RomaFF10 – The Wolfpack – Il branco: recensione

Dopo aver conquistato il prestigioso Grand Jury Prize all’ultimo Sundance Film Festival, la regista Crystal Moselle porta a RomaFF10 il suo The Wolfpack – Il branco, toccante racconto della bizzarra storia dei fratelli Angulo, sei fratelli e una sorella di origine peruviana residenti a New York. Mukunda, Narayana, Govinda, Bhagavan, Krisna, Jagadesh e Visnu sono sette giovani ragazzi che passano il loro tempo a guardare fino allo sfinimento DVD e vecchie gloriose VHS contenenti i più disparati film, di cui poi riproducono le scene migliori con costumi artigianali e tanta passione, similmente a quanto avviene nel sottovalutato Be Kind Rewind di Michael Gondry. Fin qui nulla di speciale o particolarmente inquietante. Il dettaglio che rende questa storia degna di essere raccontata e ascoltata è il fatto che il cinema per i fratelli Angulo non è soltanto una comune passione, ma è stato l’unico punto di vista che essi hanno avuto sul mondo per 10 lunghi anni, in quanto hanno vissuto una vita da reclusi in casa per volere del severo e iperprotettivo padre Oscar, preoccupato dai pericoli per i suoi ragazzi all’interno di una grande città come New York, e con la guida della madre Susanne, che ha fatto da insegnante casalinga ai ragazzi.

L’incredibile storia di Wolfpack, ossia dei fratelli cresciuti a pane, Tarantino e Nolan

Il documentario sull'incredibile vita dei fratelli Angulo
Una dolceamara favola cinefila

Fin dalla spassosa scena iniziale, in cui i fratelli Angulo si mettono alla prova parodiando Le Iene di Quentin Tarantino, capiamo che la regista Crystal Moselle ha scelto un tono tutt’altro che drammatico per questo racconto, dando ampio spazio all’estro e alla fantasia dei ragazzi, che raccontano questo lungo periodo della loro vita, fatto di trascrizione dei dialoghi e riproduzione delle scene dei loro film preferiti, senza piangersi addosso e prendendo ciò che di buono gli ha portato, come appunto la passione per la Settima Arte. Siamo di fronte a una triste storia di segregazione, che ha lasciato delle cicatrici nel carattere e nel modo di vivere dei ragazzi, i quali sono gradualmente riusciti ad aprirsi alla regista in un arco di tempo di circa 5 anni, ma i cinefili non potranno fare a meno di ascoltare col sorriso sulle labbra quello che gli Angulo hanno da dire: oltre a Quentin Tarantino, vengono citate e omaggiate dai ragazzi pietre miliari del cinema mondiale presente e passato come Quarto potere, Il Signore degli Anelli, Via col vento e Il Cavaliere Oscuro. Proprio la visione del secondo capitolo della trilogia su Batman di Christopher Nolan stimola uno dei fratelli a ribellarsi al diktat paterno evadendo per la prima volta dalla prigione domestica, indossando la maschera del celebre protagonista di Halloween Michael Myers per proteggersi dalle insidie di un mondo visto per ore sullo schermo di un televisore ma mai toccato con mano. Quest’azione muta per sempre lo scenario, stimolando anche gli altri fratelli a compiere lo stesso passo e a ricomporre il branco che dà il titolo al film anche nel mondo reale, approcciando la Grande Mela emulando nuovamente i protagonisti de Le Iene e in particolare il loro vestiario, in una scena che nella realtà ha portato all’incontro fra la regista e i fratelli Angulo, da cui poi è scaturito questo documentario.

Il documentario sull'incredibile vita dei fratelli Angulo
Quando il cinema salva la vita

The Wolfpack – Il branco si dimostra un documentario che trasuda passione per il cinema e che tocca il cuore dello spettatore, diretto con grande rigore e imparzialità da Crystal Moselle, che si limita a esporre i fatti per come sono avvenuti, senza enfatizzare le discutibili scelte compiute dal padre con facili scene denigratorie nei suoi confronti, mostrando invece in ogni occasione l’amore che continua a legarsi i figli ai genitori. Difficilmente si potrà rimanere indifferente di fronte alla saggezza forgiata a suon di film di questi ragazzi e al loro inserimento nel mondo reale, che rivela le loro difficoltà e insicurezze nello svolgere azioni comuni come andare per la prima volta in un vero cinema o fare il bagno al mare e i benefici che può dare una passione sana come quella per la Settima Arte, che nel caso dei fratelli Angulo diventa una vera e propria ancora di salvezza dall’opprimente campana di vetro in cui erano stati costretti. Chi non ha avuto modo di vedere questo piccolo gioiello alla Festa del Cinema di Roma non disperi, perché da Venerdì 23 Ottobre sarà visibile su CI Crime+Investigation (canale 118 di Sky).

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.6
Sceneggiatura - 3.2
Recitazione - 3.2
Fotografia - 3.6
Sonoro - 3.2
Emozione - 3.6

3.4

Voto Finale