Black Hawk Down: la storia vera che ha ispirato il film di Ridley Scott

Nel 2001 usciva Black Hawk Down, film di Ridley Scott vincitore di due premi Oscar. Come lo stesso film afferma nelle didascalie che lo corredano, alla base c’è una storia vera. O meglio, un libro tratto da un storia vera. Il libro in questione è Black Hawk Down: A Story of Modern War di Mark Bowden. Il volume è stato tradotto in italiano col titolo Falco nero, pubblicato da Rizzoli.

I fatti su cui si basano il libro e il film sono avvenuti tra il 3 e il 4 ottobre 1993. L’evento in questione è la Battaglia di Mogadiscio, in Somalia. La nazione africana negli anni Novanta, dopo la fine del governo del generale Siad Barre. Alla stabilità portata dal generale in vent’anni di autorità si sostituisce il controllo dei signori della guerra.

Black Hawk Down è tratto dal libro Falco nero di Mark Bowden, ispirato a una storia vera

La Battaglia di Mogadiscio è stato uno scontro svoltosi durante l’operazione Restore Hope. Il fatto interessante che poi ha ispirato film e libri è che non sarebbe dovuta diventa una battaglia. In realtà doveva essere un raid di circa trenta minuti. Il piano era stato elaborato per catturare Mohammed Farah Aidid, capo di una delle più potenti fazioni in lotta in Somalia. Lo stato africano era occupato da diverse forze straniere, in particolare dalle forze dell’ONU.

Il piano  sfociato poi nella battaglia consisteva nell’avvicinarsi con degli elicotteri. Si trattava di quattro UH-60 Black Hawk, da cui il nome del film. Dagli elicotteri i soldati si sarebbe poi calati intorno al perimetro di loro interesse. Altri sarebbero atterrati sul tetto con degli elicotteri più leggeri per fare irruzione. Era un piano già collaudato e venne scelto proprio per questo motivo.

Verso le 14:30 del 3 ottobre gli elicotteri decollarono dalla base americana. Sarebbero dovuti rientrare dopo circa mezz’ora.

Gli elicotteri Black Hawn sarebbero dovuti rientrare dopo circa mezz’ora

Durante le operazioni però andò tutto storto. Un soldato che si stava calando cadde e rimase gravemente ferito. Ma soprattutto, dopo l’irruzione, quando i convogli stavano ripartendo, arrivò il contrattacco. Ben tre elicotteri Black Hawk vennero abbattuti. Solo uno di loro riuscì a effettuare un atterraggio d’emergenza. Diverse truppe rimasero a terra, costrette ad asserragliarsi negli edifici di Mogadiscio sperando di passare la notte. Vennero coinvolte truppe pakistane e malesi per intensificare gli aiuti.

Al mattino, la colonna di soccorso finalmente arrivò. Purtroppo le incomprensioni dovute alla lingua furono fatali. Sui mezzi inviati non c’era posto per tutti. Le truppe sono costrette a seguirli a piedi diventando un facile bersaglio per i miliziani.

Quella che doveva essere una rapida operazione divenne una sanguinosa guerriglia urbana. La battaglia durò due giorni. Alla fine gli americani contarono 19 morti. I feriti furono 84. I somali ebbero circa un migliaio di perdite, tra miliziani e civili.

Michael Durant, unico superstite dell’equipaggio del secondo elicottero, venne restituito dopo 11 giorni ai suoi connazionali.

Il film di Ridley Scott racconta in maniera piuttosto dettagliata le varie fasi della battaglia. Il cast del film è valido e ha contribuito alla buona riuscita del racconto. In particolare Josh Hartnett che interpreta il SSG Matthew Eversmann regala una buona prova attoriale. Gli altri attori nel cast sono Ewan Mc Gregor, Eric Bana e Tom Sizemore.