Tutti pazzi per l’oro: recensione del film con Matthew McConaughey

Matthew McConaughey e Kate Hudson cercano un prezioso tesoro nei fondali dei Caraibi. Paesaggi mozzafiato e vicende soporifere incorniciano un film senza meta.

Nei primi minuti di Tutti pazzi per l’oro osserviamo Matthew McConaughey esplorare uno splendido fondale caraibico. Impegnato nella ricerca perde di vista la sua barca in superficie, che nel frattempo prende fuoco e affonda. A riva, due gangsters osservano annoiati l’accaduto, trangugiando birra al sole nella perfetta rappresentazione dello spettatore di questo film da Razzie Award.

La romcom-adventure (il film non rispetta nessuna di queste sigle) firmata da Andy Tennant nel 2008 è tutto quello che Matthew McConaughey ha nel tempo abbandonato. Una commedia che non diverte nemmeno per i motivi sbagliati. Messa da parte l’occasione per ridere con lei, lo spettatore è privato del piacere di ridere di lei. Recitazione forzata, storia priva di appeal e battute senza mordente non raggiungono il livello necessario per poter parlare di un film così brutto da dover essere visto. Semplicemente non funziona, mai.

Tutti pazzi per l'oro, Cinematographe.itIl corpo di Matthew McConaughey, a cui Tutti pazzi per l’oro si aggrappa con inerzia, intrattiene una manciata di minuti. Il sole lo segue, lo bagna di bronzo e restituisce una statua. Ma una volta tolta la maglietta al film resta poco. Prova a muovere l’attore in situazioni assurde, potenzialmente emozionanti (a un certo punto una Vespa si lancia in un inseguimento nella giungla) ma asciugate dell’elemento chiave: l’interesse dello spettatore.

La storia di un cercatore di tesori accompagnato dalla ex moglie e da una ciurma improvvisata riesce a sfiancare l’intrepido pubblico in maniera sconcertante. Kate Hudson dovrebbe interpretare il lato intellettualmente dinamico della vicenda, ma quando insulta la figlia del ricco che li accompagna viene da patteggiare per la discreta parodia di Paris Hilton interpretata da Alexis Dziena. Unico personaggio sufficientemente iperbolico da trovare il proprio posto nel film.

L’obiettivo della loro ricerca è un tesoro spagnolo di inizio ‘700. Ovviamente nascosto pochi centimetri sotto la sabbia. L’interesse dell’esplorazione non è storico. A tal punto che McConaughey invita Kate Hudson a non lasciarlo per “questa fesseria di tornare a scuola”. È l’oro per l’oro, niente di più. Una vita di avventura e preziosi gioielli dunque, anche se Tutti pazzi per l’oro non si allontana da un soporifero atterraggio di fortuna su un idrovolante.

Tutti pazzi per l'oro, Cinematographe.it

In questa cornice edonistica trovano spazio bellissimi scorci tropicali e intermezzi acquatici. La regia da spot turistico fa il suo dovere, anche se nella ricerca di corpi perfetti cambia fotografia a ogni inquadratura. Nel mezzo personaggi che faticano a raggiungere il grado di macchiette. Kevin Hart, in quegli anni esperto del genere, interpreta il gangster interessato al tesoro, ma in un ruolo inesistente. Il villain viene presto messo in secondo piano. Vittima soprattutto di una sceneggiatura che non permette movimento e nonostante le premesse prevede un’inconsueta rigidità dei personaggi.

Tutti pazzi per l’oro cerca in ogni modo di unire elementi vincenti. L’avventura assurda promessa in apertura resta sul fondale e mentre l’attenzione affonda McConaughey ammicca a uno spettatore che non c’è più. Il pubblico vastissimo a cui il film di Andy Tennant vorrebbe rivolgersi scompare nell’incapacità di dare direzione alle vicende.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 1.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

1.9