Angelo, vita di un cane di strada: il corto sulla triste storia del cane torturato

Andrea Dalfino racconta la genesi e lo sviluppo di Angelo, vita di un cane di strada, il corto sul cane seviziato e ucciso da 4 ragazzi di Sangineto

Fra le tante atrocità perpetrate ai danni degli animali negli ultimi anni, a scuotere particolarmente l’opinione pubblica è stata sicuramente la vicenda del cane Angelo, un randagio bianco di Sangineto (provincia di Cosenza) che nel giugno 2016 è stato impiccato e ucciso a bastonate da quattro ragazzi, che hanno filmato il tutto diffondendolo il video sui social network. Dove non è arrivata la giustizia (gli imputati sono stati condannati a 16 mesi con la sospensione della pena), arrivano il cuore e l’impegno degli appassionati, capaci in modi inattesi di onorare la memoria di Angelo e sensibilizzare le persone affinché crudeltà del genere non avvengano mai più. Nasce così Angelo, vita di un cane di strada, un cortometraggio fortemente voluto dal regista Andrea Dalfino e realizzato dalla Newscapes Entertainment con il fondamentale supporto della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e dei finanziatori dell’apposita campagna di crowdfunding su Indiegogo.

Angelo, vita di un cane di strada: esorcizzare il dolore e la violenza con il ricordo e con il cinema

Angelo, vita di un cane di strada

Durante gli ultimi giorni dello scorso agosto, nella splendida cornice dell’Abruzzo e del Parco nazionale del Gran Sasso, si sono svolte le riprese di Angelo – Life of a Street Dog, adattato in italiano in Angelo, vita di un cane di strada, un progetto nato dal basso per sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti casi di maltrattamenti agli animali che ogni giorno avvengono sul suolo nostrano, che con il passare delle settimane e dei mesi ha preso vita fino a diventare un cortometraggio che sarà prossimamente presentato al pubblico. Abbiamo raggiunto il regista Andrea Dalfino, che ha condiviso con noi importanti dettagli sulla genesi e sullo sviluppo di questo toccante progetto.

L’idea di Angelo, vita di un cane di strada nasce nel gennaio 2017, dopo l’ennesimo servizio televisivo sulla tragedia del cane Angelo visto da Dalfino a margine di uno dei suo tanti viaggi fra l’Italia e Los Angeles, dove si è laureato in Film & Television Production ed è tuttora attivo professionalmente. L’obiettivo primario era combattere un senso d’impotenza misto a tristezza e rabbia facendo qualcosa che fosse in mio potere, dice Dalfino, Da qui, l’idea di utilizzare l’enorme impatto mediatico che il caso di Angelo ha creato a partire dallo scorso anno, realizzando un film che potesse sensibilizzare il maggior numero di persone possibili riguardo la dura realtà delle violenze e dei maltrattamenti, che esseri viventi già sfortunati dalla nascita come i cani randagi sono costretti a subire nel corso della loro breve vita.

Il regista Andrea Dalfino racconta la genesi di Angelo, vita di un cane di strada

Anche se molti sono rimasti sconvolti e atterriti solo leggendo della vicenda di Angelo, sono consapevole che non tutti gli esseri umani sono uguali nel carattere, e c’è chi necessita di una “spinta” in più per potersi fermare a riflettere più a lungo sul perchè una cosa del genere sia sbagliata, e per avere più impressa la storia di questo povero randagio dagli occhi dolci, ha proseguito Dalfino. Da qui la scelta di puntare sulle potenzialità del mezzo di propaganda numero uno dell’era moderna, ovvero il cinema, abbinando la possibilità di diffusione capillare concessa da Internet e dalle sue declinazioni.

Angelo, vita di un cane di strada

A causa della mancanza di contatti nell’ambiente cinematografico italiano, Andrea Dalfino ha intrapreso la strada del crowdfunding online, facendosi forza solo della sua sincera passione e degli splendidi storyboard di Francesca Barbieri, che hanno dato energia, profondità e credibilità al progetto. Nonostante la ritrosia degli italiani al concetto di crowdfunding, la campagna è stata un successo, ed ha contribuito insieme al patrocinio della Lega Nazionale per la Difesa del Cane a raccogliere un’ottima fetta dei fondi necessari alla produzione sia in termini economici che di risorse umane, permettendo a tutti gli effetti la realizzazione del film.

La scelta di Lapo, il protagonista a quattro zampe del film

Qui è cominciata la vera e propria realizzazione di Angelo, vita di un cane di strada, che è partita proprio dalla scelta del protagonista. Abbiamo optato per rendere protagonista del film un cane non preparato alla recitazione, proveniente da uno dei tanti canili in giro per l’Italia, dice Dalfino, Dopo un lungo processo di casting, abbiamo trovato la nostra “star” in Lapo, un dolcissimo meticcio di 2 anni in canile da più di un anno e mezzo (anche lui ovviamente con una storia infelice alle spalle).

Dalfino ha così commentato la decisione di utilizzare un cane non propriamente addestrato: La scelta di far rivivere Angelo attraverso un cane con le sue stesse esatte origini (e un’incredibile somiglianza) credo abbia reso ancora più profondo il senso di questo film. È stata una scelta audace, che ha sicuramente avuto determinate ripercussioni in ambito tecnico durante le riprese, ma che alla fine del percorso ci ha comunque regalato tante emozioni. Vedere Lapo correre libero durante le riprese dell’ultima scena, lungo un’immensa spianata di Campo Imperatore nel parco nazionale del Gran Sasso, sapendo che era da poco uscito da una gabbia di canile, ci ha davvero riempito il cuore.

Angelo, vita di un cane di strada

Angelo, vita di un cane di strada: ecco il primo trailer

Angelo, vita di un cane di strada è stato girato in diverse location in Abruzzo fra il 20 e il 30 di agosto. Sul set sono stati fondamentali Roberto Marchesini e i suoi educatori cinofili SIUA, che hanno assicurato il benessere del protagonista a quattro zampe Lapo per tutta la durata delle riprese, ha detto Andrea DalfinoAbbiamo inoltre avuto l’onore di avere due comparse d’eccezione per due scene: il bravissimo addestratore spagnolo Santì Serra, conosciuto anche come “L’uomo che sussurra ai cavalli” per via delle sue esibizioni ippiche dove i cavalli rimangono completamenti privi di briglie ed altre forme di costrizione, e Nicole Berlusconi, anche lei molto attiva nell’ambito animalista con una sua personale associazione di tutela equestre chiamata “Progetto Islander”.

La scorsa settimana è stato presentato in anteprima a Bologna il primo trailer di Angelo, vita di un cane di strada, che ha riscosso emozione e interesse da parte del pubblico. Il film è attualmente in fase di montaggio e verrà prossimamente presentato al pubblico.

Noi di Cinematographe non possiamo che augurare fortuna e riconoscimenti a un progetto del genere, fatto con passione, emozione e sincero impegno nel contrastare qualsiasi tipo di violenza contro creature indifese come i cani randagi. Invitandovi a condividere e supportare con ogni mezzo questo nobile progetto, i cui proventi saranno interamente destinati a donazioni per canili e organizzazioni che si occupano dei diritti degli animali, vi lasciamo con il primo struggente trailer di Angelo, vita di un cane di strada.