Non ci resta che il crimine: la colonna sonora anni ’80 del film

Scopriamo la colonna sonora di Non ci resta che il crimine, un omaggio agli anni Ottanta nel pieno spirito del film di Massimiliano Bruno.

Non ci resta che il crimine è la commedia del 2018 diretta da Massimo Bruni con Marco Giallini, Alessandro Gassman, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi e Ilenia Pastorelli. Al centro della storia Sebastiano, Moreno e Giuseppe, tre disoccupati nullafacenti che tentano di cavarsela come possono con espedienti di fortuna e lavoretti alla giornata, arrivando perfino ad organizzare un “tour del crimine” sui luoghi della Banda della Magliana.
Fino al giorno in cui attraversano inconsapevolmente un portale temporale e si ritrovano catapultati nel 1982, durante i mondiali di calcio di Spagna, nella Roma dove dominava proprio la Banda della Magliana. Il trio cerca così di cogliere l’occasione di questo ritorno al passato per fare soldi, pensando di sfruttare le loro vaste conoscenze calcistiche a proprio vantaggio, scommettendo su partite che loro hanno già visto nel futuro. Si ritrovano però indebitati e incastrati in un ricatto con Renatino, il capo della Banda della Magliana, che gestisce le scommesse calcistiche clandestine e che decide di trattenere Giuseppe come garanzia, finché gli amici non avranno trovato il modo di saldare il dovuto. A complicare ulteriormente le cose è la fidanzata di Renatino, Sabrina, che scombussola i piani e i sentimenti dei tre amici iniziando un flirt con Sebastiano.

Non ci resta che il crimine ha una colonna sonora originale composta da Maurizio Filardo

Il film si immerge completamente nell’ambientazione anni ’80, rievocando già dal titolo e dal ritorno al passato il Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni, ma attinge a piene mani nell’immaginario di quegli anni ispirandosi anche ai polizieschi dell’epoca o a film come Ritorno al futuro e Rambo. Anche la colonna sonora svolge una sua funzione peculiare nel creare pienamente la giusta atmosfera, attingendo a piene mani nel repertorio di quegli anni.

Le musiche originali, che si rifanno per sonorità a quelle dell’epoca donandone autenticità, sono composte e arrangiate da Maurizio Filardo e accompagnano le azioni dei protagonisti, contribuendo a rendere incalzante il tono della pellicola. Oltre alla musiche Filardo ha realizzato tre brani originali, due assieme a Chiara Cortez – Have a good time e Carpe Diem – e uno assieme al rapper Frankie hi-nrg mc, ovvero la canzone Non ci resta che il crimine, posta a chiusura del film sui titoli di coda. Un brano che intervalla musiche anni ottanta a strofe hip hop e che raccontano i personaggi della storia. Maurizio Filardo è un compositore noto per essere uno dei principali direttori d’orchestra del Festival di Sanremo ed ha lavorato alle colonne sonore di molti film italiani, tra cui Perfetti Sconosciuti e i precedenti lavori di Massimiliano Bruno, Beata ignoranza e Gli ultimi saranno ultimi.

Una colonna sonora caratterizzata da varie hit degli anni Ottanta

La colonna sonora vede poi l’utilizzo di vari brani iconici degli anni ’80, in un mix di generi che spazia dal rock alla dance, dando quel peculiare carattere vintage al film. Nel 1982 i protagonisti si ritrovano più volte all’interno di una discoteca nightclub dove si sentono le canzoni dell’epoca. La prima che troviamo è Last night a dj saved my life degli Indeep, uscita proprio nell’anno in cui è ambientato il film.

A seguire possiamo poi sentire Body Talk, brano del 1981 dalle sonorità che uniscono soul e dance, realizzato dalla band inglese Imagination. Altro brano trascinante che accompagna le disavventure dei personaggi del film è Le freak, popolare canzone disco del 1978 della band Chic, che ha spopolato negli anni successivi. Nel night poi trova spazio poi anche una hit della musica italiana a metà tra la disco e il pop, ovvero Figli delle stelle di Alan Sorrenti, composta nel 1977 e “di moda” per tutti gli anni ’80.

Inoltre durante la scena della rapina i protagonisti di Non ci resta che il crimine si travestono come i Kiss, la storica rock band americana con parrucconi e trucco bianco e nero. A fare da sottofondo all’azione una delle loro canzoni più famose, I was made for lovin’ you del 1979. Avvicinandosi alla parte finale del film ad accompagnare il furto da parte dei protagonisti del tesoro della Banda della Magliana, troviamo poi una versione solo musicale, ri-arrangiata da Filardo, di Tequila dei The Champs.

Infine a fare da filo conduttore di alcuni eventi significativi del film è una canzone degli anni Duemila, Tre parole, tormentone del 2001 di Valeria Rossi. Sebastiano la canticchia più volte inculcandola nella testa di altri personaggi (e divenendo concausa pure di un omicidio!), a partire da Sabrina che inizialmente chiede “Che sono i Ricchi e Poveri?”.