Alien: Covenant – alla scoperta della nuova nave spaziale Covenant

Andiamo alla scoperta della nave spaziale Covenant nel nuovo film di Ridley Scott Alien: Covenant, sequel di Prometheus e legato alla saga di Alien.

Alien: Covenant arriva al cinema l’11 maggio e una delle caratteristiche dei film di Ridley Scott sono certamente la navi spaziali. Nel primo Alien, il cargo commerciale Nostromo ha fatto da scenario al massacro dell’unico Xenomorfo a bordo. La Sulaco ha ospitato i marines coloniali prima dell’attracco sul pianeta LV-426. In Alien 3, una navicella di salvataggio è precipitata sul pianeta Fury-161 mentre nel quarto film l’Auriga era la nave che trasportava un gruppo di scienziati che sperimentavano un modo per far tornare in vita gli Xenomorfi. Per finire in Prometheus la nave porta il medesimo nome del titolo ed è parte integrante della storia.

In Alien: Covenant (recensione) la nave colonizzatrice Covenant parte alla ricerca di un pianeta abitabile con un equipaggio composto da oltre 2000 coloni, un’impresa non semplice considerando le difficoltà della realizzazione del set.

Alien: Covenant – Ridley Scott ci guida alla scoperta della nuova nave spaziale Covenant

“Le astronavi sono sempre difficili da costruire” – rivela il regista Ridley Scott – “la Covenant è una nave colonizzatrice simile ai vecchi schooner (ovvero ai carri con cui si spostavano i coloni) delle praterie del West. Questa non è un’astronave sudicia, ma è una vascello da esplorazione per una missione scientifica, che trasporta diverse persone e attrezzature per colonizzare un altro pianeta. Logicamente, è come un vero e proprio treno merci: è divisa in tre sezioni con giunzioni esagonali, che sono enormi container. Ogni sezione si può staccare, e atterrare su dei piloni, in modo da diventare un grande magazzino con tutta l’attrezzatura necessaria alla terraformazione”.

Come con altri elementi della produzione Alien del 1979 si è rivelato un’importante strumento di paragone. Per amplificare la sensazione claustrofobica degli ambienti interni della nave Covenant, Seagers e il suo team hanno realizzato soffitti molto bassi e corridoi avvolti nell’oscurità. Realizzare il ponte della nave in maniera molto funzionale per Scott era fondamentale, anche per dare un’esperienza particolarmente tattile agli attori, così come alla squadra di progettazione e produzione che ha installato più di 1.500 circuiti elettrici, in modo che ogni interruttore e manopola funzionasse realmente.

In Alien: Covenant tutto ha presto vita! Sono stati realizzati oltre 1.500 circuiti elettrici

“Ho raccontato a Ridley che le piattaforme petrolifere sono un po’ come navi spaziali.” – afferma Seagers, che ha lavorato alla realizzazione della piattaforma petrolifera di Deepwater: Inferno sull’Oceano – “Viste dall’esterno sembrano delle grandi lattine, ma all’interno sono ricche di tecnologia e non hanno necessariamente bisogno di vere persone. Tutto è automatizzato, un po’ come per quanto riguarda la tecnologia spaziale. Verte tutto su guida e navigazione, e questa cosa gli è piaciuta. Quindi abbiamo iniziato a prendere molti riferimenti da quel tipo di mondo industriale”.

Il desiderio di Ridley Scott per il realismo e la riproduzione in scala, ha eccitato il supervisore agli effetti speciali Neil Corbould.

“Ridley è un regista particolarmente attento all’ambito visivo e ama le atmosfere” – spiega Neil Corbould – “Anche quando goccia dell’acqua è molto preciso sul dove deve gocciolare e quanta. È molto meticoloso sull’aspetto di ogni più piccolo dettaglio e ama le cose fisiche, musica per le nostre orecchie, perché si arriva a costruire degli equipaggiamenti davvero grandi e set enormi.”

La nave Covenant ha avuto un trattamento di tutto rispetto sul set di Alien: Covenant

Un elemento da ricordare sul set erano delle sospensioni a cardano del peso di 10 tonnellate una e 40 l’altra, costruite appositamente per supportare il Lander e il set della nave Covenant nelle sequenze d’azione di Alien: Covenant in cui le navi devono subire danni, o per la discesa attraverso la tempesta ionica o per l’impatto con l’esplosione stellare.

“Sembrava di stare in un’astronave funzionante.” . ammette Michael Fassbender che nel film interpreta due androidi: Walter e David – “I corridoi, il ponte e la camera criostatica, tutti i loro elementi di design erano molto dettagliati e sofisticati. È una cosa piuttosto insolita per i film di fantascienza. Di solito c’è parecchio green-screen, ne abbiamo usato unpo’ anche noi, ma molti degli elementi erano lì a disposizione da provare, toccare e interagire, una vera rarità al giorno d’oggi.”

“Quando siamo entrati nella nave, ti sentivi come un bambino.” – aggiunge Billy Crudup – “Non riuscivi a credere ai tuoi occhi e ti sentivi come se fossi parte di una missione spaziale.”

Alien: Covenant arriverà al cinema il prossimo 11 maggio con 20th Century Fox.