Enrico Montesano, Francesco De Rosa, Mario Carotenuto, Catherine Spaak, Gigi Ballista, Ennio Antonelli e Adolfo Celi. Considerata una delle più belle commedie all’italiana, il film racconta la storia di tre amici senza lavoro che passano le loro giornate in un ippodromo. Un giorno Gabriella, fidanzata di uno del terzetto – Mandrake -, gli chiede di puntare una quota su tre blocchi. L’uomo però, convinto dai suoi amici, punta tutto sulla terna dei favoriti, perdendo qualsiasi cosa. Gabriella, invece, credendo di aver vinto, inizia la ristrutturazione del suo bar. Il terzetto, messo alle strette, non può fare nient’altro se non truccare una corsa, dando vita a una serie di tragicomici eventi.

Un film che molti hanno visto e rivisto, senza però mai informarsi sulla produzione o su piccole curiosità nate prima, durante e dopo le riprese. Siete curiosi di saperne di più su Febbre da cavallo?

Febbre da cavallo: le curiosità più interessanti sulla commedia con Gigi Proietti…o film drammatico?

Nel 1971 Massimo Patrizi elaborò il progetto di Febbre da cavallo, creando inizialmente un film drammatico che denunciasse la dipendenza da gioco. Il soggetto fu poi presentato a Roberto Infascelli a cui piacque molto, tanto da scegliere di portarlo sul grande schermo dopo la conclusione di La polizia ringrazia. Sempre in quell’anno, Infascelli chiese a Steno di prendere le redini di Febbre da cavallo, ma a quest’ultimo il progetto non piaceva e declinò l’offerta più e più volte, costringendo lo stesso Patrizi a mettere da parte il soggetto.

Nel 1974, poi, Infascelli riprese in mano il progetto, modificandone però il genere e rendendolo un film comico e più in linea con la commedia all’italiana a cui il pubblico nostrano era abituato. A Steno questo nuovo progetto piacque molto, tanto da dedicarsi completamente ad esso e alla sua regia.

Febbre da cavallo, le curiosità: Il debutto di Enrico Vanzina

Dato che Steno non era un esperto di ippica, chiese a suo figlio Enrico di aiutarlo con la sceneggiatura di Febbre da cavallo, dato che aveva frequentato vari ippodromi e conosceva l’ambiente. Prima di allora, Enrico aveva lavorato – nello stesso anno – solo a Oh, Serafina!, con Alberto Lattuada alla regia. Come ben sappiamo, Enrico Vanzina non si è mai fermato un attimo, producendo e scrivendo sceneggiature per tantissimi film e lavorando con centinaia di attori italiani e non.

Febbre da cavallo: Ugo Tognazzi nel ruolo di protagonista?

Non tutti sanno che Gigi Proietti non fu la prima scelta di Roberto Infascelli, che al suo posto desiderava ardentemente Ugo Tognazzi. Tognazzi però non fu mai scelto perché Steno non era d’accordo con il suo coinvolgimento nel film, dato che per il ruolo del protagonista voleva un romano verace. Quando anche Vittorio Gassman rifiutò l’offerta di partecipare al progetto, fu consigliato da Alberto Lattuada il poco affermato Gigi Proietti. L’attore, che fin da subito dimostrò le sue capacità recitative, imitò molto lo stile di Vittorio Gassman, soddisfacendo regista e produttori.

Febbre da cavallo: un film economico

Febbre da cavallo è un film che ha giocato molto sull’economia, soprattutto per quanto riguarda le comparse. Se prestate attenzione, infatti, durante la visione, potreste notare dei volti ricorrenti all’interno del film. Ad esempio, nella scena in cui i protagonisti vanno all’ippodromo di Agnano, incontrano una persona napoletana. Lo stesso volto verrà ripreso – poche scene più tardi – in un’agenzia ippica di Roma.

Ma non è finita qui: il facchino dell’hotel in cui il personaggio di Gigi Proietti alloggia durante una delle scene, è qualcuno che lo spettatore aveva già conosciuto. Lo stesso facchino, infatti, aveva interpretato il cameriere dove erano andati a mangiare l’avvocato De Marchis, Mandrake, Pomata e Felice solo poche scene prima.

Febbre da cavallo: Il cameo di Steno

Anche se non lo si vede, il regista Steno è presente all’interno di Febbre da cavallo. Avete presente la voce dello spot durante la scena in cui Gigi Proietti va in giro vestito da vigile? Ecco, quel regista irascibile che insulta l’attore è proprio Steno.

Febbre da cavallo – il sequel

Febbre da cavallo ha avuto un grande successo, ed è per questo che alcuni anni fa Enrico e Carlo Vanzina – ormai registi e sceneggiatori affermati – hanno voluto rendere omaggio al proprio padre, dando vita al sequel del suo più fortunato film. In Febbre da cavallo – la mandrakata, Bruno Fioretti continua ad essere un grande appassionato di cavalli. Dopo molti anni dalle vicende del primo film, l’uomo approda a Cinecittà e sembra aver messo la testa a posto. In realtà non è tutto oro quel che luccica, perché Mandrake continua a giocare ai cavalli e, puntualmente, a perdere.

Un giorno, il protagonista scopre che un cavallo brocco che arriva sempre ultimo è identico a uno dei cavalli imbattibile dell’ippodromo di Montecatini. Ecco quindi che cerca di mettere in atto quella che potrebbe essere la sua truffa più importante, sostituire cioè i due cavalli, così da far alzare le quote del cavallo vincente. Per farlo, però, ha bisogno di nuovi soci.