40 carati: la spiegazione del finale del film con Jamie Bell

Il finale del film di Asger Leth con Ed Harris, Elizabeth Banks e Jamie Bell risolve i nodi dell'action poliziesco ad alta quota.

40 carati, film con Sam Worthington, Elizabeth Banks e Jamie Bell è un action thriller sviluppato su due piani, in tutti i sensi: ad alta quota e in un bunker sotterraneo. Come suggerisce il titolo originale Man on a ledge, il protagonista è Nick Cassidy, un ex poliziotto che dopo anni di carcere evade e per dimostrare la sua innocenza sale sul cornicione di un palazzo di New York e minaccia di buttarsi fino a che non viene considerato innocente. L’accusa è quella di aver rubato il più prezioso diamante del mondo al ricco Englander.

Nel corso del film si scopre che la minaccia di buttarsi dal grattacielo è solo un diversivo: un tassello di un piano ben architettato per distrarre la polizia da suo fratello Joey che nel frattempo si sta inserendo nel bunker di Englander per rubare il diamante e dimostrare così l’innocenza di Nick.

40 carati: il finale del action poliziesco con Ed Harris

Alla base della trama un’idea buona, il protagonista per gran parte del film sospeso in aria e una sottotrama che si sviluppa in un altro livello di ambientazione. Molti personaggi, che si incastrano nella trama, che però non appaiono così tanto incisivi, soprattutto nel finale. Tutta la matassa e i tanti anni di prigione di Nick sembrano risolti in poco tempo con passaggi tipici da film d’azione non così ben orchestrati.

Un cattivo, Englander, interpretato da Ed Harris qui eccessivamente crudele, ma anche stereotipato e non abbastanza accompagnato da altri tasselli di trama o da un vero testa a testa con il protagonista Nick che ha mandato ingiustamente in prigione. Due personaggi all’opposto, il bene e il male. L’incorruttibile, che arriva anche a rischiare la sua vita e quella dei suoi cari per dimostrare la sua innocenza e il corruttore, potente, arricchito che arriva in ogni dove pur di portare forze dalla sua parte.

Nel finale ci si aspetta un temporale tra queste due personalità, che comunque si confrontano, ma quasi frettolosamente. Alto e basso, altri antipodi che si confrontano e che diventano le ambientazioni delle maggiori scene d’azione del film. La tensione del vuoto sotto il grattecielo e la tensione di Joey e la sua ragazza che si introducono nel bunker alla ricerca del diamante, nella tana del nemico. Due livelli, due racconti diversi che si intersecano e che trovano un punto di incontro nel finale, sulla terra ferma.

40 carati finale Cinematographe

Non mancano comunque i tasselli tipici di un action poliziesco, poliziotti corrotti, ma anche “quelli buoni” che credono al protagonista e non temono il confronto con i più potenti. Alta tensione sul finale e un lieto fine che appare però un po’ troppo leggero.

Il finale nel complesso porta il film intero ad un livello lievemente inferiore rispetto alla partenza, che si presenta carica di tensione anche per la scelta di porre il protagonista sul cornicione di un palazzo e far partire da quel punto tutta la ricostruzione della sua storia.
I molti  personaggi e lo sviluppo della trama rendono però tutto piuttosto godibile e con qualche effetto sorpresa che aiutano a rimanere incollati allo schermo.