Era ora: dov’è stato girato? Le location del film con Edoardo Leo
Guardando Era Ora non si ammira soltanto la storia di Dante e Alice, ma anche un ritratto sincero e originale della Roma contemporanea.
La commedia romantica Era ora, diretta da Alessandro Aronadio e interpretata da Edoardo Leo e Barbara Ronchi, è arrivata su Netflix conquistando il pubblico con una storia dolce e amara sul tempo che sfugge e sull’importanza di viverlo appieno. Il film, remake dell’australiano Long Story Short, è stato girato quasi interamente a Roma e nei dintorni del Lazio, regalando agli spettatori scorci della Capitale.
Guardando Era ora non si ammira soltanto la storia di Dante e Alice, ma anche un ritratto sincero e originale della Roma contemporanea. Dai quartieri residenziali ai parchi storici, dagli uffici moderni alle tavole imbandite della tradizione, la Capitale diventa coprotagonista di una commedia romantica che invita lo spettatore a riflettere sul valore del tempo e sull’importanza di non lasciarsi travolgere dalla frenesia quotidiana.

La casa di Dante e Alice in Era ora
Uno degli ambienti principali di Era ora è la casa in cui vivono Dante e Alice, cornice intima che accoglie molte delle vicende familiari del film. Qui i protagonisti si confrontano con il passare degli anni e con la crescita della loro bambina. La loro abitazione si trova a Torrino Mezzocammino, quartiere residenziale a sud di Roma noto per le sue strade colorate da murales dedicati al mondo del fumetto e della vignetta.
I murales di Torrino Mezzocammino
Il quartiere di Torrino Mezzocammino è caratterizzato da un progetto urbanistico che unisce residenze moderne a una forte identità artistica. Le vie del quartiere sono decorate da grandi murales ispirati ai personaggi dei fumetti e della cultura pop, che rendono le passeggiate tra i palazzi una vera e propria immersione creativa. In Era ora, questo sfondo trasmette freschezza e originalità, rappresentando bene il contesto in cui Dante e Alice vivono il loro quotidiano.
L’Eur e il mondo del lavoro
Il lato professionale della vita di Dante trova spazio all’Eur, uno dei quartieri più moderni e simbolici di Roma. In particolare, le riprese hanno riguardato gli edifici direzionali dell’ENI situati nell’area Europarco, che nel film rappresentano la sede della compagnia assicurativa dove lavora il protagonista. Queste architetture contemporanee, con le loro linee imponenti e futuristiche, rafforzano l’idea di una routine scandita dal lavoro e dal tempo che sembra sfuggire di mano.

La natura di Villa Doria Pamphilj in Era Ora
A bilanciare la frenesia della città, Era ora sceglie anche scenari verdi come quelli di Villa Doria Pamphilj, il parco pubblico più esteso di Roma. È qui che Dante incontra il suo amico Valerio, interpretato da Mario Sgueglia, e che ritrova momenti di riflessione. In particolare, le scene ambientate lungo le sponde del lago del Belvedere offrono una cornice romantica e rilassante, quasi sospesa nel tempo, che ben si inserisce nel tema centrale del film: la necessità di fermarsi e guardarsi intorno per non lasciarsi sfuggire ciò che davvero conta.
Roma e il Lazio come set
Oltre alle location principali già citate, Era ora si avvale di scorci sparsi nella Capitale e nei dintorni del Lazio. Roma, con la sua duplice anima di città caotica e insieme ricca di spazi verdi e quartieri tranquilli, diventa lo specchio perfetto per il viaggio interiore di Dante, combattuto tra la corsa contro il tempo e il desiderio di vivere pienamente ogni istante.

Le specialità culinarie della Capitale: oltre le location di Era ora
Parlare di Roma significa inevitabilmente parlare anche della sua cucina, parte integrante dell’identità culturale della città. Chi visita la Capitale o i quartieri in cui è stato girato Era ora non può non lasciarsi tentare dalle grandi tradizioni gastronomiche romane: dalla pasta alla carbonara, con guanciale croccante, uova e pecorino, alla cacio e pepe, piatto di una semplicità solo apparente, fino all’amatriciana, regina delle trattorie locali. Senza dimenticare la gricia, considerata l’antenata di molte ricette, e i piatti della cucina popolare come la trippa alla romana, la coda alla vaccinara e i carciofi alla giudia. Anche un semplice supplì al telefono o una pizza al taglio raccontano l’anima genuina e calorosa della città, che fa della convivialità a tavola un’arte.
Leggi anche Roma FF17 – Era ora: recensione del film di Alessandro Aronadio