American Horror Story: gli episodi speciali di Halloween

Una casa infestata, un manicomio, una congrega di streghe, il tendone di un circo degli orrori: cos’hanno in comune questi 4 elementi?
Per i divoratori di serie e per gli amanti dell’horror con stile, di sicuro non ci saranno problemi nel riconoscere le quattro location principali della serie creata da Ryan Murphy e Brad Falchuk: American Horror Story.
Creata con uno stampo antologico, AHS spazia nelle sue stagioni (Murder House, Asylum, Coven, Freak Show e la neonata Hotel) dallo psicologico allo splatter slapstick fino ad affrontare temi molto più sinistri e profondi come l’olocausto o i fenomeni da baraccone.

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Easter egg di ogni stagione è una o due puntate ambientate nel periodo del 31 ottobre (data intorno alla quale viene anche messo in onda “l’episodio speciale”), episodi ricchi e sceneggiati egregiamente che ampliano l’esperienza terrorizzante di American Horror Story.

American Horror Story al tempo di Halloween

AHS: Murder House – “Halloween”

L’episodio di Halloween della prima stagione di American Horror Story è incentrato sulla “libera uscita” delle presenze che infestano la casa degli Harmond; il doppio episodio è stato diretto David Semel mentre vanta una sceneggiatura da brividi scritta da James Wong (regista di Final Destination e sceneggiatore/ regista/ produttore esecutivo di X-Files oltre che di altre fantastici gioielli) e Tim Minear.

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L’episodio diviso in due parti mostra diverse storie che spaziano dai vecchi inquilini della casa agli Harmond. Tutte le storie sono destinate a incrociarsi all’interno della Murder House nel giorno di Halloween, l’unico giorno in cui i morti possono camminare liberi sulla terra.

La sceneggiatura non presenta solo ed esclusivamente parentesi raccapriccianti e votate all’horror ma anzi, analizza la solitudine delle anime che non possono abbandonare la Murder House. Due delle varie storie che più fanno pensare e commuovere all’interno del doppio episodio di Halloween della prima stagione di American Horror Story sono quelli di Moira, la cameriera di casa Harmond che va a trovare la madre morente in ospedale come ogni 31 ottobre. Dispiaciuta per non poter andare più volte poiché la sua anima abita la Murder House, con un ultimo gesto di pietà misto a tristezza decide di porre fine alle sofferenze dell’amata madre, staccandole il respiratore e lasciandola finalmente libera di andare.

Altra storia all’interno del doppio episodio è dedicata alle vittime maciullate da Tate durante il suo gesto di follia avvenuto anni prima all’interno della High School: dopo varie corse e inseguimenti, i fantasmi inquieti dei poveri ragazzi non troveranno le risposte che meritano ma decideranno ugualmente di dare pace e di non tormentare l’anima di Tate.

L’episodio analizza non solo due storie veramente ricche di sfaccettature ambientate nella notte più spaventosa dell’anno, ma verte anche ad esplorare la solitudine delle anime inquiete e ai problemi e tristezze che anche da morto continuano ad esserci, per l’eternità.

AHS: Asylum – “Tricks and Treats/Nor’easter”

La seconda stagione di American Horror Story abbandona in parte gli aspetti legati al mondo del sovrannaturale per dedicarsi all’orrore dell’uomo: la stagione spazia dai problemi mentali all’interno di un istituto psichiatrico ad un folle omicida, alla gestione da parte della chiesa cattolica degli spazi non vedendo (o facendo finta di non vedere) gli errori commessi fino all’olocausto, i crimini di guerra e…l’esorcismo!

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Durante una notte di tempesta, per Suor Jude non sarà semplice tenere a bada gli ospiti di Briarcliff ma, cosa ancora più spaventosa, verrà fatta una richiesta alquanto insolita: due genitori sono convinti che il loro figlio sia posseduto e chiedono aiuto alle suore della struttura di aiutarli per scacciare via il demonio.
Suor Mary Eunice, assiste il rito dell’esorcismo ma qualcosa di profondo in lei non la rende pura come dovrebbe essere e in men che non si dica viene posseduta dall’entità malvagia. Sarà l’inizio di una lunga notte di tempesta tra le mura di Briarcliff e tra le persone che dimorano all’interno della struttura.

Se American Horror Story: Murder House era la prima e “acerba” (per quanto terrificante) stagione, tutti gli elementi presenti vengono ampliati e corretti, rendendo American Horror Story: Asylum perfetta sotto ogni punto di vista.
Il terrore presente nel doppio episodio di Halloween della seconda stagione della serie abbandona la parte sovrannaturale per portare lo spettatore ad una paura più primitiva e psicologica: la paura del male puro, la paura del re della menzogna, la paura del principe delle tenebre. Il vedere per credere si trasforma in credere per vedere all’interno di una tempesta sia atmosferica fuori dalle mura del manicomio ma, ancora di più, spirituale nell’eterna lotta tra bene e male.

