Youtopia: recensione del film di Berardo Carboni

Le insidie di Internet e i rischi che i giovani corrono sul web sono raccontati in Youtopia, il nuovo film di Berardo Carboni. La storia di Matilde colpisce con la sua verità, con un linguaggio schietto e potente, capace di far riflettere non solo i ragazzi ma anche i genitori.

I giovani e le insidie di Internet: che il web sia un medium dalle molteplici possibilità l’abbiamo imparato ormai da tempo, ma ancora non siamo riusciti a fare i conti con i tantissimi pericoli che l’utilizzo di Internet può comportare. Soprattutto per i giovani. Youtopia di Berardo Carboni cerca di fare luce proprio su questo aspetto, quello più oscuro e insidioso di Internet, con un linguaggio diretto e schietto, senza risparmiare nulla. La storia di una ragazza raccontata per i ragazzi, per metterli di fronte alla realtà della quale fanno parte.

Youtupia: quando Internet diventa un luogo pericoloso

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Matilde (Matilda De Angelis) ha diciotto anni, si è diplomata da poco e vive con la madre e la nonna. Una famiglia tutta al femminile, costretta a fare i conti con serie difficoltà economiche: la nonna affetta da Alzheimer ha bisogno di cure specifiche, mentre Laura (Donatella Finocchiaro) è una donna senza un lavoro, ormai rassegnata alla sua condizione di fallimento. Matilde deve così trovare un modo per poter sopravvivere, senza pesare sulla madre. Internet offre infinite possibilità di guadagno, soprattutto a chi è disposto a rischiare. E Matilde non ha paura di farlo.

Nonostante la sua giovane età la ragazza ha imparato presto a conoscere i desideri degli uomini, di qualsiasi generazione. La bramosia, le fantasie erotiche, il desiderio di possedere qualcuno: Matilde impara ben presto a confrontarsi con la parte più oscura di Internet, quella che spogliandosi davanti a una webcam, permette di fare soldi facilmente. Un rischio nel quale chiunque potrebbe incorrere, soprattutto chi è spinto dalla disperazione. Una condizione che il regista con Youtopia porta sullo schermo con una sincerità quasi disarmante, a tratti fredda, così da sbattere in faccia la realtà allo spettatore senza mezzi termini. Matilde si spoglia davanti al pc, con sguardo ammiccante e movimenti sensuali. Ma non appena termina la sua esibizione, la ragazza si rifugia sotto le lenzuola nella sua cameretta, con la testa coperta e le mani sulle orecchie, come a cercare protezione. Una lacrima veloce sul viso è l’unica manifestazione di dolore che la giovane si concede, pronta subito dopo a tornare al suo “lavoro”.

Scoprire poi che la propria figlia si spoglia davanti agli uomini per guadagnare, per una madre già in crisi è l’ennesima manifestazione del proprio fallimento. Nel momento in cui la casa viene pignorata e messa all’asta, Matilde consegna alla madre tutti i soldi guadagnati fino a quel momento. Una somma che sicuramente non basta ma che porta alla luce un aspetto segreto della vita della piccola di casa. Di fronte alla realtà, Laura crolla ancora più in fondo al baratro. Ma se all’inizio non accetta la situazione, successivamente decide di rischiare lei stessa mettendosi a sua volta davanti quella webcam, data l’urgenza di raggiungere la somma richiesta dal tribunale.

Una madre che si trova di fronte una scelta difficile, che non è riuscita a proteggere la figlia dai pericoli del mondo e del web ma che alla fine si rassegna, incapace ormai di reagire. La situazione precipiterà ulteriormente quando Matilde, visto il poco tempo rimasto, decide di mettere all’asta su Internet la propria verginità. È a quel punto che madre e figlia dovranno superare il momento più difficile della loro esistenza, dove verranno messe di fronte alle conseguenze delle proprie scelte e saranno costrette ad affrontarle con tutto il coraggio di cui sono capaci.

Landing e i videogiochi: in Youtopia tutto è doppio

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Il mondo di Matilde è un vero e proprio inferno, come lo definisce la stessa ragazza. La crisi economica della propria famiglia, una madre quasi assente e ormai sulla crisi della depressione, il peso di dover trovare a tutti i costi un modo per poter guadagnare e tirare avanti: una situazione non facile da sopportare per una ragazza di appena diciotto anni che, come tutti i suoi coetanei, ha una grande passione per i videogiochi. E proprio nella realtà virtuale Matilde trova il suo rifugio. Una realtà creata interamente al computer e che in Youtopia prende letteralmente possesso dello schermo: lo spettatore si ritrova più volte immerso nell’universo di Landing, il videogioco online nel quale Matilde vive una vera e propria vita parallela.

Attraverso il videogioco, tutto in Youtopia diventa doppio: il film passa da un livello all’altro di rappresentazione con facilità, portando sullo schermo dei veri e propri paradossi. Se infatti il web è stato per Matilde il luogo della perdizione, del pericolo e del rischio, nello stesso tempo attraverso Landing, diventa vera e propria via di fuga. Solo quando gioca la ragazza è in pace, riesce ad esprimere liberamente le proprie emozioni, è in grado di essere realmente se stessa. Internet manifesta così tutta la sua doppia identità: luogo pericoloso e insidioso, ma anche strumento per provare emozioni nuove e essere liberi di fare ciò che si vuole.

Matilde vive così una doppia vita: quella di giovane ragazza costretta a fare i conti con una realtà difficile, ma allo stesso tempo quella di Dancing, giovane e forte guerriera, in grado di salvare i pianeti da pericolosi mostri. Ma il tema del doppio viene declinato da Corradi anche in un altro modo, quello forse più delicato: la creazione di una relazione. Se infatti, oltre ai tanti uomini già incontrati con la webcam, Matilde conosce Ernesto (Alessandro Haber), farmacista di 60 anni deciso a comprare la sua verginità, in Landing la giovane ragazza si imbatte in Hiro, un altro giocatore di cui non conosce altro che la voce. Il primo incarna fisicamente il pericolo che il web può rappresentare per le giovani ragazze: un uomo sicuramente malato, alla continua ricerca di qualcosa o qualcuno da possedere, per dimostrare la propria forza e virilità. Hiro invece rappresenta tutto quello che Matilde sogna: un ragazzo gentile e affascinante, con il quale parlare liberamente e esprimere le proprie paure.

Peccato che Hiro non sia reale, o meglio Matilde non lo conosca nella realtà. Il sentimento che però i due iniziano a provare l’uno per l’altra sembra più reale di qualsiasi altra cosa e forse basta questo alla giovane ragazza per imparare a vivere appieno anche la sua vita vera. Hiro le dà speranza, capacità di credere in se stessa e forza per affrontare la realtà, dimostrando che il mondo di Internet, se affrontato con le giuste precauzioni, può essere davvero un mondo interessante e ricco di possibilità tutte da scoprire.

Youtopia uscirà nelle sale italiane il prossimo 25 aprile.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.3