Da Babadook a Dario Argento: 5 filastrocche horror per animi irrequieti

Tutto il sapere del mondo potrebbe racchiudersi in frammenti di filastrocche; testi brevi, dalle rime giocose e facili da ricordare. Attraggono la mente appigliandola all’amo sottile dei suoni onomatopeici, per poi sedurla e farla propria con allusioni a verità nascoste.
Non sarà un caso se la maggior parte delle favole per bambini si servono di questa arcaica forma di poesia popolare per comunicare, intersecando poi tra le immagini e i colori ricami di insegnamenti impreziositi da piccole gemme di paure.
Paure? direte Ma non è forse nelle fiabe che tutto ha un lieto fine? Sarà, eppure in questi racconti c’è sempre qualcuno pronto a mettere i bastoni fra le ruote ai buoni, pensate solo a tutte le volte in cui appare una strega, una matrigna o un lupo nero e affamato, proprio come quello che cerca in tutti i modi di mangiare i Tre porcellini.
Proprio questa favola ci condurrà dritti nel labirinto della nostra infanzia, lì sarà molto più semplice mettersi nei panni del piccolo Samuel, protagonista di Babadook, il film di Jennifer Kent che sarà al cinema a partire dal 15 luglio, distribuito da Koch Media.
Come la maggior parte dei bambini anche Samuel cade tra le braccia di Morfeo cullato dalle letture della madre, ma quando sceglie di farsi leggere il libro di Mr. Babadook la paura inizierà a dominare le sue notti e i suoi giorni.

Perché?  La risposta esatta è racchiusa in questa filastrocca, che accompagna anche il trailer del film:

Baba baba Babadook
chiudi il libro e non c’è più
chiudi gli occhi ed è con te
sei già morto
Un, due, tre

Scommetto che questo mucchietto di rime baciate vi sono già entrate in testa e andranno ad accomodarsi tra i cassetti già colmi di ben altre filastrocche, di cui gronda il cinema horror. Fa pur sempre riferimento all’Uomo Nero (protagonista indiscusso di Babdook) la filastrocca su Fred Krueger

L’uomo nero non è morto
ha gli artigli come un corvo
fa paura la sua voce
prendi subito la croce
apri gli occhi, resta sveglia
non dormire questa notte

Si accomuna inoltre a Babadook la paura di dormire, di scorgere sotto il letto quel qualcosa o quel qualcuno che potrebbe farci del male proprio tra le mura della nostra dimora. Ciò che non si scorge nel film interpretato da Essie Davis e Noah Wiseman è la certezza che la religione aiuti a rivolvere il dramma, mentre l’introduzione del demone avviene attraverso la bocca. Le urla di Amelia aprono il varco all’uomo nero e forse lì avrebbe dovuto rammentare le parole che aleggiano in Dead Silence:

Attenti a Mary Show dagli occhi pazzi
non aveva figli ma solo pupazzi
E se per caso nei vostri sogni appare
non dovete mai, mai gridare

Samuel, dal canto suo, pare già conoscesse bene le fattezze dell’uomo nero però, invece di fuggire come consigliato nella “maledetta tiritera” posta in apertura dell’opera di Fritz Lang, M – Il mostro di Düsseldorf , preferisce costruirsi in casa delle rudimentali armi in modo da ucciderlo nel momento opportuno.

Scappa scappa monellaccio
se no viene l’uomo nero
col suo lungo coltellaccio
per tagliare a pezzettini
proprio te!

Infine in Babadook affiora l’accanimento di Amelia non solo verso il figlioletto ma anche a discapito del cagnolino. Un’affinità con molte opere in cui gli animali domestici vengono offerti in sacrificio o simboleggiano l’arrivo di sventure e che raggiunge l’acme in una filastrocca del Maestro dell’horror Dario Argento, tratta direttamente da Non ho sonno:

È arrivata mezzanotte, con il letto faccio a botte, ora inizia la mia guerra con le bestie della terra.
Una del mattino, il fattore è felice come un bambino, sgozza il maiale più bello e si libera del primo fardello.
Due del mattino, ora tocca al gallo, usa bene il suo strumento, per la morte è un godimento.
Tre del mattino, il fattore strangola il pulcino, “L’insonnia mi tormenta!”, si rigira nel letto e si lamenta.
Quattro del mattino, ha acchiappato un gattino, ma poiché l’ha graffiato, nell’acqua gelata l’ha affogato.
Cinque del mattino, il fattore è nel giardino, accarezza il coniglietto, poi lo sbatte al muro per diletto.
Sei del mattino, al cigno più carino, il fattore ha tagliato la testa, ormai nessun nemico gli resta.
Ecco arriva il nuovo giorno, il fattore si leva di torno, le sue armi può posare e finalmente può dormire

Allora, siete ancora convinti che le filastrocche siano delle rime innocenti? Dopotutto, come dice il piccolo Samuel, protagonista di BabadookLa vita non è sempre come appare, può essere una cosa meravigliosa, ma può anche essere molto insidiosa…
Per quanto ci riguarda, non ci resta che consigliarvi la visione di Babadook, rammentandovi che…

Se pronunci una parola o lo stai ad osservare del Babadook non ti puoi più disfare!