The Walking Dead 6×08: recensione

Ed anche quest’anno è giunta la pausa invernale che coinvolge la maggior parte del palinsesto americano, The Walking Dead non fa eccezione e anche i nostri zombie festeggiano il Natale. “Start to Finish” è questo il titolo del midseason finale che vede la serie della Amc fermarsi fino a febbraio: i fan dovranno quindi trattenere il fiato per sapere cosa accadrà ai superstiti più amati – e sfortunati – della tv. Ma partiamo con ordine e ricapitoliamo cosa è successo in questa prima parte della sesta stagione.

Il gruppo di Rick si è ormai stabilito nella comunità di Alexandria, dove però il suo arrivo e modo di fare destabilizza un po’ la situazione. Il sopraggiungere di Morgan non migliora le cose e Rick vede pian piano minare la sua autorità, a complicare ulteriormente le cose c’è la scoperta di una cava piena di vaganti che minaccia la sopravvivenza della piccola comunità di superstiti. Il gruppo decide quindi di spostare la “mandria” e cercare di allontanarsi il più possibile dalla cittadina. Ma niente sembra andare per il verso giusto: Alexandria viene, infatti, attaccata da un gruppo di uomini che si definiscono “Wolves” e che cercano di sterminare la piccola cittadina. Nel frattempo Glenn, Daryl, Sasha e Abrahams sono scomparsi. Ma come se tutto questo non fosse abbastanza la puntata precedente si è chiusa con la torre che, cadendo, ha distrutto la recinzione permettendo l’ingresso ai vaganti al di fuori della città.

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Una scena della 6×08 di The Walking Dead

È un dato di fatto che The Walking Dead ami lasciare i suoi fan con il fiato sospeso, e di solito i midseason finali sono famosi per essere una sorta di massacro, quest’anno però, in linea con quella che sembra essere una stagione sottotono, anche la puntata di arrivederci è stata piuttosto deludente. Dire che ci aspettavamo un’ecatombe è sicuramente fuori luogo ma più di qualche morto sicuramente sì, almeno per ripagarci dell’ansia sulla sorte di Glenn nelle puntate precedenti, e invece ci siamo ritrovati con un decesso illustre e tante chiacchiere. Nonostante la delusione “Start to Finish” non è una puntata completamente da buttare, a partire dalla dipartita di uno dei personaggi (niente spoiler tranquilli), un momento molto forte e simbolico che riassume forse l’intero ciclo di Alexandria.

The Walking Dead: fight the dead fear the living

A farla da padrone, però, sono stati i conflitti. Anche in un momento drammatico come l’invasione dei “walkers”, nonostante il pericolo incombente i dissidi di alcuni personaggi sono stati il centro della narrazione, dopotutto continuiamo a ripetere che prima di tutto The Walking Dead è una serie sui sopravvissuti e non sugli zombie, vediamo quindi – e finalmente – lo scontro tra Morgan e Carol, forse i due personaggi più interessanti della serie, una tensione che aleggia fin dalla prima puntata di questa sesta stagione e che finalmente esplode proprio nel momento più drammatico; lo stesso Carl si troverà a dover fronteggiare il suo antagonista proprio nel momento meno adatto, un litigio che farà precipitare la situazione in maniera inesorabile.

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Un momento dello scontro tra Carol e Morgan

Definire “Start to Finish” una puntata mediocre è sicuramente sbagliato, dopotutto il livello della serie è comunque alto e l’episodio rimane sicuramente  godibile e capace di intrattenere lo spettatore; purtroppo però va detto che questo finale di midseason conferma l’andamento altalenante che The Walking Dead ha avuto con l’ultima stagione, una season che manca della drammaticità e suspense che hanno reso lo show uno dei più amati al mondo.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3

Voto Finale