The Missing – Stagione I: recensione

Sulla scia di Broadchurch, questa miniserie di 8 puntate è incentrata su un tragico evento che coinvolge un bambino. È la storia della famiglia Hughes: il padre Tony (James Nesbitt), la madre Emily (Frances O’Connor) e il piccolo Olly (Oliver Hunt) si recano in vacanza nel Nord della Francia. Quando un guasto all’auto li costringe a fermarsi in una piccola città, accade l’irreparabile: il bambino scompare sotto gli occhi del papà e comincia un’odissea che si protrae per otto lunghi anni, dal 2006 al 2014.
La serie BBC, prodotta dalla New Pictures, Two Brothers Pictures e Company Pictures, in collaborazione con la statunitense Playground ed alcune case di produzione in Belgio, location principale della serie,  tra cui Czar TV e l’emittente pubblica Vlaamse Radio-en Televisieomroep, si sviluppa infatti seguendo due filoni narrativi principali: le vicende appena successive alla scomparsa del piccolo Oliver, nel 2006, proprio durante i Mondiali di Calcio, e quelle del 2014, nel momento in cui, il padre Tony, ancora ossessionato dalla scomparsa del figlio, decide di indagare in solitudine prima e con l’aiuto dell’ex detective in pensione Julien Baptiste (Tchéky Karyo) poi.

Il poster di The Missing, in onda sui canali BBC (UK) e Starz (US).

Il poster di The Missing, in onda sui canali BBC (UK) e Starz (US).

Una sceneggiatura compatta e potente scritta a quattro mani da Harry e Jack Williams, rende The Missing una serie accattivante e di facile presa: sin dalla prima puntata, infatti, un ritmo molto incalzante accanisce immediatamente lo spettatore. E’ un dramma soprattutto psicologico più che poliziesco. Ci troviamo davanti alla distruzione di una coppia e al cambiamento, in negativo, di un uomo eroso dalla perdita del figlioletto. Tony Hughes, infatti, è il perno centrale a cui The Missing fa riferimento: è lui a non avere la minima intenzione di mollare la presa, è lui a voler continuare le indagini e scoprire la verità anche dopo anni. Al contrario, però, della moglie Emily, donna fragile che preferisce chiudere col passato invece di affrontarlo.

Emily e Tony Huges.

Emily e Tony Hughes.

Grandissimo vantaggio della miniserie è quindi l’eccellente prova attoriale di James Nerbitt, attore irlandese famoso nel panorama televisivo per il suo ruolo da protagonista nella serie BBC del 2007 Jeckyll, e di recente visto nei panni del nano Bofur nella trilogia Hobbit di Peter Jackson.
La distruzione psicologica di Tony Huges pervade tutta l’atmosfera della serie permeandola di ansia e pessimismo che non si risolve, ma al contrario aumenta con l’andare delle puntate. C’è sempre un senso di tristezza, ansia e angoscia che pare non avere mai fine. Un’oppressione calamitante che invece di allontanare lo spettatore, lo lega a sé sempre più strettamente.
Notevole la performance di Frances O’Connor che ben veste i panni di una donna anch’essa devastata dalla perdita del bambino poi via via rassegnata di fronte alle indagini prive di risvolti positivi.
Vanno annoverati nel cast anche l’attore Scozzese Ken Stott nel ruolo di Ian Garrett, personaggio chiave delle vicende ambientate nel 2006, e il britannico Jason Flemyng, Mark Walsh, ex collega di Julien Baptiste e nuovo compagno di Emily Hughes, ormai allontanata da quel marito troppo ossessionato e perso nella tragedia familiare.

James Nesbitt è Tony Hughes.

James Nesbitt è Tony Hughes.

Una sottotrama fitta e precisa, fatta di società criminali che rapiscono bambini, autorità corrotte e pezzi di puzzle che pian piano si incastrano, inoltre, arricchisce il quadro generale di The Missing dandole ancora più spessore anche dal punto di vista prettamente noir.
Una regia ottima è curata da Tom Shankland.
Nata come serie antologica (ricordiamo True Detective e Fargo) The Missing è stata rinnovata per una seconda stagione dalle emittenti Starz e BBC: sarà anch’essa da otto episodi e incentrata su un nuovo caso poliziesco con nuovi personaggi e location. In attesa di quest’ultima, consigliamo vivamente la visione della prima stagione.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8

Voto Finale

Tags: BBC