Alien: Amanda Ripley avrà il suo film?

Con l'arrivo del 40esimo anniversario di Alien di Ridley Scott il 2019 si preannuncia molto attivo per la saga, presto vedremo un film su Amanda Ripley? Ecco l'attuale situazione cinematografica e videoludica

Nel 1979 un giovane Ridley Scott diede alla luce Alien, una pellicola che cambiò per sempre la storia del cinema di fantascienza ed entrò di diritto nel gota della cinematografia americana. All’epoca, nonostante il grande successo di critica e di pubblico, nessuno si sarebbe aspettato che il film divenisse il capostipite di una delle saghe più longeve e famose del panorama cinematografico. Perché oltre alla leggendaria scena della mensa, al personaggio di Ellen Ripley e alla figura iconica dello Xenomorfo (creato dal genio sconfinato del fu H. R. Giger), Alien ha consegnato ai posteri la genesi di un franchise che finora conta 7 pellicole autonome, 2 pellicole crossover con l’universo di Predator, oltre a fumetti, romanzi e più di 20 videogiochi.

E forse proprio nell’ultima opera video ludica della saga si possono rintracciare gli indizi del prosieguo del franchise fanta-horror.

Alien: una saga “senza futuro”

La filmografia del franchise si può dividere in due grandi filoni: quello che va dal 1979 al 1997 con protagonista la Ellen Ripley della Weaver e la cosiddetta trilogia prequel diretta dallo stesso Scott nel 2012 con Prometheus e proseguita nel 2017 con Alien: Covenant. Non si va quindi mai oltre i fatti raccontati nel film del 1997 Alien – La clonazione, considerando la saga autonoma.

Se il primo filone della saga si concentra su Ellen Ripley e la sua lotta contro la minaccia degli Xenomorfi, il secondo fa un balzo indietro nel tempo non solo per narrare la genesi della letale specie aliena, ma anche per alzare l’asticella del livello narrativo riprendendo i quesiti quasi filosofici ed esistenziali già sollevati dal primo film: qual’è la reale natura dell’uomo? Qual’è la differenza tra il creatore ed il suo creato? La figura del David di Fassbender è probabilmente la sintesi di questo nuovo motore narrativo, che però non è mai riuscito realmente a prendere il via e far volare nuovamente il franchise ai livelli raggiunti anni prima. Infatti le nuove pellicole di Scott hanno prodotto risultati deboli di critica e di botteghino, non riuscendo a mantenere le promesse e anzi facendo in molti casi una grandissima confusione sia nello svolgimento dei singoli film, sia nella spiegazione e nella narrazione delle tematiche centrali e della storia generale.

Alien: Covenant Cinematographe

Il risultato è stato un crescente malumore tra gli affezionati alla saga ed il pubblico in generale, evidenziando sempre di più la lontananza tra lo zoccolo duro dei fan (con Alien siamo di fronte quasi ad un “credo religioso”) e tutto il resto degli aficionados, legati molto alla figura dello Xenomorfo e alle inconfondibili atmosfere della saga, ma delusi dallo sviluppo della storia.

In questo contesto non c’è traccia di un ultimo capitolo della trilogia prequel (così come successe anni fa con il capitolo V), anche se Ridley Scott si è detto pronto all’azione persino in caso di accordo totale tra Fox e la Disney. Ma i recenti rumor stanno insistendo su un possibile continuo intorno alla figura di Amanda Ripley, la figlia di Ellen, protagonista del videogioco del 2014 Alien: Isolation, inseribile cronologicamente tra il primo e il secondo film della saga.

Lo Xenomorfo e la dama

I forti personaggi femminili sono uno dei tratti distintivi dell’universo di Alien, tant’è che dopo la conclusione dell’arco narrativo di Ellen Ripley, i film più recenti sono stati comunque improntanti su una protagonista donna capace di fronteggiare i vari ostacoli del caso e portare in salvo almeno se stessa (il che contro gli Xenomorfi è già un’impresa).

La riproposizione dello straordinario feeling tra Ellen e lo Xenomorfo è stato la chiave del successo del videogioco Alien: Isolation, che ha replicato in pieno la dualità in stile “La bella e la bestia” inserendo niente poco di meno che la Ripley jr., Amanda.

Amanda Ripley fu concepita durante una sosta tra viaggi interstellari. Secondo il romanzo Alien: Out of the Shadows, il padre di Amanda abbandonò la famiglia quando ella aveva tre anni e la madre Ellen le promise di tornare in tempo per il suo undicesimo compleanno.

In Alien: Isolation Amanda Ripley è un ingegnere impiegata dalla Weyland-Yutani. Ella viene informata dall’androide Christopher Samuels del ritrovamento della scatola nera del Nostromo, la nave che scomparve insieme a sua madre, nella stazione spaziale Sevastopol. Credendo che la scatola nera darà una risposta alle sue domande, Ripley accetta un posto nel gruppo di recupero, viaggiando sulla nave W-Y Torrens. Inutile aggiungere che sulla stazione troverà la terribile nemesi familiare ad aspettarla per iniziare una nuova danza mortifera.

aliens

In realtà la ragazza fece il suo debutto prima del 2014, infatti una scena tagliata di Aliens – Scontro finale, successivamente inclusa nelle versioni DVD del film, rivela che Ellen Ripley ha una figlia, che durante gli eventi di Alien aveva dieci anni. Diventata adulta, Amanda si sposò (assumendo il cognome McClaren) e morì di cancro il 23 dicembre 2177, durante i 57 anni di criostasi di sua madre, svoltasi tra gli eventi dei primi due film. Nella pellicola viene mostrata ad Ellen Ripley viene una foto di Amanda già anziana.

Le donne comanderanno l’universo

Amanda Ripley assomiglia molto alla madre: è una donna forte, coraggiosa, intelligente e carismatica. Forse supera la madre in freddezza, chi ha giocato ad Alien: Isolation sà dell’incredibile determinazione delle ragazza e di quanto possa riuscire a mantenere la calma nelle situazioni più catastrofiche. Ella incarna perfettamente la figura dell’eroina e per tutti quanti i fan della saga ha rappresentato una boccata di ossigeno e un raggio di luce nella foschia che è diventato il futuro del franchise.

Oltre a poter riempire il vuoto lasciato dalla figura di Ellen e mai colmato, concentrarsi su Amanda vorrebbe dire espandere l’universo di Alien in una direzione ancora del tutto oscura e inesplorata, per poi magari chiudere il cerchio sulla genesi dello Xenomorfo.

Verso la fine del 2018 sull’account Instagram di “Alien Anthology” è stata pubblicata una storia in sei parti, intitolata “A 6 part Dossier exposing the secret history of Weyland-Yutani” ed erano state promesse novità per il 2019. Promesse che si sono tradotte nella pubblicazione di un breve teaser che recita:

“Figlia. Ribelle. Eroina. La sua storia deve essere raccontata…” 

Un chiaro riferimento, appunto, ad Amanda Ripley.

L’hashtag #ReadPlayWatch, che accompagna il video in questione, può suggerire un’espansione dell’universo su più piani: un fumetto, un libro, un videogame, un film o una serie tv. Ma si sà che si parla già da un po’ di tempo di un possibile show televisivo ambientato nell’universo di Alien.

Sicuramente Amanda tornerà nel gioco mobile Alien: Blackout, ma c’è comunque molto più di una suggestione che accomuna il futuro del franchise e la ragazza Ripley.