Chi era Irene Papas? Biografia, carriera e vita privata dell’attrice greca
Dalla carriera alla vita privata: tutto ciò che c'è da sapere su Irene Papas, leggendaria attrice greca che ha partecipato a I cannoni di Navarone e Zorba il greco.
Irene Papas, pseudonimo di Irene Lelekou, è stata una famosa attrice greca morta ieri, 14 settembre 2022, all’età di 96 anni dopo essere scomparsa dai riflettori per diverso tempo. Nata nel 1926, in un piccolo villaggio fuori Corinto, la Papas era figlia di due insegnanti, con il padre, Stavros Lelekos che si occupava di teatro greco. Non è un caso che, fin da piccola, ha sviluppato una passione innata per la recitazione che ha potuto alimentare solo molto tempo dopo. Dopo il trasferimento ad Atene, quando oramai Irene aveva 15 anni, ha iniziato a frequentare la Royal School of Dramatic Art della capitale della Grecia, prendendo anche lezioni di canto e ballo.
Irene Papas: vita privata e carriera dell’attrice di Zorba il greco e I cannoni di Navarone
Dopo diverse resistenze, la giovane si è laureata nel 1948, iniziando subito a lavorare come attrice teatrale, specializzandosi in opere classiche come tragedie elleniche, ma anche apparendo in capolavori di Shakespeare e Ibsen. Un inizio che è stato fondamentale per la sua carriera cinematografica che è sbocciata tre anni dopo quando Irene Papas è passata ai lungometraggi, senza però mai abbandonare del tutto il palcoscenico (memorabile è stata la sua rivisitazione de L’idiota di Dostoevskij). Nonostante abbia ottenuto delle piccole parti in film greci prima del 1952, il suo primo ruolo da protagonista l’ha conquistato proprio quell’anno, in Città Morta di Frixos Iliasis.
Un lungometraggio, presentato al Festival di Cannes con un buon successo commerciale alle spalle, che ha dimostrato al mondo intero il suo talento, fino a quel momento trascurato dai produttori. Un trampolino di lancio che l’ha consegnata ad Hollywood, dove principalmente è ricordata per le sue incredibili interpretazioni in pellicole ispirate alle tragedie greche come Antigone, Electra e Ifigenia. Un ulteriore salto compiuto da Irene Papas può essere individuato in Dramma nella Kasbah (The Man From Cairo), il suo primo film americano, che l’ha poi portata a scalare rapidamente le classifiche delle produzioni più importanti dell’epoca.
È infatti passata poi a La legge del capestro (Tribute to a Bad Man) del 1956, recitando affianco a James Cagney; I cannoni di Navarone (1961), Zorba il greco (1964) e anche tanti titoli italiani come A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri, Ecce Homo – I sopravvissuti (1968) di Bruno Gaburro, Non si sevizia un paperino (1971) di Lucio Fulci, senza poi dimenticare la sua partecipazione allo sceneggiato Odissea (1968), dove ha interpretato Penelope. Purtroppo, nonostante il grande successo, la diva era costantemente sottopagata e spesso disoccupata. Detto questo, la vita artistica di Irene Papas, in realtà, si può intrecciare anche con la sua vita sentimentale: dopo il suo primo matrimonio con il regista Alkis Papas, nel 1947 ,che durò solamente 4 anni, l’artista conobbe l’amore di sempre nel 1954, il leggendario Marlon Brando, uno degli attori più leggendari di Hollywood che all’epoca era all’apice della sua carriera. Una storia che però non fu mai sotto i riflettori e che venne alla luce più nitidamente dopo la morte di Brando, nel 2004, quando l’attrice raccontò:
Da allora non ho mai amato un uomo come amavo Marlon. Era la grande passione della mia vita, in assoluto l’uomo a cui tenevo di più e anche quello che stimavo di più, due cose che in genere sono difficili da conciliare.
Si sposò una seconda volta, nel 1957, ma il matrimonio fu annullato, a testimonianza di questa indimenticabile relazione con il suo iconico collega americano. Fervente contestatrice del regime oppressivo greco, nel 1967 fu mandata in esilio e tornò in Grecia solo nel 1974, dividendo la sua vita tra New York e l’Italia. Per anni Irene Papas ha continuato a lavorare fino alla sua ultima apparizione, nel 2004, in Ecuba – Il film, progetto che ha interpretato e diretto in compagnia di Giuliana Berlinguer. Da quel momento in poi si è ritirata e tragicamente, nel 2018, è stato annunciato che l’artista soffriva di Alzheimer da almeno 5 anni. Una vita incredibile che però si è spenta, purtroppo, nel peggiore dei modi.