Alessandro Gassman tra tv, cinema e teatro

Se Dio vuole, Una grande famiglia, Qualcuno volò sul nido del cuculo. Alessandro Gassman non si fa mancare mai nulla. Al cinema, in televisione, a teatro. In queste settimane domina botteghino e telecomando. Figlio d’arte, cresciuto a bocconi di recitazione, è un uomo di forte impatto in tutto quello che fa. Non solo uomo di spettacolo ma anche appassionato di politica e ambasciatore dell’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Da goliardico ventenne ora è un uomo consapevole. Ha compiuto cinquant’anni lo scorso febbraio e il suo fascino, su grande e piccolo schermo, è sempre lo stesso. Simile a quello del padre Vittorio.

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Sono mesi di grande successo e richiamo per Gassman. A fine gennaio Il nome del figlio di Francesca Archibugi ha tenuto testa al botteghino nonostante la crisi delle sale cinematografiche. Gassman lì interpreta un uomo mediocre. Giacca, cravatta, un po’ di soldi e si sente un Dio. Una storia già passata se si pensa che scorsa settimana è uscita al cinema l’opera prima dello sceneggiatore Edoardo Falcone. Se Dio vuole, prodotto dalla Wildside, ha come protagonisti lo stesso Gassman e Marco Giallini.

Tommaso è un affermato cardiochirurgo sposato con Carla, ex casalinga oggi imborghesita e frustrata. La coppia ha due figli: Bianca e Andrea. Il ragazzo da qualche tempo ha comportamenti strani, è insofferente, vuole interrompere gli studi di medicina. I genitori credono che nasconda qualcosa e abbia timore a rivelarlo. Sospettosi, forse troppo, si preparano ad ascoltarne l’outing. Ma Andrea non è gay! Cova dentro di sé il proposito di abbracciare il sacerdozio, affascinato dalla figura e personalità di Don Pietro, un prete “sui generis”.

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Se Dio vuole è una commedia italiana degna di chiamarsi in questo modo. Ben costruita ed equilibrata. Giusto ieri sera Alessandro Gassman è riapparso sul piccolo schermo. Dico “riapparso” perché Edoardo Rengoni è un personaggio problematico. Quando c’è crea casini in famiglia e sul lavoro, invece quando misteriosamente va via lascia un grande vuoto. Sto parlando della fortunata serie tv Rai giunta alla terza stagione: Una grande famiglia di Riccardo Milani.

Non è finita qui. Perché Alessandro Gassman domina lo schermo, ma allo stesso modo conquista il palcoscenico. Direttore artistico del Teatro stabile del Veneto, ha debuttato in questi giorni al Teatro Bellini di Napoli con Qualcuno volò sul nido del cuculo. “La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli”, ha affermato. “Come sempre lavorerò sui complessi rapporti psicologici tra i vari personaggi, immergendoli in uno spazio scenico realistico e asettico. In questo caso, le videografie, che spesso utilizzo nei miei spettacoli, mi permetteranno di tradurre in immagini i sogni e le allucinazioni dei cosiddetti “diversi”. L’obiettivo che mi pongo è, come sempre, quello di riuscire a far emozionare un pubblico di ogni età, soprattutto i più giovani che forse non conoscono quest’opera che è un vero e proprio inno alla libertà”.

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Alessandro Gassman è bravo e bello, sa il fatto suo e conosce bene il suo mestiere, ma nei prossimi giorni i riflettori ora accesi su di lui si sposteranno per poche ore in Costa Azzurra. Tanta è l’attesa di sapere chi tra Moretti, Garrone e Sorrentino rappresenterà l’Italia al Festival di Cannes. Il 16 aprile il mistero sarà svelato.