Exodus – Dei e Re, colonna sonora epica ma non troppo

Dal 15 gennaio nelle sale italiane ha debuttato Exodus – Dei e Re, ultimo capolavoro di Ridley Scott, un vero kolossal biblico, remake del celebre I dieci comandamenti, pellicola del 1956 diretto da Cecil B. De Mille.

Per narrare una storia come quella di Mosè e Ramses, le dieci piaghe d’Egitto e l’esodo del popolo ebraico verso la Terra Promessa, bisogna avere un impianto sonoro impegnativo ed epico e deve essere diretta da un maestro capace di dare un determinato apporto, importante per un film di questo genere. Infatti, la colonna sonora è stata affidata ad Alberto Iglesias, compositore spagnolo specializzato proprio in colonne sonore cinematografiche.

Plurivincitore del Premio Goya per la miglior colonna sonora e tre volte candidato al Premio Oscar, Alberto Iglesias ha un lungo rapporto di collaborazioni con Pedro Almodòvar a partire dal 1995 con Il fiore del mio segreto, passando per Carne tremula e Tutto su mia madre, e ancora per Parla con lei, La mala educaciòn, Volver, fino a La pelle che abito, Gli abbracci spezzati e Gli amanti passeggeri. Ha lavorato anche con Steven Soderbergh per Che – l’argentino e Tomas Alfredson per La talpa e con Marc Forster per Il cacciatore di aquiloni.

Ascoltando la colonna sonora di Exodus – Dei e Re, non possiamo non notare un’atmosfera di ampio respiro molto vicina a Il gladiatore, composta non a caso da un altro grandissimo maestro che porta il nome di Hans Zimmer.

Tuttavia, se il tema de Il gladiatore resta impressa nella mente di chi ne fa anche un ascolto superfluo, quella di Exodus – Dei e Re, non è così pomposa e coinvolgente, sebbene dietro ci sia appunto il nome di Alberto Iglesias. Un brano fra tutti però ve lo segnaliamo e vi consigliamo di ascoltarlo: Exodus, un pezzo vasto e ricco, sicuramente esplicativo di tutta la vicenda filmica. A riprendere il tema musicale è Into the water. Peccato che proprio la trama musicale, coinvolgente e commovente, non faccia da principale conduttore. Il resto della colonna sonora ha un andamento esotico che riporta nell’antico Egitto, ma senza particolari guizzi da ricordare.