AHS: Coven – “Fearful Pranks Ensue”

Per certi versi American Horror Story: Coven è la stagione meno riuscita, con un tema come quello legato alla stregoneria, di sicuro si poteva fare di più. Il problema della terza stagione della serie è che rispetto all’imponente Asylum e dell’affascinante Murder House, American Horror Story: Coven porta in scena una guerra tra fazioni magico/spirituali con pochi colpi di scena risollevandosi solo ed esclusivamente verso il finale di stagione.

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Come per le altre stagioni, però, l’episodio di Halloween legato a questa stagione di American Horror Story è uno spettacolo non indifferente, questa volta votato alle citazioni e alle origini di un mito come quello degli Zombie.
La genialata sta nel fatto di aver inserito un personaggio visto e stravisto sia a livello televisivo che cinematografico nel suo habitat naturale e originale: infatti il primo morto vivente non è lo zombie che tutti noi abbiamo in mente (ovvero quello legato a cimiteri e morti viventi che risorgono dalle fosse), ma per eccellenza ha origine a New Orleans ed è una sorta di “bambola voodoo” fatta di carne e tessuti; questa bambola umana viene animata da una persona vivente per portare a termine determinati compiti che le vengono comandati, non agendo quindi per propria volontà o per fame.

AHS: Freak Show – “Edward Mordrake”

Per la quarta e ultima (se si esclude Hotel) stagione di American Horror Story, il tema principale era quello legato ai fenomeni da baraccone e quindi ai Freak Show.
La stagione ooltre ad avere nel cast nomi di spicco, vanta anche il set più dispendioso di tutte le stagioni costituito da un enorme tendone da circo con relativi alloggi per gli artisti e di una cittadina ricostruita nei minimi dettagli.
Sebbene abbiano sempre ripetuto che le stagioni di American Horror Story sono antologiche e slegate tra loro, in Freak Show scopriamo che in realtà un minimo collegamento tra di loro lo hanno (o almeno Freak Show e Asylum vanno di pari passo).

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Forse non tutti sanno che il vero Edward Mordrake, il protagonista del doppio episodio di halloween di American Horror Story, apparteneva ad una nobile famiglia del periodo Vittoriano, tant’è che fu erede della Parìa britannica. Divenne famoso, verso la fine del XIX secolo, per una sua malformazione fisica: la presenza di un secondo volto posto dietro la nuca. Il volto posteriore era di per sé autonomo; non poteva né mangiare né parlare ad alta voce, ma talvolta fu visto atteggiarsi in varie smorfie atte a dispetti di cattivo gusto, con conseguenti ansie e frustrazioni a scapito di Mordake.

Mordake spesso piangeva per i continui fastidi causatigli dal volto posteriore, il quale, dal canto suo, sorrideva e sghignazzava percependo i suoi pianti. Col passare degli anni, Mordake arrivò a convenire che la presenza di questo suo secondo volto ne faceva una figura “demoniaca” presente in lui, anche per il fatto che spesso di notte il volto posteriore lo teneva sveglio; per questo Mordake pregò diversi medici che gli si potesse asportare la faccia posteriore, ma nessun medico dei tempi se la sentì di effettuare un’operazione chirurgica del genere.

Ormai rassegnato all’impossibilità di un aiuto medico, Edward Mordake si suicidò all’età di 23 anni. Si sono avanzate varie ipotesi su come egli si tolse la vita; una prima versione sostiene che si suicidò avvelenandosi, una seconda invece narra che puntò una pistola fra gli occhi del volto posteriore sparandosi.

Prima del suicidio, Mordake lasciò una lettera nella quale richiese che la sua seconda faccia fosse definitivamente rimossa prima che egli fosse sepolto, per paura che essa continuasse a sussurrargli malignità anche nella tomba.

Con l’introduzione del personaggio all’interno di American Horror Story: Freak Show fanno ritorno anche i fantasmi e le paure e le scaramanzie degli artisti: nella serie infatti, qualsiasi artista non deve assolutamente esibirsi la notte del 31 ottobre per non provocare l’ira di Edward Mordrake. Se qualche artista (come accade nella serie) dovesse venir meno a questa regola, lo stesso Mordrake sarebbe pronto ad apparire con la sua schiera di fantasmi per giudicare e portare con sé i poveri malcapitati che non hanno voluto credere alle superstizioni.

Se non sapete come passare la serata di Halloween e siete amanti delle serie TV, il nostro consiglio è di fare una maratona legata solo ed esclusivamente agli episodi di Halloween di American Horror Story: di sicuro i brividi non mancheranno!