Barry Lyndon: il significato del film di Stanley Kubrick

Barry Lyndon è un'opera visiva meravigliosa, non è solo il racconto del settecento ma è il settecento.

“Dopo la vaga utopia mètastorica (o storia di qualcosa che non sarà più “uomo”) di 2001 Odissea nello spazio, dopo la disperata sarabanda di vitalità spettacolare di Arancia Meccanica, dopo aver mostrato i segreti agghiaccianti delle avventure dell’occhio, Stanley Kubrick affronta la storia a partire dalla camera rococò di 2001, precipitando il pubblico in una nuova avventura visiva”; Enrico Ghezzi racconta così uno dei geni del cinema di tutti i tempi nel suo volume Stanley Kubrick (2002), pubblicato per Il Castoro. Dopo aver viaggiato in lungo e in largo per i vari generi della galassia cinema, il regista arriva a Barry Lyndon, alla sua bellezza, alla luce quasi pittorica con cui accarezza il mondo da lui costruito con un’attenzione maniacale. Molti critici hanno imputato al grande autore di essere superficiale, fin troppo legato alla bellezza estetica, alla simmetria geometrica esasperata, un rigore commovente ma dietro a tutta questa perfezione c’è un magma profondo pieno di senso e di significato.

Barry Lyndon_Cinematographe.itBarry Lyndon: la storia di un antieroe

Il film ha l’arroganza del genio. Non importa il budget o il perfezionismo tecnico. Quanti registi avrebbero avuto la stessa confidenza che riesce ad avere Kubrick nel prendere una storia quasi irrilevante di ascesa e caduta di un uomo e realizzare un’opera in uno stile che ci impone di cambiare atteggiamento verso quel personaggio?.

Così il critico Roger Ebert parla del film e del lavoro del regista. Barry Lyndon è un’opera visiva meravigliosa, non è solo il racconto del settecento ma è il settecento. Stanley Kubrick, per poter capire colori, luci, vestiti, arredamento, musica del periodo, studia le opere d’arte settecentesche, la storia, e la musica in modo da dare una visione totale, completa e lo spettatore viene così immerso in un’altra realtà, in un altro mondo. Il film, tratto da Le memorie di Barry Lyndon – chiaro esempio di romanzo picaresco – di William Makepeace Thackeray, narra il periodo, ne percepisce l’atmosfera. La storia di Lyndon non rientra solo nel film in costume, è molto di più, è la storia di un uomo, di una famiglia, di un sistema di valori ben preciso, riprende la “linea” picaresco e si fa biografia di un “parassita sociale”, raccontando la sua vita e le sue avventure. Il narratore, non più il protagonista ma un narratore esterno, si prende gioco della società in cui vive l'”eroe”. Kubrick mette in scena la vita di questo avventuriero, una canaglia in buona fede: nato Redmond Barry, povero e con smania di ricchezza, diventa poi Barry Lyndon, è un antieroe, ed è questo che interessa al regista che sottrae per arrivare al nocciolo. Al centro del film c’è l’ascesa e la caduta di questo antieroe settecentesco che inciampa nel gorgo nella grande Storia e così si smarrisce.

Barry Lyndon_Cinematographe.itBarry Lyndon: un racconto sull’ascesa e sulla caduta di un uomo

Ryan O’Neal dà corpo a Barry e riesce a compiere qualcosa di inimmaginabile: l’attore era il volto del protagonista di Love Story (1970), oggetto del desiderio, sex symbol per i pubblici di tutto il mondo, ma qui riesce a far dimenticare ogni cosa. O’Neal è solo e soltanto Barry Lyndon e anche Redmond Barry, riesce a dare al suo personaggio una luce particolare in cui c’è la sua abilità a sopportare le difficoltà che gli toccano in sorte con fatalismo, lo stesso con cui accoglie gioie, successi, ricchezza.

Il tema principale di Barry Lyndon riguarda l’ambizione; ogni personaggio desidera avere qualcosa di più, compiere la scalata sociale. Emerge però fin da subito la realtà: è difficile vivere per i ricchi figuriamoci per i più poveri. Barry, prima ancora Redmond, tenta di sopravvivere ad un secolo fatto di violenze e barbarie di ogni tipo, secolo segnato dagli strascichi del passato e dai bagliori del futuro. Kubrick vuole mostrare l’umanità come un coacervo di personaggi senza valore, piagati da ferite ancora purulente. Che ci si trovi a bere con i drughi o vessati dal sergente Hartman, che si assista all’ammutinamento dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale o che si partecipi all’innamoramento di Humbert Humbert per Lolita, per il regista gli uomini e le donne sono segnati dagli stessi mali.

Barry Lyndon_Cinematographe.itBarry, metafora di un’epoca e dell’umanità

Barry è lascivo, vendicativo, desideroso di diventare qualcuno, eppure quando diventa padre è amorevole, tenero verso quel bambino che gli viene strappato con brutalità che ha il sapore della punizione. Lyndon anela a riscattarsi, e da questo derivano molti dei suoi errori. Con il duello – nel film la storia del protagonista inizia e finisce con uno scontro – ripara le offese e proprio attraverso ciò si può comprendere meglio il personaggio di Barry, il suo percorso, il suo viaggio dentro di sé e nella Storia. Per raggiungere i desiderata, per trovare appagamento l’essere umano deve combattere e lui arriva anche ad imbrogliare, ad uccidere. Barry è metafora di ogni cosa ed è inevitabile pensare quindi che con la sua fine non sia finito solo l’uomo ma anche il mondo a cui egli appartiene – la storia del suo protagonista termina nel 1789 che evoca chiaramente il fantasma della Rivoluzione francese.

Kubrick lavora su più piani e solo unendoli insieme si riesce a raggiungere il significato del film: la trama, le immagini e le opere pittoriche a cui fa riferimento, il narratore esterno che con il suo punto di vista onnisciente può a seconda del tono dare differenti letture di un determinato avvenimento. Tutto confluisce poi nelle parole finali in cui Kubrick ancora una volta ironizza sulla condizione umana: durante quel regno essere ricchi o poveri, belli o brutti, buoni o cattivi aveva un significato, ora invece sono tutti uguali.

Barry, come gli altri protagonisti delle sue opere, è la cartina di tornasole di tutte le contraddizioni di un’epoca: come dice lo stesso autore, Barry è ingenuo, diseducato, capace di gesti terribili; lo spettatore non sa che sentimenti provare per lui, lo trova a tratti insopportabile, crudele, traditore, menzognero, però alla fine prova simpatia per lui con tutta la sua vanità, la sua insensibilità e le sue debolezze.