Maverick: il cocktail di Top Gun da bere (anche) a bassa quota! Ricetta

Se a Tom Cruise basta un bicchiere d'acqua con ghiaccio e il suo aereo per volare, qui per terra e fuori dalla finzione filmica, può venirci in soccorso un buon cocktail!

Dopo 36 anni dall’uscita di Top Gun Tom Cruise torna a volare in Top Gun: Maverick, lanciandosi in una missione carica di adrenalina che, con un pizzico di nostalgia ben rodata, riesce ad attirare a sé gli amanti del film del 1986 (ma non solo), dirottandoci in una nuova sfida ad alta quota in cui paure, speranze e azioni eroiche collimano alla perfezione con un cast stellare e un comparto tecnico da urlo.

Gli anni sono passati, insomma, eppure Maverick sembra non aver perso la sua peculiarità: il personaggio interpretato da Tom Cruise brilla come sempre, mettendoci addosso la voglia di salire a bordo del suo aereo, di osare, di non aver paura. Un film che si manda giù come un bicchiere d’acqua, lo stesso che il protagonista di Top Gun beve durante i momenti clou, lo stesso che ha dato l’ispirazione giusta a Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino, per creare un cocktail completamente ispirato al primo film, quello di Tony Scott per intenderci, ma che guarda all’acclamato sequel.

Top Gun: Maverick, Cinematographe.it

Il suo Maverick parte dal desiderio di realizzare un drink visivamente simile a un bicchiere d’acqua, in grado di giocare con aromatizzati e bitter, aggiungendo così sapori e profumi freschi che rincorrono l’idea stessa di un dissetante bicchiere d’acqua con ghiaccio.
Ma ciò che ritroviamo nel bicchiere è chiaramente molto di più: un cocktail “molto easy, leggero e piacevole”, come lo descrive lo stesso Marco Riccetti, elaborato a partire dalle note balsamiche dell’Aviation Gin (distribuito in Italia da Rinaldi 1957), scelto dal bartender facendo un volo pindarico in grado di ricongiungerci alle peripezie aeree dei caccia F-14 Tomcat.

Un volo che ci fa atterrare nel territorio di una nuova categoria di dry gin, caratterizzati da una nota meno spiccata del ginepro, messo da parte a favore di un mix di erbe botaniche. Questo gin small-batch, nato nel 2006 dalla prima collaborazione tra distillatori e baristi della storia americana, che prende il nome dal cocktail Aviation, viene prodotto in con una frequenza di 90 casse distillate alla volta, applicando un’infusione di 18 ore di ginepro, cardamomo, lavanda, sarsaparilla indiana, buccia d’arancia dolce, semi di coriandolo e anice in alcol da grano.

Da Top Gun a Maverick: la ricetta per un cocktail che fa volare

Prepararlo da sé, se si hanno gli ingredienti giusti e una buona propensione alla mixology, non è difficile (anche se gustarlo al tavolo dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino è tutta un’altra storia!); vi bastano 4,5 cl di Aviation Gin, 2 cucchiaini di zucchero liquido aromatizzato, 7 cl circa di acqua naturale a colmare e 1 dash bitter alla prugna.

La tecnica di preparazione da usare in questo caso è quella del build on ice, che consiste nel versare tutti gli ingredienti direttamente nel bicchiere – un highball colmo di ghiacci – mescolare e servire.

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