The House of Us: recensione del film di Ga-eun Yoon

The House of Us, nuovo film di Yoon Ga-eun è stato presentato nella ventiduesima edizione del Far East Film Festival.

Tre ragazzine diventano amiche, unendosi per sopravvivere alle giornate, tristi spesso a causa delle scelte dei genitori – un trasferimento, un divorzio -; loro sono le protagoniste di The House of Us, nuovo film di Yoon Ga-eun, presente nel programma della ventiduesima edizione del Far East Film Festival. The House of Us è un film delicato che parla la lingua dei più piccoli che sa essere anche malinconica.

The House of Us_Cinematographe.itThe House of Us: tre amiche che diventano molto di più

La giovane regista aveva già partecipato al festival con l’opera prima, The World of Us, titoli quest’ultimo e quello dell’opera seconda che dimostrano una sorta di pensiero d’insieme, una continuità, l’esigenza di raccontare la vita semplice e pura dei più giovani, che qui si traduce in quella di queste tre ragazzine, legate dalla sorellanza. Il noi del titolo The House of Us sta ad indicare proprio Lee Hana (Choi Soo-in), la protagonista, figlia di una madre ossessionata dalla carriera, di un padre che ha un’amante, e sorella di un adolescente tipico, chiuso in un’insopportabile indifferenza, e le due sorelline, Yoo-Mi (Kim Si-a) e Yoo-Jin (Joo Ye-rim), che devono prendersi cura l’una dell’altra perché i genitori sono lontani per lavoro.

L’incontro delle tre è salvezza per loro che si sentono sole in un mondo di grandi che non sembrano interessarsi a loro e ai loro problemi. Fra le tre bambine di The house of us non si crea solo un’amicizia ma un vero e proprio rapporto familiare – didascalicamente giocano a costruire una casa – come per colmare i vuoti lasciati dalla famiglia. Se Lee Hana è abituata a preparare il pranzo e a mangiarlo da sola e Yoo-Mi e Yoo-Jin non hanno nessuno che lo faccia per loro, le solitudine dell’una e delle altre, si uniscono e il pranzo e la cena diventano momento di unione e di condivisione come capita in tutte le case.

Di momento in momento le verità e le sofferenze emergono: le sorelline non vogliono traslocare e Lee Hana vuole solo una cosa, partire per un viaggio di famiglia per poter giocare il tutto e per tutto per salvare i matrimonio dei genitori e quindi la famiglia.

The House of Us_cinematographe.itUn’amicizia che può salvare

Basta alle tre ragazzine lo stare insieme per far sorridere, giocare, divertirsi e proprio in questi momenti il loro mondo si fa pieno e ricco di colori, pastello per sottolineare come sia delicato e radioso il loro sguardo, invece quando loro sono da sole, i colori si spengono come la loro gioia di vivere. Emblema di ciò è la casa di Yoo-Mi e Yoo-Jin in cui le due portano Lee Hana per giocare insieme e per costruire quella casetta di scatole in cui loro vorrebbero vivere, casetta all’altezza dei loro sogni, testimonianza di un paese dei balocchi in cui gli adulti non esistono in cui loro sono arredatrici indipendenti.

Al contrario la casa di Lee Hana è da grandi, lì non ci sono giochi, né colori pastello ma solo documenti e computer portatili che vengono irrimediabilmente rotti versandoci del latte. La ragazza spera di poter uscire da quella situazione, tornare a quando nelle foto la sua famiglia sorrideva. Come spesso capita in questo genere di film la sua tenera testardaggine metterà in pericolo lei e le sue amiche con un viaggio lontano da casa. Dopo questo viaggio nulla sarà più lo stesso e cresceranno un po’.

The House of Us dimostra la fragilità e al tempo stesso la forza dei più piccoli; parla a e di quel mondo in cui i più giovani si rifugiano fatto di rabbia e amore nei confronti dei genitori, su come e quanto la famiglia sia elemento fondamentale in cui ci si forma e ci si forgia. Qui però l’amicizia diventa una protesi della famiglia dove ci si sente protetti e al sicuro. Le tre bambine non sono sorelle, ma per loro è come se lo fossero. Così alla vita di Lee Hana in cui la colonna sonora sono le urla e le recriminazioni dei genitori, si aggiungono le risate delle “sorelle per scelta”, ai pasti in solitaria di Yoo-Mi e di Yoo-Jin si aggiungono il riso e i manicaretti della “sorellona” come la chiamano loro. Decorare le scatole per costruire una meravigliosa casa di cartone, fare la spesa, usare come ingrediente preferito il ketchup, sono le attività preferite dalle amiche. In ogni modo, anche con l’ultimo gesto, il viaggio disperato verso il posto di lavoro dei genitori di Yoo-Mi e di Yoo-Jin – per impedire il trasloco della famiglia -, le protagoniste tentano di spiegare ai grandi che i piccoli hanno bisogno di loro, di presenza e amore.

The House of Us_Cinematographe.itThe House of Us: un racconto puro e semplice

The House of Us è un racconto di amicizia e sorellanza, di amore e famiglia, un percorso di formazione che si apre con le urla dei genitori e finisce con Lee Hana e le due sorelline al mare e, lì, forse per la prima volta si parlano senza più maschere, con onestà. Lo spettatore viene travolto dalla genuinità e dalla bellezza di Lee Hana, Yoo-Mi e di Yoo-Jin che comprendono che la vita non sempre ti dà ciò che desideri.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.6