The Search (2014): recensione

The Search, ultimo lavoro di Michel Hazanavicus, appare molto lontano dai fasti di The Artist, film per il quale la protagonista di entrambe le pellicole, Bérénice Bejo, si è aggiudicata la nomination ad uno dei nove Oscar conquistati; forte del riconoscimento dell’Academy, il regista si è voluto lanciare in un progetto completamente differente,  rischioso “al limite del fattibile”, come lui stesso lo ha definito, partendo dall’omonimo titolo di Zinneman del 1948,  arricchendolo con particolari che riattualizzassero la storia e offrendo allo spettatore una prospettiva inedita ispirata al kubrickiano Full Metal Jacket: mostrare come un sistema possa stritolare le persone e trasformarle in assassini.

Per raggiungere questo obiettivo, Hazanavicus ha scelto una prospettiva a specchio, attraverso cui descrivere in  modo circolare il complesso percorso umano di vittime e carnefici, i cui ruoli – in guerra –  finiscono spesso per scambiarsi inesorabilmente.

Seconda guerra in Cecenia del 1999. In seguito all’assassinio dei propri genitori, per mano dei soldati Russi, un bimbo di 9 anni, Hadji (interpretato dal sorprendente Abdul-Khalim Mamatsuiev), fugge dalla sua dimora insieme al fratellino in fasce, nella speranza di salvarsi dalle irruzioni e dai bombardamenti; consapevole di non essere in grado di occuparsi del neonato, decide di lasciarlo sull’uscio di una famiglia e, proseguendo il suo cammino, incontra la francese Carole (Bérénice Bejo), capo delegazione per l’UE nella sezione Diritti Umani, incaricata di riportare la situazione umanitaria locale ad un’indifferente Parlamento Europeo. Hadji,  ormai terrorizzato e traumatizzato al punto di non riuscire a parlare, sceglie Carole come punto di riferimento, ricominciando gradualmente a vivere. Nel frattempo sua sorella Raïssa (Zukhra Duishvili), che era stata portata via dai soldati che ne avevano ucciso i genitori, cerca disperatamente i fratellini, nella speranza che la direttrice di un centro accoglienza per orfani, Helene (Annette Bening) possa aiutarla a trovare Hadji. Da un altro punto di vista della conflitto, il giovane Kolia (Maxim Emelianov) viene arruolato nell’esercito, trasformandosi in un terrificante prodotto della guerra.

the search berenice bejo

Hadji e Carole in una scena del film

The Search mostra la sua prima pretenziosità nel titolo: l’azione che ci si aspetterebbe di vedere nell’atto di una ricerca (che sarebbe una delle poche ragioni valide per intrattenere gli spettatori per due ore e mezza) in realtà non si percepisce affatto; lo stile narrativo resta prettamente documentaristico, con una particolare attenzione, a tratti eccessivamente didascalica, per le dinamiche umane che portano le persone ad assumere contemporaneamente o consequenzialmente la prospettiva di vittime e carnefici.

Notevole l’intento di spingere lo spettatore a riflettere sui risvolti psicologici e sulla disumanizzazione provocata dalla guerra, laddove il cinismo sembra essere l’unico modo per sopravvivere allo stretto rapporto con una morte che è sempre in agguato, subìta o provocata, ed impossibile da metabolizzare se non banalizzandola con un  artificioso ma indispensabile distacco.

La regia, accurata e a forte impatto emotivo grazie alla tecnica di girare su pellicola non sbiancata, al fine di ottenere l’effetto di un film dall’aspetto grezzo, non illuminato, e realizzata attraverso pochi movimenti e quasi sempre con la macchina a spalla, è sicuramente l’aspetto più interessante di un film che a livello di sceneggiatura ed impianto narrativo lascia un po’ a desiderare. Al regista, tuttavia, va dato il merito di aver rappresentato nel modo più completo possibile la realtà di una guerra scandalosa, frutto di scelte politiche scellerate e dal costo umano davvero inaccettabile.

The Search, dopo la presentazione in concorso alla passata edizione del Festival di Cannes,  arriverà nelle sale italiane il 5 marzo 2015, distribuito da 01 Distribution, in esclusiva Rai Cinema per l’Italia.

 

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.2

Voto Finale