Edoardo Ferrario e i suoi Temi caldi: il primo comico italiano su Netflix

Edoardo Ferrario è il primo comico italiano a ottenere uno speciale di stand-up comedy su Netflix con lo spettacolo Temi caldi: ecco la sua carriera.

Il primo stand-up comedian proveniente dall’Italia ad approdare sulla piattaforma streaming con uno spettacolo tutto suo, intitolato Temi Caldi. Un’assoluta novità per quanto riguarda questo ramo molto seguito dell’intrattenimento da casa, nel nostro Paese. Uno speciale davvero travolgente, che mette in luce i vizi e le virtù di un personaggio con una lunga lista di esperienze alle spalle. Conosciamo meglio Edoardo Ferrario, il giovane romano dai mille risvolti e tanta simpatia da condividere.

Gli esordi di Edoardo Ferrario prima di Netflix

Edoardo Ferrario cinematographe.it

Classe 1987, conduce gli studi della facoltà di Giurisprudenza e intanto cerca di dedicarsi alla comicità da esibire e rappresentare sul palco o sugli schermi, frequentando l’Accademia del Comico a Roma. Capisce fin da subito che bisogna proseguire sulla strada che conduce agli spettacoli. Per diversi anni gira i teatri e i locali d’Italia, con la possibilità di esibirsi insieme ad altre persone in serate dove poteva mettere in scena dei monologhi da 5-10 minuti di durata. Preferisce non ricalcare la tradizione del cabaret e opta per i modelli anglosassoni, ammirando particolarmente le performance di Ricky Gervais e Jimmy Carr. Racconta dei suoi esordi “Il cabaret è una cosa difficilissima, chi lo fa è in grado d’intrattenere una piazza piena di persone, gente che magari oscilla da nonne a nipoti e genitori. La stand-up comedy è diversa, prevede un pubblico che ti è venuto a sentire per argomenti più personali”. Applica uno stile irriverente, dettato dalla voglia d’inquadrare una generazione allo sbando, quella che si avvicina ai 30 anni.

La gavetta di Edoardo Ferrario in televisione

Edoardo Ferrario cinematographe.it

Corre l’anno 2010. Ferrario scrive il suo primo spettacolo in solitaria e porta i primi monologhi nei locali di Trastevere e San Lorenzo. Si esibisce anche in inglese presso dei pub per turisti e partecipa in varie occasioni alla trasmissione Ottovolante di Radio2. La sua distinta formazione lo porta a essere ingaggiato, nel 2012, per il programma Un, Due, Tre, Stella! Su La 7. A fianco di Sabina Guzzanti, inizia a far parte del cast fisso e interviene come collaboratore ai testi dello show. Approda l’anno successivo su MTV ne La Prova Dell’Otto, questa volta con Caterina Guzzanti alla conduzione. Interpreta per la prima volta un personaggio, Filippo “Pips” De Angelis, e gli viene data la possibilità di ritagliarsi uno spazio dove poter esercitare la sua capacità di comico e intrattenitore.

Il successo su YouTube: Esami – La serie e Post-esami

Edoardo Ferrario cinematographe.it

Nel 2014 è l’ideatore, autore e interprete principale di Esami – La serie, un successo ammirevole sulla piattaforma di YouTube. Riesce a totalizzare milioni di visualizzazioni e la serie viene premiata, per i suoi contenuti e per il grado d’inventiva riposta, al Taormina Film Fest e al Roma Web Fest. La serie racconta, attraverso una serie di sketch, le difficoltà di chi deve superare un esame universitario e le sue assurde declinazioni. Si parte da un siparietto simpatico, per poi scavare nei retroscena del mondo accademico: si mostrano le contraddizioni, le manie, i vizi, volti a influenzare permanentemente la flebile psiche degli studenti, in corsa per ottenere uno “straccio di carta”. Le puntate di Esami sono immediate, dalla durata contenuta, e anche se non c’è una strategia commerciale, senza dunque possibilità di guadagno, si punta alla condivisione e al viral marketing. Il risultato non può che sorprendere, con una media di 800.000 visualizzazioni a video.

