A un metro da te: la storia vera del film sull’amore tra due giovani affetti da fibrosi cistica

Scopriamo l'emozionante storia vera che ha ispirato il film A un metro da te.

È una delle storie che ha più emozionato e conquistato il pubblico dei teenagers, al pari di Colpa delle stelle, Il sole a mezzanotte, Io prima di te. Stiamo parlando di A un metro di te, film uscito nelle sale nel 2019 diretto da Justin Baldoni e con protagonisti Cole Spourse e Haley Lu Richardson. Il film narra la difficile e tormentata storia d’amore tra Stella, un’energetica ragazza ammalata di fibrosi cistica e in attesa di un trapianto ai polmoni, e Will, un nuovo paziente ricoverato nel suo reparto per sottoporsi a una cura sperimentale. Essendo affetti da diversi ceppi di infezioni batteriche legate al loro quadro clinico molto indebolito, i due hanno il divieto assoluto di toccarsi tra di loro e sono costretti a stare almeno ad un metro di distanza per evitare l’aggravamento della loro condizione congenita.

La storia vera di A un metro da te

A un metro da te; cinematographe.it

Forse non tutti lo sanno, ma A un metro da te è ispirato ad una storia vera, ovvero a quella di Claire Wineland. Youtuber, attivista e anche autrice, Claire è morta il 2 settembre 2018 all’età di 21 anni a causa di alcune complicanze post-operatorie dopo un trapianto di polmoni per curare la patologia di cui era affetta, ossia la fibrosi cistica. Nonostante le sue condizioni di salute, la giovane ha combattuto con forza contro la malattia, documentando  la sua lotta con video, incontri su TEDX e testimonianze sui social.

A un metro da te; cinematographe.it

Claire Wineland, la ragazza che ha ispirato A un metro da te

“I malati meritano di essere visti come qualcosa di più che conchiglie vuote in attesa che la loro vita cominci”, scrisse Claire in un post. Lei e il regista di A un metro da te si sono conosciuti nel 2012 grazie a My Last Days, una serie di documentari ideati dal cineasta e incentrati sul significato della vita per coloro che convivono con una malattia terminale. Claire è stata una dei protagonisti, e tra i due è scattata subito una forte amicizia.

Il film è nato proprio grazie ad una loro conversazione. “Un giorno chiesi a Claire se avesse mai frequentato qualcuno con la fibrosi cistica. Mi guardò come se fossi stupido. Mi spiegò che le persone che soffrono di questa malattia non possono avvicinarsi a più di un metro tra loro, perché potrebbero trasmettere batteri pericolosi alle altre persone malate“, ha rivelato il regista Justin Baldoni. Sfortunatamente, Claire non ha mai avuto la possibilità di vedere il film.