Valerian e la Città dei Mille Pianeti: recensione del film di Luc Besson

Luc Besson torna alla fantascienza con Valerian e la CIttà dei Mille Pianeti con protagonisti Dan DeHaan e Cara Delevingne. Il film arriverà nelle sale italiane il 21 Settembre.

A vent’anni di distanza dal Quinto Elemento, Luc Besson torna al cinema di fantascienza con Valerian e la Città dei Mille Pianeti, pellicola tratta dal fumetto francese Valerian (Valérian et Laureline) scritto da Pierre Christin e illustrato da Jean-Claude Mézières.

Valerian e la Città dei Mille Pianeti: il nuovo film di Luc Besson

Valerian e Laureline sono agenti segreti del Governo Umano e il loro compito è mantenere la pace. Quando vengono contattati dai loro capi per una missione non si aspettano di ritrovarsi ad agire all’interno di Alpha, una città in continua espansione formata da migliaia di specie aliene (umani compresi). Alpha, però, nasconde un segreto al suo interno, una zona interdetta che sembra essere occupata da misteriosi e pericolosi esseri. Tra azione e tradimenti Valerian e Laureline dovranno scoprire la verità e portare a termine la missione.

Valerian e la città dei mille pianeti

Dopo Il Quinto Elemento Luc Besson ci riprova e si fa ispirare dal fumetto cult di Pierre Christin, ottime intuizione che però non bastano a promuovere a pieni voti Valerian e la Città dei Mille Pianeti. Eppure l’incipit sulle note di Space Oddity di David Bowie è entusiasmante e promette bene, la costruzione lenta e multiculturale di Alpha appare davanti ai nostri occhi affascinando e lasciandoci senza fiato, purtroppo però il resto del film sembra perdere man mano tutto l’appeal dei primi minuti.

Con Valerian e la Città dei Mille Pianeti Luc Besson firma una pellicola eccessivamente lunga e senza emozioni

Eppure la mano di Besson c’è e si nota nell’utilizzo di una fotografia psichedelica e con colori sgargianti, grazie anche all’utilizzo di effetti visivi che indubbiamente lasciano a bocca aperta e immergono lo spettatore nelle atmosfere e nelle messe in scena dei vari angoli dell’universo. C’è ironia  e qualche risata ma niente di più, purtroppo ad affossare il film ci pensa una lunghezza eccessiva (ben 137 minuti) con una trama semplicistica che non riesce a regalare emozione, sequenze troppo didascaliche e assenza di un pathos narrativo non aiutano la pellicola, che si perde già dopo la prima oretta buona.

Non basta neanche il cast stellare che Luc Besson ha messo insieme, Valerian e la Città dei Mille Pianeti non riesce a gestire l’enorme quantità di personaggi che si intercorrono durante tutto l’arco narrativo. Non convincono appieno i due protagonisti che sono Dan DeHaan (Valerian) e Cara Delevingne (Laureline), il primo non adatto al ruolo, manca di fascino e carisma; la Delevingne invece risulta anche peggio caricando troppo l’aspetto parodistico del suo personaggio. Purtroppo i due non funzionano nemmeno come coppia non riuscendo a “generare” l’alchimia necessaria a convincere lo spettatore.

Valerian e la Città dei Mille Pianeti: il cast stellare non basta a salvare il film

Il film poi ha a disposizione una serie di cameo con nomi altisonanti che vedono alternarsi: Clive Owen nel ruolo del Comandante Arün Filitt; Ethan Hawke che interpreta Jolly; la più attesa rimane però Rihanna che ha il ruolo di Bubble (aliena mutaforma di colore blu), mettiamoci che non si allontana molto dal suo ruolo abituale ma il personaggio interpretato dalla pop-star riesce a trovare una sua collocazione all’interno della narrazione (almeno durante il suo spettacolo) per poi ritrovarsi in un dialogo non-sense e finire nel dimenticatoio.

Non bastano i nomi importanti e lo stile psichedelico a salvare Valerian e la Città dei Mille Pianeti che purtroppo per Besson non entusiasma né convince. Purtroppo per noi siamo lontani dal Quinto Elemento e da altri capolavori del genere (Star Wars, Avatar, etc.), la nuova fatica del regista francese non decolla e conferma – almeno per il momento – la poca attitudine di Cara Delevingne alla recitazione.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8