Biografilm 2017 – Una scomoda verità 2: recensione del film con Al Gore

Dopo le presentazioni al Sundance e a Cannes, grazie al Biografilm di Bologna arriva anche in Italia Una scomoda verità 2 (An Inconvenient Sequel: Truth to Power il titolo originale), seguito del documentario di 10 anni fa con protagonista Al Gore che fu premiato con 2 Oscar e che spianò la strada al successivo conferimento del Nobel per la pace all’ex Vicepresidente degli Stati Uniti. Come il proprio predecessore, anche questo documentario è incentrato sul sempre più pressante problema del riscaldamento globale, del quale vengono indagate le cause e le conseguenze a breve e medio termine.

Una scomoda verità 2

I due registi Bonni CohenJon Shenk seguono lo schema vincente utilizzato da Davis Guggenheim in Una scomoda verità, fondendo le immancabili slide contenenti dati tecnici su quello che sta accadendo sul nostro pianeta con l’immarcescibile carisma di Al Gore, che dal canto suo si muove in perfetto equilibrio fra ironia, divulgazione ed enfasi drammatica.

Una scomoda verità 2: Al Gore continua la sua lodevole campagna di sensibilizzazione e ammonimento sul cambiamento climatico in corso

Una scomoda verità 2 è arricchito dal coinvolgimento in prima persona dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti, che si è personalmente recato in alcuni dei luoghi colpiti dai drammatici cambiamenti climatici già in corso, raccogliendo testimonianze e mostrando in presa diretta lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia e una Miami sempre più fiaccata da inondazioni più o meno consistenti. La maggiore presenza scenica di Al Gore nel documentario porta però anche qualche lato negativo e penalizzante per il racconto. Soprattutto nella prima parte di Una scomoda verità 2, il premio Nobel infatti spesso eccede nel sottolineare i risultati da lui acquisiti e le profezie da lui azzeccate 10 anni fa, spostando così temporaneamente il focus dalla divulgazione scientifica e ambientale a una mera rivalsa nei confronti di detrattori e negazionisti di riscaldamento globale e cambiamenti climatici e privando il racconto di ulteriori dettagli e approfondimenti sulla situazione del nostro pianeta.

A venire incontro ad Al Gore e a Una scomoda verità 2 è la recente cronaca politica, che ci presenta il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump manifestamente disinteressato a qualsiasi politica per la salvaguardia dell’ambiente e fermamente intenzionato al massiccio sfruttamento di combustibili fossili invece che all’utilizzo e al potenziamento della tecnologie per l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. Le slide di Gore sui piccoli ma incisivi progressi realizzati recentemente nel campo dell’energia pulita e l’accorato racconto del fondamentale accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, faticosamente raggiunto a dicembre 2015, acquistano così paradossalmente valore nel momento in cui vanno a scontrarsi con la tremenda realtà, che ci mostra la nazione più influente del mondo a livello economico, politico e culturale intenzionata a recedere dal suddetto accordo e in procinto di accompagnare il mondo in un regresso ambientale e scientifico di diversi decenni.

Una scomoda verità 2 e il confronto con l’inquietante realtà

Dopo la presa di coscienza, la riflessione e qualche timido segnale di speranza, lo spettatore viene così nuovamente precipitato nello sconforto per un pianeta sempre più vicino al collasso, causato da chi avrebbe invece il dovere di salvaguardarlo. Con le sue parole, la sua ricerca e la sua appassionata missione, Al Gore ci ricorda che un cambiamento è ancora alla portata di tutti noi, ma anche che gli interessi personali e finanziari di pochi rappresentano tuttora un ostacolo difficilmente superabile nella lotta per la salvaguardia del nostro ambiente e del nostro futuro.

Una scomoda verità 2

Al Gore prosegue il suo cammino di ammonimento e divulgazione scientifica, in una versione riveduta e aggiornata del grande successo di Una scomoda verità. Rispetto al predecessore, questo seguito mantiene inalterata la propria portata scientifica e culturale, ma si rivela sicuramente meno coeso e preciso e più dispersivo, rendendo evidente la fretta con cui è stato concluso e montato, dovuta ai recenti cambiamenti politici sul suolo americano e non solo. A tal proposito, è doveroso segnalare che nel corso di una recente intervista a The Wrap i registi hanno dichiarato che, proprio a causa della recente decisione da parte di Donald Trump di recedere dagli accordi di Parigi, Una scomoda verità 2 subirà un nuovo rapido e necessario taglio prima dell’uscita in sala a luglio 2017, che probabilmente riserverà un minutaggio maggiore al nuovo Presidente degli Stati Uniti e alle sue risibili decisioni.

Regia - 3.5
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5