Nel 2016 scrive, dirige e interpreta la web serie Post-Esami, che segue le vicende dei protagonisti della prima stagione fuori dall’università. Vengono rilasciate 7 puntate, e il pubblico partecipa attivamente all’evoluzione che ha subito la serie, apprezzando le intenzioni sia sul fronte registico che nell’incisività delle battute.

Temi Caldi: il suo traguardo più significativo

Edoardo Ferrario cinematographe.it

Per presentare il suo spettacolo Temi Caldi, ora disponibile su Netflix, a Ferrario viene richiesto un anno e mezzo di lavoro, fatto di moltissime presenze in locali, serate di prova e test da realizzare inserendo nuovi pezzi e aneddoti nelle esibizioni già messe a punto. Racconta “io sono parte di ogni battuta, non farei ridere se raccontassi che faccio le 4 in discoteca strafatto. Il punto è sempre la risata. In molti vedono la stand-up comedy come filosofia, invece è risate. Si ragiona sulla battuta a effetto ogni 11 secondi e se non fai ridere sei fuori. Per questo mi impongo di avere un buon ritmo, il pubblico deve ridere sempre”.

Ferrario si discosta dagli argomenti più battuti sulla gestione di una famiglia, le dinamiche fra coniugi, e le città densamente trafficate. Comincia a parlare alla sua generazione, che viene ignorata dalla televisione e dall’intrattenimento in generale. Una responsabilità non di poco conto. Egli diviene l’alfiere di una nuova comicità, fatta di imitazioni, passi falsi, e prese di coscienza da analizzare nel corso dello spettacolo.

Il monologo di Edoardo Ferrario su Netflix

Edoardo Ferrario cinematographe.it

Il comico romano, in Temi Caldi, mette in luce una serie di preoccupazioni e di disagi interiori, riguardanti il mondo della società moderna e le ossessioni di tutti i giorni: social, birre artigianali, viaggi rocamboleschi e l’ansia di aver raggiunto un età significativa che dovrebbe definire un uomo. Molti sono gli stereotipi reinterpretati da Edoardo, come le differenze fra nord e sud e la condizione disastrosa della capitale d’Italia. Il piglio è sintetico, sobrio e mai banale. Emerge anche la bravura nel saper imitare accenti, sia nostrani che esteri, e corre persino il rischio di ricalcare le orme di numerosi personaggi dal mondo dello spettacolo, acquisendo le loro fattezze e la loro voce: da Ferruccio Amendola a Enrico Brignano, da Dario Fo a Matthew McConaughey nella parte di Rust Cohle in True Detective. Si dosano brillantemente i fatti di vita reale con la spiccata e brillante ironia, per un risultato ottimale e degno di considerazione. Da segnalare l’irresistibile pezzo sul doppiaggio italiano e sul trattamento riservatogli negli ultimi anni, con figli di figure iconiche che prendono le redini di un mestiere non adeguato alle loro capacità recitative.

L’Importanza di avere un palco: Edoardo Ferrario da Youtube a Netflix

Edoardo Ferrario

Per Ferrario è sempre una nuova esperienza confrontarsi col pubblico che presiede ai suoi show. Per lui la stand-up comedy è il linguaggio più moderno e contemporaneo di comicità che esista. Non ci si deve fermare al semplice “personaggio” con un canovaccio prestabilito, ma rimediarsi parrucche sempre differenti. Andare sul sicuro in televisione significa far distogliere nell’immediato l’attenzione allo spettatore. Di questo particolare punto spiega “è fondamentale far capire al pubblico che non è solo lui che guarda te, ma che ci sei anche tu che stavi tra loro e dal palco li guardi”. C’è il bisogno costante di stabilire un contatto, un rapporto di vicinanza con la platea, pronta a giudicare all’istante senza un minimo di riflessione alle spalle. Un altro punto essenziale è quello di rimanere se stessi, nonostante le difficoltà che si possono presentare durante la realizzazione di uno spettacolo. Il segreto è capire quali argomenti esporre e sviluppare una voce comica che metta in evidenza pregi e difetti della persona che si esibisce.

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