Westwood – Icona. Punk. Attivista – recensione del documentario di Lorna Tucker
Scoprirete l'autenticità di una delle stiliste più influenti del diciannovesimo secolo nel documentario Westwood - Icona. Punk. Attivista.
Chi non conosce a fondo Vivienne Westwood potrebbe inquadrarla semplicemente come stilista di capi colorati, stravaganti, anarchici. In realtà Vivienne Westwood è molto altro, forse una delle artiste più influenti della storia contemporanea, non solo come talentuosa creatrice di capi d’abbigliamento che hanno dettato mode e tendenze ma anche e forse principalmente come Westwood, icona, punk, attivista come cita il titolo del documentario dell’ex modella Lorna Tucker. Il film esplora l’ascesa verso il successo e le difficoltà che Vivienne Westwood ha dovuto affrontare lungo la sua vita, raccontando una delle più autentiche facce del nostro tempo, dal momento che la stilista ha lottato per mantenere l’integrità del suo brand, dei suoi principi e della sua eredità.
Westwood – Icona. Punk. Attivista è un racconto intimo ma superficiale per la durata
Westwood: Punk. Icona. Attivista. è un documentario che intreccia materiali d’archivio e immagini inedite, la regista ha filmato per tre anni la vita della Westwood, realizzando un film che mostra storia e attualità di tutto ciò che ruota intorno alla stilista londinese. Lorna Tuker non ha intenzione di ripercorrere le tappe della rivoluzione culturale innescata da Vivienne Westwood, piuttosto decide di costruire un racconto intimo, forse frettoloso data la durata di soli 80 minuti, in cui poter osservare da vicino il suo talento, il suo attivismo e la sua significativa importanza culturale.
Westwood: “Ho un’intelligenza molto particolare: a 5 anni sapevo già cucire un paio di scarpe”
Vivienne Westwood, di umili origini, come lei stessa racconta, iniziò ben presto a mostrare attitudine per l’arte artigiana del cucito: a 5 anni sapeva cucire un paio di scarpe, poco più che adolescente ideava e cuciva da sola i suoi abiti. A 17 anni, alla metà degli anni ’60, decise di spostarsi a Londra dove presto la sua vita soprattutto quando incontrò Malcom McLaren, impresario e manager dei Sex Pistols. Da qui Vivienne Westwood e Malcom McLaren aprirono un negozio a Kings Road dove prima vendevano dischi vintage e successivamente abiti ideati dalla donna che insieme al suo compagno lanciò a tutti gli effetti il genere punk e una cultura popolare rivoluzionaria. Essere sovversivi, andare contro l’establishment britannica può non essere visto di buon occhio, così la stilista negli anni ha dovuto far fronte a relazioni frustranti, derisioni da parte della stampa, situazioni finanziarie difficili e nonostante questo è riuscita a emergere come un’icona culturale inglese e un fenomeno nel mondo del fashion.
Westwood – Icona. Punk. Attivista racconta l’impennata dell’azienda di Vivienne Westwood
La libertà di espressione prima delle vendite, questo è un vero e proprio principio che Vivienne Westwood non ha mai abbandonato, non solo nell’anarchia delle sue collezioni ma anche riuscendo a gestire crisi economiche e arrivando oggi ad essere l’unica detentrice del suo impero, senza dar segno di cedimento all’età di settantasette anni. Il film ritrae Vivienne in un periodo cruciale, quando l’azienda apre i suoi flagship store nelle capitali della moda, Parigi e New York mostrando così com’è difficile per una donna con i suoi credo anti-sistema conciliare la libertà di espressione e la solidità della sua azienda. In particolare scopriamo le battaglie della stilista per sostenere un’economia sostenibile che pensi al pianeta, come quando a più di 70 anni decide di imbarcarsi con GreenPeace alla volta del Polo Nord per osservare gli effetti negativi del riscaldamento globale.
Il documentario Westwood – Icona. Punk. Attivista è in uscita nelle sale cinematografiche italiane dal 20 febbraio, distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema.
