Empire State: la storia vera del film con Dwayne Johnson

Empire State di Dito Montiel racconta la vera storia di una delle più incredibili rapine avvenute negli Stati Uniti; a volere il film Chris Pomatitis, uno dei protagonisti della vicenda.

Empire State di Dito Montiel, con Liam Hensworth e Dwayne Johnson, è un heist movie ispirato alla vera storia di una delle più clamorose rapine avvenute negli Stati Uniti, quella che ancora oggi ha il record del maggior numero di contanti rubati. Di ben 15 milioni, tutti in banconote, consisteva infatti il bottino del colpo. Montiel sceglie la strada del thriller adrenalinico con più di un piede nell’action per raccontare questo incredibile colpaccio, avvenuto nel 1982 e attuato da Chris Pomatitis, un giovane immigrato greco nel film interpretato da Liam Hemsworth, e dal suo amico d’infanzia Eddie Argikatos (Michael Angarano), in realtà la vera mente criminale del duo.

Empire State: genesi e compimento di una rapina ultramilionaria

Empire State cinematographe.it

La vittima della rapina raccontata da Empire State era l’azienda di automobili blindate per la quale Chris lavorava come guardia di sicurezza, chiamata appunto Empire State. Il giovane, arrivato negli Stati Uniti nel 1966 insieme alla famiglia e poi in qualche modo diventato una della tante vittime della “giungla d’asfalto” che era New York, aveva già approfittato del non perfetto sistema di sicurezza dell’azienda sottraendo 25 mila dollari dal deposito. Una somma poi in parte consegnata alla vedova del collega morto durante una tentata rapina e in parte sperperata con il suo migliore amico Eddie, già nel giro della criminalità.

Eddie aveva contatti nel mondo della malavita greco-americana, con la quale, ispirato dalla facilità con cui l’amico aveva già sottratto i 25000 dollari, progetta di colpire il deposito dell’empire State con una rapina in grande stile. Chris una prima volta è complice di un tentativo sfumato a causa dell’arrivo della polizia; riesce a fugare i sospetti su di lui uccidendo uno dei criminali. Spaventato dall’evento e pentito cerca di dissuadere Eddie a riprovarci.

Dopo un certo periodo, Chris sente degli strani rumori provenienti dal deposito. Scopre così che Eddie sta attuando l’agognato colpo. Chris, che inutilmente cerca di convincere l’amico a tornare sui suoi passi finendo per venire stordito, in qualche modo viene costretto a partecipare; anzi, teoricamente non partecipa attivamente, rimanendo privo di sensi mentre Eddie sgraffigna quasi 15 milioni di dollari in contanti.

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Cerca di defilarsi anche dopo, tagliando i ponti con l’amico, il quale però gli consegna il bottino. Chris ormai è in trappola; legato sempre più a filo doppio ad Eddie, a sua volta nel mirino della malavita per questioni che Empire State racconta come vicende parallele a quella principale, e braccato dalla polizia e dal tenace detective James Ransone ( Dwayne Johnson ), fin dal primo colpo convinto della sua colpevolezza.

Sia Chris che Eddie verranno arrestati dall’FBI, anche grazie all’intervento drammatico e tragico del padre del protagonista, stanco di vedere il figlio trascinato in situazioni pericolose dalle cattive compagnie

Empire State: le conseguenze e il contributo del vero Chris Pomatitis

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Come sempre più spesso capita nei film tratti da storie vere, Empire State viene chiuso da immagini di repertorio – perlopiù servizi dei telegiornali – che testimoniano la sorpresa che l’ultramilionaria rapina causò negli Stati Uniti. Viene inoltre sottolineato il fatto che non tutti i 15 milioni di dollari sono stati ritrovati. Ad ogni modo, a seguito dell’indagine che venne attivamente seguita anche dall’allora procuratore distrettuale Rudolph Giuliani, Eddie e Chris rimasero in cella per 9 anni, uscendo nel 1992.

Che il film sia fedele alla storia vera può essere dimostrato dal fatto che Empire State sia stato voluto, co-prodotto e co-sceneggiato dallo stesso Chris Pomatitis, capace una volta uscito dal carcere di ricostruirsi una nuova vita. Ora il cittadino di origini greche è infatti un onesto uomo d’affari sposato con tre figli. Ha scelto di rielaborare il fattaccio di cui è stato uno dei protagonisti per dare una testimonianza di come << le persone facciano errori che poi devono pagare >>, per raccontare il contesto difficile della sua infanzia e giovinezza condite da scelte e persone sbagliate, oltre ovviamente a descrivere come sia davvero andata la rapina e accennare alla sua vita in carcere.