Coach Carter: le frasi più belle del film con Samuel L.Jackson

Nel 2005 uscì in tutti i cinema un film tratto da una meravigliosa storia vera, dove la speranza è il tema principale. Coach Carter fu scritto da Mark Schwann e diretto da Thomas Carter. A prestare il proprio volto all’allenatore Ken Carter è invece Samuel L. Jackson.

Dopo una grande carriera da cestista, Ken Carter diventa l’allenatore degli Oilers, la squadra della Richmond High School, dove anche lui ha mosso i suoi primi passi. La squadra, composta da ragazzi disagiati e appartenenti a famiglie povere, trova in Carter un vero e proprio modello ispiratore. I duri allenamenti del coach porteranno i ragazzi a riscattarsi e, tramite il basket, gli alunni del liceo potranno conquistarsi varie borse di studio e sperare in un futuro migliore.

Coach Carter: le frasi più belle del film con Samuel L.Jackson

Coach Carter: Come ti chiami signore?
Jason: Jason Lyle, ma…non sono un signore.

Timo Cruz: La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati, la nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura, è la nostra luce non la nostra oscurità che più ci spaventa. Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo non c’è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sé stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure. Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c’è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi è in tutti noi se noi lasciamo la nostra luce splendere inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso, appena ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Coach Carter: Oh, beh, non è il tipico finale da favola è…almeno non per noi. Ma avete giocato da campioni, non vi siete mai arresi e i campioni vanno a testa alta. Quello che avete raggiunto va ben oltre le vittorie, le sconfitte e il titolo sulla pagina dello sport domani.

Voi avete raggiunto qualcosa che alcune persone impiegano una vita a raggiungere. Avete raggiunto una meravigliosa vittoria interiore e signori…io ne sono molto orgoglioso. Quattro mesi fa quando ho accettato l’incarico avevo un piano, quel piano è fallito. Ero venuto ad allenare giocatori di basket ma voi siete diventati studenti. Ero venuto ad insegnare a dei ragazzi e siete diventati uomini. E per questo io voglio ringraziarvi.

Coach Carter: Se sarete in ritardo, voi correrete. Se sarete presuntuosi, farete piegamenti. Fate gli spacconi e vi spacco io. La scelta spetta a voi.

Carter: Sta sera il coach mi ha ufficialmente offerto il posto. Il tempo scorre.
Tonya: Quando si parla di offerta di lavoro ci sono di mezzo dei soldi.
Carter: Sì, forse riuscirò ad intascare mille dollari.
Tonya: Per cinque mesi di lavoro? Oh, ma allora è un’offerta che non puoi farti lasciare scappare!
Carter: E la squadra è pessima! Quei ragazzi sono così violenti e indisciplinati.
Tonya: E poi non hai neanche tempo , stai tentando di aprire un secondo negozio…
Carter: Esatto io…non ho proprio il tempo!
Tonya: E hai promesso di portare la tua donna in Messico a gennaio!
Carter: Infatti la manterrò quella promessa! Per nulla al mondo rinuncerei al Messico e stare in spiaggia con te e il tuo bikini. Non posso accettare quel lavoro.
Tonya: Allora quando cominci?

Coach Carter: [Parlando con Cruz] Sono sbalordito dalla tua impresa. Ma non hai raggiunto la meta. Mi devi 80 suicidi e 500 piegamenti. Puoi uscire dalla palestra. Signori ci vediamo domani.
Jason: Farò io i piegamenti per lui. Noi siamo una squadra, si sforza uno, ci sforziamo tutti. Un giocatore trionfa, trionfiamo tutti, giusto?

Coach Carter: Tu potrai diventare un vincente. Perché ho una certezza ed è questa. Le sconfitte si fermano qui. A partire da oggi giocherete da vincenti, agirete da vincenti e soprattutto voi sarete vincenti. Se ascolterete e imparerete, vincerete partite di basket e signori, vincere qui dentro è la chiave per vincere là fuori!

Coach Carter: Voglio dirvi cosa vedo io. Vedo un sistema creato a posta per farvi fallire. So che amate le statistiche perciò ve ne do qualcuna. Al richmond High solo il 51% degli studenti si diploma, di quelli che ci riescono solo il 6% va al college. Questo vuol dire che quando cammino lungo i corridoi della scuola e guardo dentro le aule, mi viene da pensare che solo uno studente forse andrà al college. “Dannazione Coach Carter se non andrò al college, dove andrò?”, questa è davvero una bella domanda…e la risposta per i giovani maschi afro americani è questa “probabilmente in prigione”.

Da queste parti il 33% dei maschi di colore tra i 18 e i 24 anni viene arrestato. Perciò guardate il compagno a sinistra, ora guardate quello a destra…uno di voi verrà arrestato. Vivendo qui a Richmond, si hanno molte più probabilità di andare in prigione che al college. Questi sono i numeri. Queste sono statistiche da analizzare. Sta sera tornate a casa e guardate la vostra vita e quella dei vostri genitori e provate a chiedervi “voglio di meglio?”, se la risposta è sì, ci vedremo qui domani e sono pronto a promettervi che farò tutto quello che è in mio potere per farvi andare al college e avere una vita migliore.