Barbie: 5 motivi per vedere il film con Margot Robbie

E no, non basta dire: Ryan Gosling che balla. Barbie è su NOW dal 21 aprile 2024.

Con quasi 1.5 miliardi di dollari di incasso, Barbie è stato il film più redditizio della passata stagione. Uscita nel corso dell’estate, la rosea pellicola diretta da Greta Gerwig ha continuato a far parlare di sé per diversi mesi sia per meriti (o demeriti) propri sia per faccende extra-filmiche: il fatto di non aver ricevuto certe nomination pesanti agli Oscar ha contribuito ad allungare la sua già lunga onda. Al di là di queste considerazioni oscarose, che poco o nulla aggiungono alla qualità del film, Barbie rimane un momento importante nella storia cinematografica degli ultimi anni. Ragione per cui abbiamo pensato di proporre 5 motivi per cui bisognerebbe recuperare proprio questo film.

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1. Barbie e i suoi protagonisti

barbie 2 cinematographe.it

Ok, non Ryan Gosling che balla, ma forse un po’ anche sì. Gran parte dell’appeal di Barbie sta certamente nei suoi protagonisti: da una parte Ryan Gosling, dall’altra Margot Robbie (senza dimenticare comunque tutto l’affascinante contorno di attori e attrici). Il percorso di formazione e di crescita di Barbie e Ken è retto dalle solide e divertenti prove dei due interpreti. In particolare, Gosling (che per la parte ha ricevuto anche una nomination agli Oscar) gigioneggia alla grande e sembra divertirsi davvero molto nel suo essere costantemente sopra le righe nell’interpretare Ken.

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2. L’irresistibile effetto nostalgia di Barbie

Barbie - Cinematographe

Questa bambola perfetta l’abbiamo conosciuta tutti, direttamente o indirettamente, e ha rappresentato una costante nella crescita di bambini e bambine. Il film che la vede come protagonista gioca anche sull’effetto nostalgia, quindi, e sul richiamo a un tempo passato che per molti spettatori e molte spettatrici non esiste più e che rappresenta un momento di serenità ormai trascorso. Significativo in questo senso è certamente il rapporto tra Gloria (America Ferrera) e Sasha (Ariana Greenblatt), madre e figlia che nel film colmano la distanza che le separa proprio grazie a Barbie e quindi grazie a un metaforico ritorno al passato.

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3. I personaggi di contorno

Barbie; Cinematographe.it

Abbiamo già menzionato di passaggio gli affascinanti personaggi che accompagnano le vicende dei due protagonisti di Barbie. Bisogna menzionarne almeno due: Gloria (interpretata da America Ferrera) e l’a.d. della Mattel (Will Ferrell). Se il secondo è un personaggio più macchiettistico, perfetto per le corde di un comico come Ferrell, Gloria invece ha un ruolo piuttosto importante nell’economia del film: è lei che ‘risveglia’ le Barbie vittime del patriarcato e lo fa con un monologo che è valso a Ferrera la nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Inoltre, il già menzionato rapporto madre-figlia che la vede protagonista aggiunge un tocco di emotività al film e offre allo spettatore un personaggio più vicino alla propria esperienza, nel quale possa quindi più facilmente immedesimarsi.

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4. La colonna sonora di Barbie

Barbie - cinematographe.it

Billie Eilish (che ha vinto l’Oscar), Dua Lipa, il tormentone I’m Just Ken cantato da Ryan Gosling stesso. Barbie merita di essere rivisto per tanti motivi. Uno di questi è sicuramente la sua colonna sonora. Oltre alle popstar summenzionate, non va dimenticato il lavoro egregio di Mark Ronson, che ha messo le mani nelle canzoni scritte appositamente per il film e che ha composto anche il resto della colonna sonora, spaziando tra diversi generi con grande naturalezza.

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5. Barbieland

Barbie; Cinematographe.it

Lo abbiamo notato tutti, no? Il mondo di Barbie è un mondo appena appena dominato dal colore rosa. Rosa sono le strade, rosa le case, rosa i vestiti. C’è talmente tanto rosa che per un po’ nel mondo non se n’è più trovato. Sì, perché molto poco di quello che si vede in Barbie è costruito digitalmente. La maggior parte del lavoro è stato fatto all’interno degli studios londinesi dalla scenografa Sarah Greenwood (non a caso nominata all’Oscar). Allora, uno dei motivi per i quali conviene senza dubbio recuperare il film di Greta Gerwig è proprio questo: il grandissimo (e magnifico) lavoro fatto su Barbieland.

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