Van Gogh – Tra il Grano e il Cielo: recensione

Van Gogh - Tra il Grano e il Cielo è un meraviglioso sguardo sulla vita di uno dei più importanti e stimati pittori dell'Ottocento e un omaggio alla donna che ne scoprì il talento.

Van Gogh – Tra il grano e il cielo è un meraviglioso sguardo sulla vita di uno dei più importanti e stimati pittori dell’Ottocento e un omaggio alla donna che ne scoprì il talento e grazie alla quale le opere dell’artista olandese vennero raccolte e custodite per le future generazioni. Un progetto che nasce dalla voglia di raccontare Van Gogh finalmente dal punto di vista più intimistico, più debole e più umano, distaccandosi per una volta dal cliché del mito del genio tormentato; partendo dalla meravigliosa mostra dal titolo omonimo curata dallo storico d’arte Marco Goldin alla Basilica Palladiana di Vicenza, lo spettatore viene trasportato tra i 40 dipinti e gli 85 disegni provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda e tra due vite legate dagli stessi desideri e sentimenti, seppur lontane.

Van Gogh- Tra il grano e il cielo: la collezione di Helen Kröller-Müller

Helen Kröller-Müller

Helen Kröller-Müller, figlia di industriali tedeschi, si trasferì in Olanda dopo il matrimonio con Anton Kröller, socio di suo padre, con il quale ebbe quattro figli; amava scrivere, soprattutto lettere, e si avvicinò all’arte grazie alle lezioni di Henk Bremmer, pittore e uomo di cultura, a cui Helen accompagnava una delle figlie. Fu lui che le fece conoscere Van Gogh e grazie a lui la donna acquistò il primo quadro del pittore olandese, nel 1909. Helen colse nelle opere di Vincent quella ricerca di Dio nella quotidianità e nella semplicità della vita dei più umili, quel desiderio di raccontare attraverso le emozioni sguardi di persone che, una volta ritratti, si trasformano in apparizioni agli occhi di chi guarda.

I mangiatori di patate, 1885

Helen percepiva il tormento di Vincent e lo fece proprio, circondandosi col passare degli anni di molte sue opere e cominciando a pensare alla creazione di un grande museo: una testimonianza per i posteri, in un luogo lontano dalla città e immerso nella natura. Nasce così il progetto del Kröller-Müller Museum per il quale viene chiamato l’architetto belga Henry van de Velde; purtroppo degli investimenti sbagliati da parte del marito di Helen fecero fermare i lavori e la donna riuscì a vedere il museo compiuto solo un anno prima della sua morte, nel 1939. Oggi l’edificio, costruito in stile moderno e razionale, con grandi vetrate che danno su un meraviglioso parco naturale, accoglie oltre alle opere di Van Gogh anche quelle di pittori come Picasso, Seurat, Piet Mondrian e Signac.

Van Gogh- Tra il grano e il cielo: la mostra omonima curata da Marco Goldin a Vicenza e il progetto cinematografico

Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles, 1888

La mostra Van Gogh – Tra il grano e il cielo, curata da Marco Goldin, è stata allestita nella Basilica Palladiana di Vicenza, uno degli edifici simbolo del Rinascimento italiano, e raccoglie opere di Van Gogh provenienti dal Kröller-Müller Museum; lo spettatore (l’ultimo giorno utile per visitarla è l’8 di Aprile) viene trasportato in ogni periodo dell’attività pittorica di Van Gogh, che durò soli dieci anni, dal 1880 al 1890. Un’occasione imperdibile per ammirare anche alcuni disegni dell’artista olandese, che vengono esposti solo di rado, poiché molto delicati.

Proprio da questa mostra è partito il progetto cinematografico omonimo che, distribuito da Nexo Digital, sarà nelle sale italiane solo l’8, il 9 e il 10 Aprile. Un racconto intimistico e delicato, trainato dalla voce narrante dell’attrice Valeria Bruni Tedeschi e dalle stupende musiche di Remo Anzovino. La regia di Giovanni Piscaglia, insieme alla sceneggiatura di Matteo Moneta, fanno di Van Gogh – Tra il grano e il cielo un docu-film degno dei suoi protagonisti: l’artista e uomo Vincent Van Gogh e Helen Kröller-Müller, la donna che custodì il suo genio per i posteri.

 

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Sonoro - 4
Emozione - 5

3.7