Wine Country: recensione della commedia Netflix di Amy Poehler

Wine Country segna l'esordio alla regia di Amy Poehler, che recita accanto a Maya Rudolph, Rachel Dratch, Ana Gasteyer, Paula Pell, Emily Spivey e Tina Fey.

Quando una commedia è ambientata a Napa Valley, California del Nord, e porta avanti la celebrazione di un’amicizia duratura, con il vino che scorre a fiumi, vigneti sconfinati, tanta pazzia e umorismo audace, sembra essere la ricetta perfetta per qualcosa di spumeggiante. Questi sono i meravigliosi presupposti per la nuova commedia targata Netflix e SNL, Wine Country, che racconta la storia di un gruppo di donne brillanti e spassose, sei amiche che si ritrovano a Napa per festeggiare i fatidici 50 di Rebecca (Rachel Dratch) e soprattutto la loro amicizia, nata sui tavoli della pizzeria Antonio’s a Chicago tanti anni prima.

Co-sceneggiato da Emily Spivey e Liz Cackowski, autrici del Saturday Night Live, Wine Country segna l’esordio alla regia di Amy Poehler, che in passato è stata al timone di Parks and Recreation e Broad City, dirigendo e interpretando la leader di questo gruppo di donne accanto a Maya Rudolph, Rachel Dratch, Ana Gasteyer, Paula Pell, Emily Spivey e Tina Fey.

Wine Country: la commedia Netflix di Amy Poehler con un cast composto da vere fuoriclasse

Wine Country Cinematographe.it

Wine Country, ispirata alle vere vacanze che queste donne hanno realizzato insieme, ci porta nelle spassose avventure alcoliche di un gruppo di amiche di lunga data: la mamma di quattro bambini Naomi, la super lavoratrice e detentrice di un impero alimentare Catherine, l’appassionata di vintage Val, la scrittrice introversa Jenny, la maniaca del controllo Abby e Rebecca che sta per compiere i fatidici cinquant’anni. Naturalmente, quando si riuniranno, i vecchi rancori torneranno a galla e il risultato sarà tanto caos, rivelazioni e molto vino.

Wine Country è una commedia meravigliosa, sincera, uno sguardo onesto e intimo sull’amicizia femminile. Ogni personaggio ha una forte presenza e non prevarica l’altro, un dettaglio non da poco considerato che questa commedia combina tanti piccoli sketch comici e spassosi di ognuna delle protagoniste, regalando momenti esilaranti, spesso bizzarri e anche spiccatamente volgari. Il lavoro corale di Amy Poehler è l’apogeo dell’amicizia, con tutti i suoi contrasti e i suoi incanti, che non ha paura di sembrare triviale o semplicistico, anzi alcuni episodi sono volutamente sgarbati, autentici e figli di un’amicizia reale che è evidente tanto nella vita quanto sullo schermo.

Wine Country: uno sguardo onesto e intimo sull’amicizia

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Il cast è composto da vere fuoriclasse, attrici, autrici comiche e veterane di SNL, che non mancano di sorprendere con una narrazione tanto celebrativa quanto analitica, che getta uno sguardo, seppur fugace, sulle differenze tra generazioni, dando il via ad uno scontro generazionale sul concetto di arte, sulla storia della televisione (e della commedia) e sul modo di stare al mondo che apparteneva ad una generazione di giovani (la loro) che sapeva mettersi in gioco e sapeva fare gruppo, distinguendosi da una generazione, quella dei millennials, che non ha evidentemente la loro stessa coesione e identità culturale, ma solo un energico, debilitante e desertico individualismo che, non a caso, non sembra riuscire a darla a bere (si fa per dire) a queste super donne dalla battuta pronta.

Wine Country non delude le aspettative: è tanto un racconto nostalgico e celebrativo dell’amicizia tra queste donne iconiche, tanto un momento memorabile di commedia esilarante, ma soprattutto pone una nuova consapevolezza. Chi conosce e possiede il perfetto tempo comico, l’abilità di raccontare la realtà con lo stesso sguardo di sempre e la capacità di scrivere, ironizzare di qualsiasi debolezza e dramma della vita, gli anni non passano mai davvero ed è come sorseggiare un ottimo vino californiano, più il tempo passa più il loro aspetto migliora.

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3

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