RomaFF12 – Tomorrow and Thereafter: recensione

Crisi familiari e gesta di quotidiana eroicità nella pellicola diretta da Noémie Lvovsky.

Tomorrow and Thereafter (Demain et tous les autres jours) è un film presentato all’interno di Alice nella città della 12 Festa del Cinema di Roma, diretto da Noémie Lvovsky e interpretato da Mathieu Amalric, Luce Rodriguez, Noémie Lvovsky, Anaïs Demoustier, Micha Lescot e Elsa Amiel.

Mathilde è una bambina che vive con la madre in seguito alla separazione dei suoi genitori. Ha un rapporto molto protettivo nei confronti della mamma, una donna particolare, dolce e bizzarra, che ha dei momenti di fragilità in cui si perde, si estrania, isolandosi in una realtà personale in cui smarrisce ogni direzione. Spesso i due ruoli si invertono e Mathilde si trasforma in un genitore per lei. Mathilde è spesso sola, non ha amici ed è presa in giro dai compagni di scuola; come ogni bambina si rifugia in un mondo interiore in cui tutto sembra possibile, in cui l’unico amico e confidente è un gufo ed ha una missione molto delicata da compiere.

Tomorrow and Thereafter (Demain et tous les autres jours): il rapporto tra madre e figlia domina l’intero film

Tomorrow and Thereafter

Tomorrow and Thereafter è un film molto intimo, che lascia guardare da vicino le difficoltà che una bambina deve affrontare, non solo a causa della separazione dei suoi genitori, ma anche a causa dei problemi che ha la mamma nello stare al mondo, che spesso ha dei vuoti di memoria, perde il senso dell’orientamento, si espone in modo estroso, singolare soprattutto verso sua figlia, a cui non nasconde nulla, mostra con grande sincerità e disincanto le piccole fragilità che determinano le sue giornate, in cui dimentica le cose più delicate come tornare a casa per la preparare la cena, o prepararsi al Natale, presentandosi spesso con un ritardo di giorni, o vestita da sposa. Ciò non mette mai in discussione il loro rapporto, che è senza dubbio colmo e rivestito dal perdono, che Mathilde non manca di donare nonostante le mancanze della madre.

Mathilde un giorno riceverà un dono da parte della mamma, un gufo che le terrà compagnia nella sua stanza, un animaletto molto particolare che le parla spesso, consigliandole cosa fare nei momenti più delicati, ma lei è l’unica a sentirlo. Mathilde è una piccola eroina, che prende a cuore le vite degli altri e aiuta come può il prossimo; per esempio salva Oscar, uno scheletro in esposizione nella sua scuola, sentendo il bisogno di liberarlo dalle grinfie dei bambini che lo maltrattano, decidendo di dovergli dare una degna sepoltura. Tutto ciò che non riesce a fare fino in fondo è salvare la mamma da lei stessa, Mathilde tenterà in tutti i modi di tenerla stretta a sé, nonostante i suoi problemi e le sue insicurezze psichiche. Ma nulla potrà dividerle, né i suoi malesseri, né alcun senso di colpa.

La piccola protagonista di Tomorrow and Thereafter è in fondo un’eroina

Tomorrow and Thereafter

Tomorrow and Thereafter è una pellicola che attraversa le difficoltà familiari e il delicato rapporto tra madre e figlia che è sicuramente il perno e la tematica principale dell’opera della Lvovsky. Un film che rappresenta il caos mentale di lei attraverso la casa, con le stanze piene di ingombri e rigonfie di vestiti, valigie, armadi, sciarpe, un piacevole tormento visivo al quale si assiste con colori, stoffe, tende, che rendono il loro mondo affollato, straripante, come lo è la mente della mamma di Mathilde, prigioniera di memorie e di visioni, tali da non saperli distinguere dalla vita.

Ed è anche il rapporto con la morte un delicato passaggio che Mathilde affronta, quando rammenta una leggenda o si ostina a voler seppellire uno scheletro, la cui attrice Luce Rodriguez è esemplare nel rendere, giovanissima e alle prime esperienze lavorative.

Tomorrow and Thereafter

Tomorrow and Thereafter emoziona per ciò che riesce a raccontare, ma è impreciso nella drammatizzazione di alcuni personaggi, come il padre o anche il gufo per certi versi, per quanto il suo ruolo sia ben noto e comprensibile. Non è preciso nel soffermarsi su alcune dinamiche interiori e su alcuni passaggi narrativi resi con troppo slancio, soprattutto sul finale; nonostante ciò colpisce per come analizza ed espone il rapporto madre-figlia, tematica ampiamente dibattuta in altri contesti cinematografici, ma è essenziale e apprezzabile che la Lvovsky lo analizzi secondo il suo punto di vista, secondo il suo tempo.
Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.9