Escobar: la storia vera che ha ispirato il film con Benicio Del Toro

Escobar, una pellicola che parte da una storia fittizia, che si allaccia a quella vera dello spietato Pablo di cui tutti conoscono le gesta.

Escobar – titolo originale Escobar: Paradise Lost (noto anche come Paradise Lost) – è un thriller romantico del 2014 scritto e diretto da Andrea Di Stefano nel suo debutto alla regia. Il film racconta la vita di un surfista che si innamora mentre lavora con suo fratello in Colombia e scopre che lo zio della ragazza di cui si è invaghito, è il signore della droga colombiano Pablo Escobar. Il film è stato presentato al Toronto International Film Festival l’11 settembre 2014 e ha avuto un rilascio limitato negli Stati Uniti il ​​26 giugno 2015.

Escobar - Cinematographe.it

La trama di Escobar vede Nicko e suo fratello decollare dal Canada in cerca di una vita più facile sulle spiagge della Colombia. Nicko incontra una ragazza nel villaggio locale, i due si innamorano subito, solo dopo Nicko scoprirà che lo zio di Maria è il narcotrafficante Pablo Escobar. La sua vita prende una piega drammatica dopo aver incontrato El Patron: Nick è costretto a cercare di mantenere la sua famiglia al sicuro, ma Pablo ha altre idee?

Escobar: la storia vera che ha ispirato il film

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Basato su eventi realmente accaduti, questa è la storia (triste) di un surfista canadese che viene ingenuamente risucchiato nell’affascinante mondo criminale di un cartello della droga colombiano governato da Pablo Escobar. Spietato e crudele, Escobar era anche profondamente religioso e devoto alla sua famiglia, ordinando gli omicidi di donne e bambini mentre leggeva Il libro della giungla alla sua piccola figlia. Sotto la guida del primo sceneggiatore e regista italiano Andrea di Stefano, un’altra performance furba, colorata e accuratamente ricamata del centro di Benicio Del Toro informa e eleva il film a un livello superiore a quello che merita.

L’ambientazione è la cittadina balneare di Medellin nel 1991, dove Nick (Josh Hutcherson della serie Hunger Games) “surfa” con suo fratello Dylan (Brady Corbet) e nel frattempo si innamora di una bella ragazza di nome Maria, che è nel bel mezzo di una campagna elettorale a favore di suo zio. Quello zio risulta essere Escobar, che invita Nick ad una festa nella sua fortezza nella giungla per incontrare il resto della famiglia di Maria. Quando sente parlare di un gruppo di bulli che hanno molestato Nick e suo fratello sulla spiaggia, i teppisti vengono trovati assassinati. Da quel momento in poi, Escobar prende Nick sotto la sua ala, lo tratta come il proprio figlio, e attira l’innocente surfista in un mondo di feste stravaganti, corruzione e spargimento di sangue, immergendolo nel suo impero di traffico di cocaina fino a quando non è troppo tardi per scappare. La devozione di Escobar a Maria era così feroce che non esitò a incorporare Nick negli affari di famiglia, aspettandosi che ripagasse l’ospitalità con la propria vita. Nel fratello di Nick, intanto, cresce la nostalgia per il Canada e i due ragazzi vogliono portare a casa loro Maria. Il rapporto tra Nick ed Escobar si fa teso, soprattuto quando il ragazzo si rifiuta di uccidere una persona per conto di Escobar. La coscienza di Nick, appunto, gli impedisce di completare il lavoro e si mette in fuga per sopravvivere.

La pellicola si svolge durante gli ultimi giorni del “regno” di Escobar e mostra anche l’affetto rabbioso che i colombiani hanno riversato sul pazzo assassino, trasformandolo in un eroe popolare. Del Toro, interpreta l’astuto signore della droga tra follia e malvagità, facendolo sembrare quasi normale. Quella raccontata in questa pellicola è una finta storia d’amore che viene “vissuta” durante il vero “regno” di Escobar e di cui se ne descrive accuratamente lo spietato modus vivendi.