Un appuntamento per la sposa: recensione della commedia di Rama Burshtein
Rama Burshtein dirige la dolce commedia Un appuntamento per la sposa, storia tra amore e religione di una donna in cerca di marito
La voglia di amore, la voglia di vita: Rama Burshtein torna alla regia dopo il suo precedente La sposa promessa (2012) per raccontare il bisogno di una protagonista in bilico tra la disperazione di un’esistenza solitaria e la fede in un Dio superiore che saprà alleviare con benevolenza le voragini della sua anima. Un appuntamento per la sposa è così la tenera fiaba che accarezza i timori di una donna alla ricerca dell’affetto necessario per non sentirsi abbandonati in questo mondo, un desiderio tanto grande da oltrepassare dubbi e avversità per giungere poi al suo lieto e profondo compimento.
Michal (Noa Koler) ha un unico, importante sogno: trovare l’amore della sua vita. Arrivata quasi alle porte del matrimonio, la donna viene lasciata dal proprio fidanzato a tre settimane dalla cerimonia, rimanendo scossa dall’avvenuto, ma decisa a non lasciare che sia questo imprevisto a impedirle di raggiungere l’altare. Prenotata quindi la sala per il ricevimento e invitate le persone a lei più care, Michal avrà ventidue giorni per trovare l’uomo con cui passare il resto della sua vita. Una scelta assurda e un assordante grido di aiuto, la speranza che la provvidenza sappia prendersi cura di uno spirito devoto che persegue la sua aspirazione con tenerezza e coraggio.
Un appuntamento per la sposa – Un film in bilico tra amore e religione
Un appuntamento per la sposa è un film che si dirama sui binari paralleli dell’amore e della religione per poi incrociarsi su di un unico percorso che va a porsi sul raggiungimento congiunto di felicità e pienezza, obiettivi inseguiti e agognati con una massiccia dose di determinazione e sensibilità. Ebrea ortodossa, trentenne, dall’energia folle, Michal prega per il cambiamento che la farà allontanare dalle proprie insicurezze, in un tentativo continuo di trovare quelle poche certezze che le permettano di godersi a pieno una vita condivisa tra passione umana e divina.
Dall’inglorioso nonché banale titolo italiano (attuo probabilmente al solo scopo di rendere più accessibile la pellicola ad un maggior numero di pubblico), Un appuntamento per la sposa accompagna la sua protagonista assieme allo spettatore in una riflessione che scava sempre più a fondo nell’intimo di una persona alquanto fragile, a disagio perpetuo dentro un mondo troppo normale, e la quale affida il proprio destino alle mani di un Dio che non riesce a sentire, ma è comunque convinta che potrà salvarla, così come farà l’uomo della quale diventerà presto moglie.
Un appuntamento per la sposa – Un film dall’infinita dolcezza sulle difficoltà dell’amore
Attraverso appuntamenti disastrosi, increduli risvolti e l’appoggio a volte titubante altre sincero dei famigliari, Michal capirà di volere l’amore, ma non riuscirà a placare la paura che ha nell’abbraccialo. Sente di volerlo accogliere senza riserve, ma è trattenuta dalle difficoltà che trova nell’accettarlo. Sorretta da un Signore buono, che non volta le spalle ai propri figli, la donna imparerà a liberarsi della disperazione e a lasciare che non sia lei sola a controllare le redini di questa vita. Ventidue giorni per arrivare su di un altare più consapevole di quando ha iniziato il suo breve, ma intenso viaggio, pronta ad aprirsi a quei sentimenti che ha tanto aspettato.
La regista Rama Burshtein mette al centro del suo ultimo film una protagonista irrequieta capace di rispecchiare le sfaccettature di tante donne in cerca di fiducia e calore, un’opera difficile da seguire in alcuni suoi saltuari cambi di scena, ma che saprà ripagare chi presterà la dovuta attenzione alla visione con infinita dolcezza. Appuntamento per la sposa è una commedia che sfiora con leggerezza il surreale per narrare con incisiva delicatezza dei turbamenti che non vogliamo affrontare soli nel domani. Un film dalla potente delicatezza, che rimane sospeso nel cuore e nella mente, come il suo ancestrale finale.